Qualche giorno fa ho avuto il piacere di avere ospite per una diretta Facebook il dott. Matteo Tretti Clementoni, specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva, uno dei massimi esperti a livello internazionale in terapie laser che chi mi segue conosce benissimo per averlo intervistato più volte qui sul blog e per avere eseguito presso di lui parecchi trattamenti (Ultherapy (lifting non chirurgico): intervista al dottor Matteo Tretti Clementoni IL TRATTAMENTO DI LUCE PULSATA AD ALTA INTENSITA (IPL): DIMOSTRAZIONE PRATICA DEL DOTTOR MATTEO TRETTI CLEMENTONI La Radiofrequenza ad Aghi Infini di Lutronic: dimostrazione pratica del dott. Matteo Tretti Clementoni Laser, radiofrequenza, HIFU sì o no? Interviene il dottor Matteo Tretti Clementoni Kleresca: la terapia biofotonica per il ringiovanimento cutaneo).
Durante la nostra chiacchierata, che pubblico qui di seguito per coloro che non sono avvezzi ai social o che per qualche motivo non sono riusciti a seguirla, abbiamo parlato di quelli che sono i trattamenti più efficaci per eliminare o migliorare le macchie e le cicatrici da acne.
Dalla nostra chiacchierata, in cui molte di voi sono intervenute per porre domande e fugare dubbi o perplessità, è emerso che innanzitutto le macchie, termine non scientifico con cui si identificano delle neoformazioni pigmentate di colore marrone della pelle, prima di essere trattate devono essere “identificate” e si deve avere l’assoluta certezza che siano veramente delle iperpigmentazioni melaniche escludendo che siano invece delle neoplasie.
Quindi è importantissimo sottolineare che possiamo trattare con la laser terapia solo ed esclusivamente quelle “macchie” che risultano essere, dopo accurata diagnosi, lesioni pigmentate benigne.
Quali sono i trattamenti laser che possono essere utilizzati per trattare le iperpigmentazioni?
Il problema delle iperpigmentazioni, secondo quanto descritto dal dott. Tretti, può essere affrontato con modalità d’intervento differenti a seconda della tipologia e dal numero di macchie presenti nell’area che desideriamo trattare.
Le macchie possono essere trattate con due tipologie di laser:
- laser pigmento specifico (Q-Switched, Pico-secondi) che colpisce la singola macchia e determina una frammentazione del granulo di pigmento che esploderà in tutte le direzioni e dalla quale scaturiranno microframmenti di pigmento i quali verranno successivamente inglobati dalle cellule del sistema immunitario ed eliminati. Le piccole quantità di pigmento che nella frammentazione si spostano verso la superficie della pelle sono responsabili delle microcrosticine che si vedono e che non devono essere rimosse in alcun modo, ma che il corpo da solo deve essere in grado di eliminare,
- laser non pigmento specifico: (CO2, Erbium) ossia un laser ablativo che rimuove (vaporizza) una parte più o meno profonda del tessuto e che quindi, nel rimuovere i tessuti rimuove anche la macchia. Si tratta di una scelta più indicata nel caso siano presenti delle cheratosi.
Quali sono le differenze tra le due tipologie di laser?
Le differenze tra le due tipologie di laser possono essere così sintetizzate. Nel caso di:
- laser non pigmento specifico la cute subirà una vera e propria “ferita” che non lascerà cicatrici, se il trattamento è ben eseguito, ma che poi andrà medicata e trattata nei mesi successivi,
- laser pigmento non specifico, lasciando indenne la superficie della cute, non creerà una ferita e quindi avrà necessità di un semplice trattamento topico e di alcune precauzioni da seguire nei mesi successivi, ma consentirà tempi di guarigione decisamente inferiori.
L’approccio del Dott. Tretti nel trattare le iperpigmentazioni
Il dottor Tretti, dopo anni di esperienza, ha messo a punto un protocollo di trattamento (applicato anche su di me con successo) che prende in considerazione il numero delle macchie presenti nell’area da trattare:
- se le macchie sono in numero esiguo (possono essere contate) si utilizzerà un laser pigmento specifico,
- nel caso in cui le macchie siano molte e diffuse, ossia in presenza di un fotoinvecchiamento di superficie, si preferirà:
- iniziare utilizzando, non un laser pigmento specifico, ma una sorgente che si chiama IPL (IL TRATTAMENTO DI LUCE PULSATA AD ALTA INTENSITA(IPL): DIMOSTRAZIONE PRATICA DEL DOTTOR MATTEO TRETTI CLEMENTONI) che, oltre a rimuovere la macchia, stimolerà la sintesi di nuovo collagene consentendo un ringiovanimento complessivo,
- una volta concluso il ciclo (solitamente tre sedute ) di trattamento con IPL, si passerà poi a rimuovere le poche e sporadiche macchie rimaste, utilizzando un laser pigmento specifico.
Le iperpigmentazioni una volta trattate possono ripresentarsi?
Le iperpigmetazioni possono ripresentarsi in quanto il trattamento laser non rimuove la causa della formazione della macchia ma agisce sull’effetto.
Uno stile di vita corretto che consiste essenzialmente nell’applicare una protezione solare adeguata a seconda del fototipo e della stagione dell’anno in cui ci troviamo, previene la formazione di nuove macchie e riduce la possibilità che le macchie si ripresentino e allunga “il tempo libero di malattia”.
Inoltre importante è, quando ci esponiamo al sole, seguire qualche semplice regola:
- applicare la corretta quantità di crema solare per superficie corporea,
- ripetere l’applicazione ogni due ore,
- non esporsi al sole diretto dalle 12 alle 16.
Consideriamo però che, nel caso in cui le macchie dovessero ripresentarsi, è possibile sottoporsi nuovamente al trattamento laser.
Di quale tipo sono le cicatrici da acne?
Nella stragrande maggioranza dei casi le cicatrici da acne sono cicatrici atrofiche ossia “scavate”. La cute per analogia, in questo caso, potrebbe essere paragonata, ad un susseguirsi di “colline e valli“. Lo scopo dei trattamenti dovrebbe essere quello di appiattire la colline e riempire le valli, in modo tale da uniformare e “livellare” la cute.
Quindi lo scopo dovrebbe essere quello di stimolare la produzione collagene alla base della valle in modo tale da sollevarla e al contempo regolarizzare la superficie della cute appiattendo le sommità delle “colline”.
Solo in alcuni rari casi ci troviamo di fronte a cicatrici cheloidee.
Quali sono i trattamenti che consentono una miglioramento delle cicatrici da acne?
Tutte le sorgenti energetiche che sono in grado di stimolare la produzione di collagene possono essere utilizzate per trattare le cicatrici da acne. Quindi si può utilizzare:
- radiofrequenza ad aghi (vedi art: La Radiofrequenza ad Aghi Infini di Lutronic: dimostrazione pratica del dott. Matteo Tretti Clementoni),
- sorgenti laser non ablative (l’energia laser produce finissime colonne di alterazione del derma che verranno sostituite da nuovo collagene),
- sorgenti laser ablative che asportano la superficie del tessuto (consentono di scolpire la “spalla” delle cicatrici),
- energy based device: non sono laser ma consentono di trasmettere un danno meccanico nella profondità della cute, stimolando la produzione di collagene (vedi art:Enerjet 2.0: la bioristrutturazione senza aghi).
Fondamentale sarebbe utilizzare una combinazione di differenti tecnologie più adeguate per il singolo caso.
La strategia del dott Tretti per trattare le cicatrici da acne
Nel caso di cicatrici atrofiche gravi il dott Tretti applica un protocollo in cui:
- inizialmente vengono effettuate alcune sedute con Enerjet 2.0 (inoculazione di acido ialuronico nelle spessore della pelle) per stimolare la produzione di collagene,
- successivamente viene utilizzato, solo nei fototipi chiari, il laser CO2 ultrapulsato (ablativo), una tecnologia che consente di trattare sia i danni cutanei superficiali che quelli profondi. Il trattamento comporta l’asportazione degli strati epiteliali più superficiali, la contrazione del derma e una massiccia produzione di nuovo collagene.
Nel caso di fototipi scuri il laser CO2 ultrapulsato verrà sostituito dal laser a Pico-secondi frazionato, il quale creando dei microdanni nello spessore della pelle, senza colpirne la superficie, non intacca la melanina e riduce il rischio di iperpigmentazioni post infiammatorie.
Nel caso di cicatrici meno severe il dottor Tretti utilizza, sempre con lo scopo di stimolare la produzione di collagene in profondità:
- laser frazionato non ablativo,
- radio frequenza ad aghi.
Al di là di questo mio riassunto, estremamente sintetico di tutto ciò che è emerso dalla chiacchierata con il Dott Tretti, resa possibile anche dal contributo delle amiche che vi hanno partecipato attivamente con le loro domande e osservazioni, vi consiglio comunque di ascoltare questo video, che se pur lungo, è molto piacevole. Il dottor Tretti ha un linguaggio molto semplice e chiaro ed è una fonte inesauribile di informazione e conoscenza.
Forza ragazze
CE LA FAREMO!