Nell’articolo Rimpolpare la pelle con l’insulina: intervista alla dottoressa Simona Varì pubblicato un pò di tempo fa, vi avevo raccontato in cosa consiste il trattamento a base di insulina e come agisce sulla pelle. Non avendo però testato il trattamento, non ero ancora riuscita a riferire sui suoi effetti.
Ebbene finalmente una settimana fa ho provato questa nuovissima metodica. Eccomi quindi a raccontarvi quella che è stata la mia esperienza, non prima però di rammentare qualche informazione di carattere generale sul trattamento, fornite dalla dottoressa Simona Varì nell’intervista effettuata in precedenza.
Che cosa è l’insulina
L’insulina è un ormone che viene naturalmente prodotto da alcune cellule del pancreas e permette alle cellule dell’organismo di utilizzare il glucosio presente nel sangue per ottenere energia. E’ il principale ormone responsabile del controllo, della captazione, dell’utilizzo e dell’immagazzinamento di sostanze nutritive cellulari e si lega a specifici recettori.
Cosa s’intende per bioristrutturazione con insulina
Nel caso dell’insulina non è corretto parlare di bioristrutturazione. E per spiegarne la ragione è d’obbligo una premessa. Quando parliamo di punturine rivitalizzanti è indispensabile fare riferimento a due grandi categorie:
- la biostimolazione, la quale lavora più in superficie e tende a stimolare il collagene reticolare quello “buono “ giovanile di tipo 3 e di conseguenza migliorare le funzioni biologiche della cute attraverso una stimolazione non solo riparativa, ma soprattutto rigenerativa (rigenerazione dermica),
- la bioristrutturazione o biorivitalizzazione che invece tende a stimolare la produzione di collagene cicatriziale fibrotico (di tipo 1). E’ un trattamento iniettivo che viene utilizzato generalmente sulle pazienti più adulte generalmente con pelli mature ed ipotoniche in cui si ha già una presenza notevole di collagene fibrotico e nelle quali diventa praticamente impossibile riuscire a stimolare la produzione di quello giovanile (di tipo 1).
In entrambe queste grandi categorie l’obiettivo è sempre e comunque quello di stimolare i fibroblasti
Il trattamento con insulina, sebbene venga definito di bioristrutturazione invece non si inserisce in nessuna di queste due suddivisioni in quanto il target dell’insulina non sono i fibroblasti, bensì le cellule adipose.
Come agisce l’insulina
L’insulina agisce da Carrier (trasportare). Potremmo immaginarla come “una chiave”che permette di aprire la porta della parete della cellula adiposa in modo tale da consentire l’ingresso di grassi e i trigliceridi aumentandone di fatto il volume. L’azione dell’insulina si protrae per circa 5/8 ore e i primi trigliceridi vengono sintetizzati già dopo 45 minuti dalla conclusione del trattamento.
Quali sono le ragioni per cui l’insulina può essere utilizzata per ristrutturare i tessuti cutanei
Innanzitutto l’insulina può ristrutturare non solo i tessuti cutanei ma anche quelli adiposi e muscolari. E le ragioni derivano dalla sua capacità di:
- favorire le attività metaboliche cellulari come la lipogenesi (il processo metabolico che porta allo stoccaggio dei lipidi negli adipociti del tessuto adiposo) e la sintesi proteica,
- consentire il nutrimento cellulare,
- stimolare l’attività riproduttiva delle cellule.