Lo provo per voi. Protocollo domiciliare con una combo perfetta per gambe leggere e snelle

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E’ scoppiato il caldo. E ancora non è tempo nè di vacanze nè di mare. Quindi saremo costrette, ancora per un bel pò a trascorrere le nostre giornate in città bollenti, a lavorare e ad indossare un abbigliamento consono ed adeguato alla situazione.  Nè comodo, nè “fresco”. Perchè di certo non si può andare in ufficio con il caftnao e la ciabattina.

Diciamo che  quelle che più patiscono questo caldo, sono la nostre gambe, caviglie e piedi compresi. Che alla sera sembrano delle vere e proprie zampogne (il mio marito parla di cani accucciati). Insomma gonfiore a dismisura tanto che se per caso  fai il gesto sconsiderato di toglierti le scarpe è la rovina più assoluta.  Il piede si gonfierà  ancora di più e nelle scarpe non rientrerà più tanto da essere costretti a rientrare a casa scalzi.

Mi è capitato qualche giorno fa. Ero a Roma. Caldo bestiale. Avevo i tacchi e tra sampietrini e caldo non ero più in grado di fare neppure un passo. Mi sono seduta su un gradino e ho tolto le scarpe  per trovare un pò di sollievo. Morale, non sono più riuscita a rinfilarle e  ho dovuto camminare scalza per la città.

Quindi via con le docce refrigeranti il cui effetto è peraltro solo temporaneo e con i famosi pediluvi, efficaci ma troppo lunghi da eseguire.

Per cui, alla ricerca di prodotti per bocca e topici che possano ovviare a questo problema comune a tutte noi ma anche agli uomini,  sono riuscita a trovare una combo, davvero eccellente che voglio condividere con voi.

Si tratta di due prodotti da utilizzare insieme per ottenere un effetto, sinergico,  locale e sistemico:

  • Nimbusim compresse,
  • Nimbusin spray.

Ma prima di raccontarvi la mia esperienza con questi due prodotti, e capire quali sono gli ingredienti che li compongono e cosa ne determina la loro efficacia, credo sia importante capire quali sono i motivi per cui  le nostre gambe tendono a gonfiarsi, a volte  indipendentemente dal caldo.

Cosa è il microcircolo  e quali funzioni svolge

Il microcircolo è formato da un complesso sistema di vasi sanguigni,  in cui si incontrano i vasi  arteriosi linfatici e venosi.

Il microcircolo è composto da:

  • capillari,
  • venule,
  • arteriole,
  • metarteriole.
Il microcircolo

Questo sistema  svolge  funzioni specifiche:

  • fornisce ossigeno ormoni e sostanze nutritive ai tessuti,
  • ha un importante ruolo nella rimozione delle sostanze di scarto  e delle tossine che si accumulano nel nostro organismo.

Se il microcircolo non funziona in modo adeguato,  il nostro organismo fa fatica ad eliminare le tossine e le scorie, i liquidi si accumulano e da questo deriva il gonfiore soprattutto agli arti inferiori.

Perchè il microcircolo può  incepparsi

Per avere una buona microcircolazione  i vasi dovrebbero essere:

  • flessibili,
  • elastici,
  • privi di depositi

Essenzialmente i fattori principali che possono compromettere la microcircolazione  sono:

  • l’invecchiamento del nostro organismo a cui consegue  in molti soggetti un  processo di ateriosclerosi, che rende  i vasi progressivamente più rigidi e di calibro ridotto.
  • alcune patologie come il diabete  o patologie renali,
  • lo stile di vita: consumo di alcool, fumo, mancanza di attività fisica, alimentazione scorretta, obesità ecc….

A volte, una inadeguata microcircolazione può essere accompagnata anche da  insufficienza venosa degli arti inferiori (soprattutto laddove sussista familiarità) , che coinvolge tutto il sistema vascolare sia a livello superficiale che profondo e che comporta, come manifestazione evidente della malattia, l’insorgenza dei capillari o teleangenctasie. 

Cosa s’intende per insufficienza venosa

L’insufficienza venosa consiste in un difficile drenaggio del sangue venoso negli arti inferiori, con conseguente ristagno nei vasi superficiali che potranno apparire ben visibili e dilatati e che può portate alla formazione dei:

  • capillari,
  • vene varicose
L'insufficienza venosa
L’insufficienza venosa
Un esempio di vena sana e di vena malata

L’insufficienza venosa è un disturbo  molto frequente che in Italia interessa principalmente la popolazione femminile (30% contro il 15% della popolazione maschile).

Può essere di entità variabile e la sua incidenza aumenta con l’aumentare dell’età.

Quali sono le cause dell’insufficienza venosa 

L’insufficienza venosa è dovuta ad un aumento della pressione sanguigna che può avere cause di diversa natura.  Sul disturbo influiscono:

  • fattori ereditari: una tendenza familiare di debolezza della parete delle vene, 
  • sesso: l’insufficenza venosa colpisce le donne 4 volte più degli uomini,
  • postura: difetti del piede (cavo, piatto) possono causare un cattivo ritorno venoso
  • obesità: il sovrappeso può determinare uno scorretto appoggio dei piedi, con conseguente insufficienza venosa
  • stipsi: l’aumento della massa intestinale provoca compressione sui grossi vasi venosi rendendo difficile il ritorno venoso
  • fattori ormonali che incidono moltissimo sulla comparsa dei capillari. Tanto è vero che l’insufficienza venosa è una patologia, sia per quanto concerne la problematica varicosa che le teleangectasie, prevalentemente presente nel sesso femminile, generalmente più suscettibile alle variazioni ormonali tipiche delle varie fasce di età.  La malattia varicosa in quanto tale è presente anche nel sesso maschile, ma molto raramente, negli uomini assistiamo alla presenza di capillari.
Capillari da insufficienza venosa

Quali sono i sintomi dell’insufficienza venosa

Solitamente chi soffre di insufficienza venosa lamenta:

  • formicolii, bruciori e dolore agli arti inferiori,
  • gonfiore alle gambe soprattutto la sera,
  • crampi notturni che diminuiscono se si cammina.

Nei casi più gravi si possono manifestare:

  • ulcere,
  • trombosi, situazione in cui forma un coagulo (trombo) che può ostruire un vaso o persino spostarsi per raggiungere altre parti del corpo

Quali sono i fattori che possono peggiorare le sensazione di pesantezza e gonfiore alla gambe 

I fattori che  possono peggiorare il gonfiore e la pesantezza della gambe possono essere:

  • fumo,
  • alcool,
  • utilizzo di indumenti attillati,
  • microtraumi o ustioni,
  • vita sedentaria e/o attività prolungate in piedi,
  • obesità ed errati regimi alimentari poveri di acqua frutta e verdura e consumo smodato di caffè, spezie, alcolici
  • utilizzo di ormoni estro-progestinici,
  • permanenza protratte vicino a fonti di calore  (azione vasodilatatrice). Si sconsigliano bagni prolungati con  temperature dell’acqua  superiori a 30 gradi e stare stesi al sole nelle ore più calde.
Fattori che possono incidere sull’insufficienza venosa

Per essere precisi non c’è una sola causa che porta alla sensazione di gambe pesanti e gonfie, ma un insieme di concause. 

Cosa fare per contrastare e prevenire i sintomi  di pesantezza e gonfiore agli arti inferiori

La prima cosa da fare è recarsi da un angiologo per capire se i sintomi  sono da ricondurre ad insufficienza venosa o comunque ad una patologia.

L’esame di base è l’ecocolordoppler, che esamina sia  il sistema venoso superficiale che profondo. Questo esame, non doloroso, permetterà di stabilire una “mappatura”  della rete venosa. 

E’ inoltre possibile, per migliorare il microcircolo e l’eventuale insufficienza venosa collegata:

  • seguire alcune indicazioni di base molto semplici relative allo stile di vita, 
  • utilizzare  prodotti a base di estratti naturali. 

Qualche consiglio  sullo stile di vita che può ridurre la sensazione di pesantezza e gonfiore alle gambe

Vi sono alcune indicazioni che se seguite nella quotidianità possono migliorare la sensazione di gambe pesanti e gonfie:

  • non stare nella stessa posizione a lungo,  in piedi fermi o seduti,
  • eseguire moderato esercizio fisico. Ottimo il nuoto o la camminata veloce,
  • evitare di esporsi al sole nelle ore di punta e non coprire MAI le gambe,
  • evitare il consumo  di cibi troppo piccanti che possono innescare e/o aumentare il prurito, o troppo salati che possono aumentare il ristagno di liquidi,
  • moderare il consumo di alcolici,
  • evitare il fumo il quale aumenta il rischio di insufficienza venosa soprattutto nei soggetti predisposti,
  • seguire un’alimentazione bilanciata se necessario una dieta ipocalorica
  • consumare alimenti ricchi di vitamina C e di colore viola blu scuro ricchi di flavonoidi,
  • correggere eventuali alterazioni osteoarticolari del piede che possono incidere sul ritorno venoso
  • controllare il peso corporeo,
  • evitare tacchi troppo alti o troppo bassi, non indossare abbigliamento troppo stretto,
  •  evitare fonti di calore direttamente sulle gambe nella stagione invernale,
  • utilizzare calze a compressione graduata.

Le sostanze da impiegare per migliorare il microcircolo e prevenire l’insufficienza venosa

Per migliorare alcuni sintomi,  come gambe e piedi gonfi, pesanti e doloranti, è molto utile l’impiego di farmaci naturali o sintetici, sotto varie formulazioni, detti flebotonici.

Si tratta di prodotti a base di sostanze che  servono ad:

  • aumentare il tono venoso,
  • migliorare il drenaggio della linfa,
  • diminuire la permeabilità dei capillari,
  • riducono l’infiammazione locale.
Farmaci per il trattamento delle tromboflebiti
Piante ad azione capillaroprotettiva

Tali sostanze  che agiscono sostanzialmente attraverso un potenziamento del sistema venoso sono bioflavonoidi in particolare:

  • diosmina, esperidina,
  • troxerutina,
  • tribenoside, β-idrossietlirutoside,
  • proantocianidine e antocianidine del mirtillo , delle ciliegie, delle more e delle vite rossa

La diosmina e l’esperidina sono flavonoidi presenti nei frutti del genere Citrus (arance, limoni, pompelmi) e ampiamente studiati nel fenomeno dell’insufficienza venosa. Oltre a migliorare in modo considerevole  i segni e i sintomi dell’insufficienza venosa presentano varie caratteristiche:

  • diminuiscono i livelli di alcuni marker plasmatici di attivazione endoteliale,
  • prolungano l’effetto vasocostrittore della noradrenalina a livello delle pareti venose, con incremento del tono muscolare vasale, e riduzione in tal modo, della distensibilità e della stasi venosa,
  • aumentano il drenaggio linfatico mediante l’incremento della frequenza e dell’intensità delle contrazioni della rete capillare linfatica.
Flavonoidi del genere Citrus

L’efficacia della troxerutina (estratto dai fiori di Sophora Japonica), è legata a 3 meccanismi fondamentali:

  • potenziamento dell’azione dell’adrenalina, con conseguente prolungamento dell’effetto vaso costrittore arteriolare e meta-arteriolare,
  • inibizione dell’enzima ialuronidasi, responsabile della degradazione dell’acido ialuronico,  responsabile della compattezza delle pareti vasali;
  • inibizione della liberazione di istamina, sostanza vasodilatatrice e proedemigena, con conseguente miglioramento della resistenza e permeabilità dei capillari.

Tribenoside e β-idrossietilrutoside sono farmaci sintetici in grado di diminuire la permeabilità e l’edema vascolare, grazie all’azione vasocostrittrice, determinando nel contempo un aumento dell’elasticità dei vasi capillari.

Proantocianidine e antocianidine migliorano l’integrità della matrice extracellulare e del sistema vascolare. Le bacche di biancospino, di mirtillo, le ciliegie e le more costituiscono una fonte di proantocianidine e antocianidine, che conferiscono loro il tipico colore blu-rosso.  Il consumo di queste bacche o dei loro estratti è indicato in individui con vene varicose così come in coloro che desiderino attuare una buona prevenzione della funzionalità del microcircolo.

Proantocianidine e antocianidine
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