Da oggi qualche piccola pillola da leggere sotto l’ombrellone o comunque in totale relax ovunque voi siate. Rimando gli “articoloni”, densi di informazioni, all’autunno.
E cominciamo da una buona notizia, per chi come me ama il caffè e non riesce a farne a meno e si sente spesso dire: Ma quanti caffè bevi? Non ti faranno male?
La mia risposta è sempre la stessa: Male a cosa?
Al cuore….
Al cuore? Dove l’hai letto? E oltre al cuore?
Silenzio assoluto.
Dopo anni e anni di affermazioni di questo tipo a cui non riuscivo effettivamente neppure io a dare una risposta esaustiva, ho deciso di verificare se i detrattori del caffè dicessero il vero o la loro fosse solo una presa di posizione basata su dicerie.
Oggi, dopo essermi documentata su un’enorme mole di dati scientifici riguardanti le proprietà del caffè, posso rispondere che, non solo il caffè non fa male, ma che è anche protettivo e preventivo rispetto a tante patologie. E allunga la vita.
Sul caffè si sono diffuse probabilmente notizie che fanno parte di quelle che potremmo definire leggende metropolitane. Prendono piede, si radicano nella testa della gente e sono dure a morire. Un pò come con le uova che, nell’immaginario comune farebbero aumentare il colesterolo e quindi il consumo andrebbe limitato a non più di una volta alla settimana. Ma per fortuna, come sempre, ci viene in aiuto la scienza per sovvertire questi luoghi comuni.
Cosa contiene il caffè
Il caffè è costituito da una miscela di oltre 100 componenti e le sue caratteristiche chimiche dipendono dalla specie della pianta, dal luogo di coltivazione e dal tipo di lavorazione e dal sistema di tostatura.
La caffeina, nel caffè è presente in una percentuale variabile che va dall’1.3 al 2.4% circa.
Le sostanze presenti nel caffè sono:
- la caffeina una metilxantina, sostanza alcaloide avente un effetto stimolante ed eccitante sul sistema nervoso centrale e sul quello cardiovascolare,
- flavonoidi, lignani e altri polifenoli che, come sappiamo, hanno proprietà antiossidanti,
- acido clorogenico e acido caffeico: polifenoli con potente effetto antiossidante. Una tazzina di caffè contiene dai 18 ai 90 mg di acido clorogenico. Il 33% dell’acido clorogenico ingerito ed il 95% dell’acido caffeico vengono assorbiti a livello intestinale. A questo livello, i 2/3 degli acidi clorogenici ingeriti vengono metabolizzati dalla microflora batterica intestinale,
- diterpeni (cafestolo e cafeolo).

Per quanto invece riguarda i valori nutrizionali, in 100 grammi di caffè espresso troviamo:
- 9 calorie,
- 212 mg di caffeina,
- 0,2 gr di grassi,
- 1,7 gr di carboidrati,
- 2 mg di calcio,
- 115 di potassio,
- 80 mg di magnesio.
Quanta caffeina contiene una tazzina di caffè
Una tazzina di caffèespresso (29 ml) contiene dai 50 agli 80 mg di caffeina. In realtà la concentrazione di caffeina varia a seconda di come il caffè viene preparato.
Nel caffè preparato con la moka, ad esempio, il contenuto di caffeina è maggiore. Si va dai 100 ai 150 mg.
Questi i dati medi della caffeina nelle varie tipologie di caffè e nei prodotti contenenti caffeina, rilevati da uno studio Coffe Caffeine and Health pubblicato su The New England Journal Of medicine a Luglio 2020.
Un’oncia equivale a circa 29,5 ml

In un uno studio Caffeine content of specialty coffees pubblicato su The Journal of Analytical Toxicology ad ottobre 2003, condotto da McCusker RR, et altri, su 14 diversi tipi di caffè, è emerso che:
- per la stessa quantità di bevanda la quota di caffeina variava dai 58 a 259 mg/dose,
- i caffè decaffeinati sono risultati avere concentrazioni di caffeina inferiori a 17,7 mg/dose,
- il contenuto medio di caffeina dei caffè speciali preparati era di 188 mg per una tazza da 400 ml,
- l’ampia gamma di concentrazioni di caffeina presenti nella stessa bevanda riscontrata nello stesso punto vendita in sei giorni consecutivi.
In quali alimenti si trova la caffeina
La caffeina non è esclusiva del caffè . E’ presente se pur in quantità minore rispetto al caffè anche:
- nei semi di cacao,
- nelle foglie del tè,
- nelle bacche di guaranà,
- nelle noci di cola.
Benefici derivanti dal consumo del caffè
Nonostante gli effetti del caffè siano differenti da soggetto a soggetto e variabili in relazione alla diversa capacità di metabolizzazione, prevalentemente dipendente da fattori genetici e alla frequenza di assunzione (i bevitori molti sono gli studi scientifici (vedi sotto) che considerano questa bevanda un vero toccasana.
Il caffè, demonizzato a lungo, sembrerebbe allungare la vita ed essere protettivo nei confronti di molte patologie (vedi articoli sotto) quali:
- il diabete di tipo 2 sempre che non si faccia uso di zucchero, e gestione del peso corporeo,
- neurodegenerative come il morbo di Parkinson,
- riduce il mal di testa di tipo tensivo dovuto ad una cattiva postura,
- riduce il rischio di depressione e di suicidio,
- il tumore del fegato. L’effetto protettivo deriverebbe dalla capacità della caffeina di prevenire o migliorare il diabete che rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio per l’insorgenza del tumore del fegato,
- altri tipi di tumori (pancreas, endometrio, pelle e seno)
- la cirrosi epatica, che se non trattata può aprire la strada all’insorgenza al carcinoma del fegato,
- malattie cardiovascolari.
Ha inoltre effetti benefici a livello cognitivo e può aiutare sopportare meglio il dolore.
Ma vediamo cosa dice la scienza e se gli studi avvalorano i suddetti effetti benefici spesso descritti.
Effetti negativi derivanti dal consumo del caffè
Il consumo di caffè sembrerebbe invece avere un effetto negativo e peggiorativo su:
- i valori di colesterolo,
- l’osteoporosi,
- sull’insonnia,
- l’ansia.
Inoltre dovrebbero limitarne l’uso le donne in gravidanza e durante l’allattamento.
Anche per quanto concerne gli effetti negativi determinati dal consumo di caffè cerchiamo di capire cosa ci dice la scienza.