Il trattamento con Acido polilattico (Sculptra) per ridensificare la pelle delle braccia. I risultati a tre mesi di distanza

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Come vi ho raccontato nell’articolo La ristrutturazione dei tessuti con l’acido polilattico (Sculptra): la mia esperienza e quella di Roberta  ho deciso di eseguire il trattamento con Scupltra per migliorare la microrugosità  e la lassità cutanea della braccia, dopo aver ascoltato una relazione su questo prodotto da parte della  dottoressa Rosalba Russo al congresso Agorà che si è tenuto a Milano a ottobre 2019. 

Si tratta di un prodotto che mi ha sempre incuriosito moltissimo ma qui in Italia, contrariamente agli USA, è  un prodotto poco amato e poco diffuso nei confronti del  quale parecchi professionisti, anche blasonati, nutrono  parecchia avversione. 

Mal interpretato e mal utilizzato, nel tempo è stato quasi completamente abbandonato qui da noi, e oggi, sta ritornando in auge grazie all’azienda che lo sta distribuendo attualmente,  la quale sta cercando di chiarire in modo dettagliato  le modalità di utilizzo e diluizione. Si tratta infatti di una molecola molto interessante, ma complessa, che, se ben utilizzata, consente risultati straordinari mediante una ristrutturazione dei tessuti duratura nel tempo.

E proprio per questa sua straordinaria capacità ho deciso di provarlo  per dare una mia versione dei fatti presso lo studio del dottor Riccardo Forte, uno dei max esperti nell’utilizzo di questa molecola avendo iniziato ad  impiegarla nel 1999, di fatto appena uscita, oltre ad averla studiata a fondo ed essere stato key opinion leader delle varie aziende che nel tempo si sono susseguite nella distribuzione di SCULPTRA.

Secondo il dottor Forte, il trattamento a base di acido polilattico, rappresenta uno dei migliori  investimenti che un paziente possa fare per il proprio futuro.

Ma prima di mostrarvi  quali sono stati gli ottimi risultati ottenuti con il  trattamento sulle braccia vorrei ricordare cosa  è l’acido polilattico e a cosa serve.  Rammentando, come vi ho raccontato nell’articolo in cui via avevo già parlato di questa sostanza, che le immagini che vedrete, e che il dottor Forte  mi ha concesso di pubblicare, sono tratte dalla dettagliatissima lectio magistralis  che ho  ascoltato presso il suo studio e alla quale  lui ha deciso di  sottopormi per evitare che potessi commettere errori di comunicazione nella stesura degli articoli dedicati alla mia esperienza. 

Cosa è l’acido polilattico

L’acido polilattico (PLA) commercializzato con il nome di  SCULPTRA, è un:

  • polimero dell’acido lattico
  • Alfa-idrossi-acido, 
  • materiale di origine non animale.  

The courtesy of Riccardo Forte

Sculptra può essere considerato un ricostituente del tessuto connettivo, in grado di influire direttamente sull’attività dei fibroblasti e la produzione di collagene. Si tratta di un polimero sintetico impiegato in medicina da oltre 30 anni, sotto forma di fili di sutura, viti, placche, impianti.

Quali sono le caratteristiche dell’acido polillattico 

L’acido polilattico è un polimero sintetico:

  • biocompatibile: non è dannoso per l’organismo,
  • atossico: privo di qualunque tossicità,
  • biodegradabile e riassorbibile: una volta all’interno dei tessuti viene completamente riassorbito,
  • immunologicamente inerte.

The courtesy of Riccardo Forte

L’acido polilattico è un filler?

L’acido polilattico viene erroneamente definito un filler.

Si tratta di un errore compiuto anche dall’azienda che lo lanciò sul mercato alla fine degli anni ’90 che, proponendolo come un filler, indicò modalità iniettive e diluizioni errate. Errore che ha avuto come conseguenza tantissime problematiche derivanti da un utilizzo scorretto del prodotto che hanno portato a considerare  SCULPTRA erroneamente dannoso e pericoloso. Si tratta invece di un prodotto che se, utilizzato correttamente, consente risultati progressivi fantastici. 

L’acido polilattico è un BIORISTRUTTURANTE che consente un ringiovanimento progressivo e graduale nel tempo con effetti molto naturali. E, come tale, non può essere utilizzato come un classico riempitivo.  

Qual è il meccanismo d’azione dell’acido polilattico

Il meccanismo d’azione dell’acido polilattico è ben indicato nell’articolo  Single-arm study for the characterization of human tissue response to injectable poly-L-lactic acid. di Goldberg ed altri,  pubblicato su Dermatology Surgery nel 2013

In tale articolo è indicato come l’acido polilattico, una volta iniettato nei tessuti,  sia in grado di stimolare in  modo massiccio la produzione di collagene di tipo 1, secondo un meccanismo ben descritto nell’immagine sottostante. Il polilattico una volta nei tessuti crea una tipica  reazione da corpo  estraneo, viene aggredito dai macrofagi  i quali rilasciano fattori di crescita che stimolano la produzione di fibroblasti,  attivando la neocollanegoengesi che sarà più o meno massiccia a seconda di come il prodotto è stato diluito ed idratato.  A livello istologico è visibile come il collagene tende a riorganizzarsi e creare questa impalcatura  in grado di sorreggere i tessuti.

  The courtesy of Riccardo Forte

A livello istologico è visibile come il collagene tende a riorganizzarsi e creare un’ impalcatura  in grado di  rendere i tessuti più compatti e resistenti .

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