Nimbusin compresse: cosa è e a cosa serve, cosa contiene, centella asiatica, equiseto, ippocastano, rusco, glicosamminoglicani, biodisponibilità, costi
Cosa è Nimbusin compresse e a cosa serve
Nimbusin compresse, prodotto da For Farma , è un integratore a base di composti fitoterapici che serve per migliorare il microcircolo.

Cosa contiene Nimbusin compresse
Nimbusin compresse contiene:
- Ippocastano, Rusco, Centella, utili per la funzionalità del microcircolo,
- Equiseto il quale favorisce il drenaggio dei liquidi e il trofismo del connettivo,
- una miscela di glicosamminoglicani(GAG) principali costituenti della matrice extracellulare.

Cosa è la centella asiatica
La Centella è una pianta officinale appartenente alla famiglia delle Apiaceae o Ombrellifere. Originaria dell’Asia, cresce anche in Australia e in Africa, soprattutto in ambienti umidi, ricchi di acqua stagnante. Oggi è diffusa particolarmente in India.

La Centella è una pianta erbacea, perenne, con gambo strisciante; essa si propaga grazie alle sue radici avventizie. Il nome “Centella” sembra derivare dal verbo “centellinare” con riferimento al fatto che la pianta continuamente sorseggia in piccoli quantitativi l’acqua delle zone palustri in cui vive. È conosciuta volgarmente come “Erba della tigre” per l’abitudine degli animali selvatici feriti di rotolarsi sulle sue foglie per favorire la cicatrizzazione delle ferite.
Quali sono i principi attivi presenti nella centella asiatica
La Centella ha un ricco fitocomplesso, costituito da molti principi attivi. Contiene:
- composti fenolici,
- flavonoidi,
- tannini
- triterpeni specifici utili nel trattamento dell’insufficienza venosa periferica, delle vene varicose e delle emorroidi, denominati CAST (Centella asiatica Selected Triterpenes), tra cui
- l’asiaticoside,
- il madecassoside,
- l’acido indocentoico,
- l’indocentelloside un glucoside ,
- l’idrocotilina, un alcaloide
- la vellarina.
- acido peptico,
- vitamina C.
Quali sono le proprietà della centella asiatica e quali funzioni svolge
La centella asiatica ha proprietà:
- eudermica ossia sulla cute ha effetto protettivo, trofico, secretivo, immunitario,
- stimolante la sintesi di collagene;
- flebotonica indicata negli stati di insufficienza venosa, varici, sindrome post-flebitica,
- cicatrizzante e riepitelizzante.

Centella asiatica e stimolazione collagenica
La centella asiatica è da anni utilizzata in clinica proprio per le sue peculiari attività sul trofismo e lo sviluppo del tessuto connettivo, ed è utile sia assunta per via sistemica che applicata a livello topico.
Secondo uno studio l’asiaticoside risulta essere il componente responsabile della stimolazione della sintesi di collagene di tipo I mentre il madecassoside è in grado di incrementare la sintesi di collagene di tipo III (Bonte F et al. 1994), oltre ad avere proprietà anti ialuronidasiche.

Inoltre, l’asiaticoside, grazie alla sua azione cicatrizzante accelera la guarigione delle ferite e delle ulcere superficiali e mostra attività cheratinizzante in vitro (May A. 1968).
Queste azioni si traducono in una maggiore produzione di collagene nativo, con un effetto sull’impalcatura connettivale del derma, massimizzando la capacità di trattenere acqua e consentendo un aumento del trofismo dei tessuti.
Si assiste inoltre ad un significativo miglioramento:
- dell’idratazione superficiale della cute, poiché le molecole mucopolisaccaridiche e collageniche del derma trasferiscono l’acqua dagli strati profondi allo strato corneo,
- dell’impalcatura connettivale della parete vasale, grazie alla capacità della sostanza di rinforzare il tono e l’elasticità dei vasi sanguigni e stimolando la produzione di collagene da parte dei fibroblasti umani,
Grazie a queste proprietà, la Centella trova vasto impiego non solo in campo dermatologico e flebologico ma anche in campo cosmetologico.
Interessante, se pur poco noto, a parte nella medicina Ayurvedica , l’utilizzo della Centella asiatica nelle patologie cognitive, quali disturbi di memoria o di attenzione e deficit cognitivi, così come nelle patologie ansiose o depressive stress correlate.
Alcuni studi recenti hanno confermato questo utilizzo tradizionale, mediante sperimentazione su modelli animali. L’azione è prettamente :
- antidepressiva
- sulla capacità di memoria a breve termine.
La centella asiatica è una sostanza sicura?
La pianta si è dimostrata priva di tossicità, sicura ed efficace, ma è indispensabile che sia utilizzata unicamente sotto forma di estratto purificato,
Quali sono i soggetti per cui la centella asiatica è controindicata
La centella asiatica è controindicata in alcuni casi quali:
- ipersensibilità o allergie verso uno o più dei componenti,
- gravidanza e allattamento,
- prima di un intervento chirurgico, preoperatorio,
- epatiti (in letteratura vi sono tre case-report di reazioni epatotossiche).
Interazioni tra centella asiatica e altre sostanze
La centella asiatica può avere interazioni con alcune categorie di farmaci quali:
- le benzodiazepine e altri psicofarmaci: estratti idroalcolici o estratti secchi che possono dare un effetto sommatorio aumentando l’ effetto sedativo sul Sistema Nervoso Centrale. Si tratta di effetti che si verificano SOLO con estratti non purificati,
- farmaci ipoglicemizzanti poichè l’asiaticoside ha dimostrato attività iperglicemizzante.
Cosa è l’Equiseto
L’Equiseto, o Coda cavallina, è una pianta erbacea che cresce spontanea nei luoghi umidi dei paesi mediterranei.

In medicina si usano i fusti sterili, quelli che compaiono a maggio, con i caratteristici rametti, disposti in verticilli.
Quali principi attivi sono presenti nell’equiseto
I costituenti chimici più importanti sono infatti rappresentati da:
- polifenoli,
- saponine,
- silice solubile e insolubile: la silice vegetale infatti risulta essere ben assorbita e metabolizzata dall’organismo: penetrando nell’osteoblasto e nel condroblasto, contribuisce con il calcio, il magnesio e il fosforo
- al metabolismo dell’osso,
- alla sintesi dei mucopolisaccaridi,
- alla sintesi del collagene,
- al mantenimento della elasticità della parete arteriosa e venosa.
- vari minerali (potassio, calcio, magnesio, zinco…).
Quali sono le proprietà dell’Equiseto
L’equiseto svolge funzione di:
- drenaggio dei liquidi,
- migliora la funzionalità delle vie urinarie.
- influisce sul trofismo del connettivo e sul benessere di unghie e capelli.
Quali funzioni svolge l’Equiseto
Questa pianta è considerata dalla Commissione Europea tedesca:
- un diuretico per il trattamento dell’edema statico e post traumatico,
- una terapia nei casi di stati infiammatori e infettivi del tratto urinario inferiore, del rene e del trattamento della renella;
- utile per accelerare la guarigione delle ferite, se usata per uso topico.
L’Equiseto, per le sue proprietà di remineralizzante osseo, è consigliato, anche nella prevenzione dell’osteoporosi, oltre che nel trattamento della stessa al manifestarsi dei primi sintomi dopo la diagnosi.
La pianta è utilizzata anche per favorire e accelerare il processo di guarigione a seguito di fratture ossee. Una delle caratteristiche principali, che ci fa capire il suo utilizzo, è l’alto contenuto di silice, che ne fa una delle piante remineralizzanti più valide ai giorni nostri. L’acido silicico avrebbe la proprietà di aumentare l’elasticità dei tessuti e di giovare alla ricostruzione dello scheletro.
Il silicio, proprio per le sue caratteristiche, è una sostanza utile anche per contrastare la fragilità ungueale e dei capelli

Quali sono i soggetti nei quali l’equiseto è controindicato
L’equiseto è controindicata in alcuni casi quali:
- ipersensibilità o allergie verso uno o più dei componenti,
- gravidanza e allattamento,
- prima di un intervento chirurgico,
- insufficienza renale
Interazioni tra equiseto ed altre sostanze
La centella asiatica può avere interazioni con alcune categorie di farmaci quali :
- diuretici e cardioattivi per ipopotassemia
- la tiamina (Vit B1): negli studi sugli animali, l’equiseto ha dimostrato un effetto anti-tiamina.
Cosa è l’ippocastano
L’Ippocastano, o Castagno d’India, è pianta ornamentale che si trova nei giardini o parchi pubblici e, a differenza del castagno comune, è da sempre molto utilizzato in medicina.

Quali principi attivi sono presenti nell’ippocastano
La parte della pianta correttamente utilizzabile è rappresentata dai semi, cioè dalle castagne d’India. Le castagne, infatti, contengono:
- un complesso di glucosidi triterpenici denominato comunemente “escina”,
- glucosidi cumarini (in particolare l’esculina),
- procianidine e tannini.

Si tratta di sostanze presenti anche in Farmacopea e in specialità medicinali registrate. Quindi potremmo definirla una vera e propria pianta medicinale, non tossica.
Quali proprietà ha l’ippocastano
L’ippocastano ha:
- azione antiessudativa (con capacità di assorbire i liquidi)
- antiedemigena,
- capillarotropa/protettiva e
- antinfiammatoria.
- venotonica
Aumenta la resistenza capillare, riduce la permeabilità e favorisce il drenaggio linfatico. Aiuta il mantenimento della corretta funzionalità del microcircolo.
Come viene impiegato l’ippocastano
La moderna fitoterapia consente oggi di utilizzare estratti purificati e standardizzati, per uso sistemico ed uso topico, sicuri ed efficaci, sia come prevenzione che come completamento di una eventuale terapia chirurgica, come nel caso delle vene varicose.
Quali funzioni svolge l’ippocastano
L’ippocastano può essere impiegato:
- per uso sistemico (nimbusin compresse):
- è indicato nella terapia e prevenzione delle malattie dell’apparato venoso, in quanto le sostanze contenute nei semi aumentano la resistenza dei capillari e delle vene riducendone la permeabilità,
- è dotato inoltre di proprietà antinfiammatoria e favorisce la rimozione di liquidi interstiziali con un’azione antiedematosa,
- è utile nei disturbi da insufficienza venosa periferica (gonfiori, pesantezza, dolori, prurito ecc.), varici e sindromi post-flebitiche, emorroidi, cellulite e fragilità capillare.
- per uso topico: in tal caso protegge e decongestiona i capillari rendendoli meno permeabili e di conseguenza meglio irrorati di sangue e ossigeno.
E’ quindi in grado di attivare il microcircolo e anche il drenaggio linfatico con un’azione preventiva contro cellulite e fragilità capillare.
L’Ippocastano, inoltre, è un importante ingrediente dei solari perché blocca in parte i raggi ultravioletti, e di creme per attenuare la couperose, proprio per la sua azione sul microcircolo.
Quali sono i soggetti i cui l’ippocastano è controindicato
L’ippocastano è controindicato in alcuni casi quali:
- ipersensibilità o allergie verso uno o più dei componenti,
- gravidanza e allattamento,
- prima di un intervento chirurgico,
- nefropatie e insufficienza renale.
Interazioni tra l’ippocastano ed altre sostanze
In letteratura è stato descritto un caso di malattia autoimmune (sindrome “pseudolupus”) dopo assunzione di un’associazione di Ippocastano, fenopirazone e piante contenenti glucosidi cardioattivi. Non fu mai stabilito, tuttavia, quale componente fosse responsabile di questa sindrome
L’escina, per il legame con le proteine plasmatiche, potrebbe ridurre il trasporto stesso di farmaci assunti contemporaneamente all’ippocastano.
Cosa è il Rusco e quali principi attivi sono presenti
Il pungitopo, o Rusco, è una piccola pianta del sottobosco, sempreverde, della quale in medicina, si utilizzano le radici e il rizoma essiccato.

Contiene:
- saponine di tipo steroideo,
- polifenoli, flavonoidi e tannini,
- olio essenziale,
- fitosteroli.
L’attività biologica più importante del rizoma di Pungitopo è dovuta alle saponine di tipo steroideo che, proprio per la loro struttura chimica, esplicherebbero un effetto antinfiammatorio superiore a quello dell’escina, il gruppo di saponine triterpeniche presente nei semi dell’Ippocastano.
Importante anche la sinergia farmacologica alla quale contribuisce il gruppo dei polifenoli che riducono la permeabilità capillare e aumentano l’effetto antinfiammatorio.
Quali sono le proprietà del Rusco
L’equiseto svolge funzione di:
- drenaggio dei liquidi,
- migliora la funzionalità delle vie urinarie.
- influisce sul trofismo del connettivo e sul benessere di unghie e capelli.
Quali funzioni svolge il Rusco
Il Rusco aiuta il mantenimento della corretta funzionalità del microcircolo e in particolare svolge funzione:
- antinfiammatoria,
- antiedemigena,
- vasoprotettiva.
Le attuali indicazioni cliniche più importanti, per le quali esiste documentazione scientifica, sono rappresentate da
- stati infiammatori che interessano il circolo venoso o linfatico (tromboflebiti, linfangiti),
- insufficienza venosa,
- varici,
- emorroidi,
- cellulite.
Il rusco (o pungitopo) è indicato come venotonico per contrastare le turbe venose indotte dal calore (in estate, per esempio) e per migliorare la contrattilità dei vasi linfatici periferici (aumento sistema pompaggio linfatico).
La commissione Europea, inoltre, ne riconosce l’efficacia per alleviare i sintomi associati alla patologia emorroidaria.
Può essere utilizzato,
- per via sistemica,
- per uso topico come estratto secco nebulizzato e titolato in saponine espresse come ruscogenina (min. 10%).
Quali sono gli effetti collaterali dovuti all’utilizzo del Rusco
Sono stati riscontrati raramente segni e sintomi di intolleranza gastrica nell’uso per via sistemica del rusco.
Cosa sono i Glicosamminoglicani e quale funzione rivestono
I Glicosamminoglicani (GAGs) sono costituiti da lunghe catene non ramificate e sono componenti strutturali della matrice extracellulare.
La matrice extracellulare è la sostanza in cui si trovano immerse le cellule dei tessuti e ha lo scopo di connettere tra loro le varie cellule dell’organismo.

Rappresenta un’entità strutturale complessa ed è formata da:
- proteine , come il collagene e l’elastina,
- una sostanza gelatinosa composta da glicosaminoglicani e proteoglicani:
- i glicosaminoglicani (o mucopolisaccaridi) sono importanti per l’idratazione cellulare;
- i proteoglicani si formano dall’unione dei glicosaminoglicani con specifiche proteine e sono importanti per l’impalcatura strutturale.

La sua componente più abbondante è tuttavia il collagene che a costituisce ben il 25% di tutte le proteine presenti nell’organismo.
I GAGs sono quindi dei costituenti del collagene che costituiscono il tessuto connettivo interstiziale, tessuto che avvolge il microcircolo (il punto in cui venule e arteriole s’incontrano, detto anche “anastomosi arterovenosa”).
Il tessuto interstiziale contribuisce a regolare la permeabilità alle proteine, favorendo il drenaggio dei liquidi.
I Glicosamminoglicani, in virtù della loro elevatissima capacità di legare acqua, comportano un aumento delle proprietà viscoelastiche della cute e un aumento del tono cutaneo.
Sono impiegati in cosmesi in formulazioni anti-aging e per il trattamento di pelli secche e disidratate.
Nimbusin compresse è biodisponibile?
Le compresse di Nimbusin sono ben assorbibili dal nostro organismo. Infatti sono rivestite da un film gastroresistente per permettere il rilascio degli attivi a livello intestinale.
Come e quando deve essere assunto Nimbusin compresse
Solitamente si consiglia l’assunzione di 1-2 compresse di Nimbusin al giorno, per un periodo di almeno 4 mesi, preferibilmente dopo i pasti principali.
Quanto costa Nimbusin compresse
Nimbusin compresse costa circa 27 euro a confezione la quale contiene 60 compresse.