Il ringiovanimento del collo e decolletè con il laser a Pico secondi Picofractional: la mia esperienza

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Come vi ho già raccontato in questo articolo, a maggio, non appena terminato il lock down, avevo deciso dopo la diretta su Ellansè con il dottor Franco Vercesi  di eseguire il trattamento con  questo prodotto per rimpolpare e ringiovanire la pelle delle mani. Ed essendo il dottore  uno dei massimi esperti con questo prodotto avevo deciso di eseguirlo  proprio presso di lui.

In quella occasione, avevo chiesto  al dottor Vercesi un consiglio su come migliorare la pelle del mio collo molto sottile e del mio décolleté  che presentava,  oltre a  parecchie macchioline, delle strane “righe” più scure che formavano una sorta di raggiera.

Lui, dopo avermi dopo avermi osservato attentamente, mi ha indirizzato ad un suo collaboratore, il dottor Stefano Vertuè, medico estetico che, sempre all’interno dello stesso studio, è  esperto in tecnologie laser oltre ad essere Key opinion leader della  Lumenis  una delle aziende più importanti a livello internazionale nella produzione di apparecchiature laser.

Il dottore, dopo una rapida occhiata,  non ha avuto dubbi e mi ha consigliato di eseguire almeno due/tre sedute con il laser a Pico secondi frazionato.

Ma  come sempre,  prima di raccontare la mia esperienza, vediamo di capire cosa è il Pico laser e a cosa serve.

Cosa è  il laser a Pico Secondi

Il laser a Pico secondi è un tipo particolare di  laser, molto  sofisticato per la sua caratteristica modalità di emissione della luce, definita mode-locking, in grado di emettere impulsi ultrabrevi della durata di picosecondi.

Un picosecondo è un’unità di tempo pari ad un millesimo di miliardesimo di secondo, cioè ad un millesimo di nanosecondo.

Qual è il meccanismo di azione di un laser  a Pico secondi

Gli impulsi ultrabrevi di un Laser a Pico secondi , lavorando in pico secondi, determinano sulla parte da trattare un “danno” di tipo fotoacustico, non foto-termico. 

Quali sono le differenze tra l’impatto Foto acustico e l’impatto foto termico

Le differenze sono relative al tempo di erogazione dell’energia:

  • nell’impatto fotoacustico l’energia laser viene erogata molto rapidamente, 
  • nell’impatto fototermico l‘energia laser viene erogata più lentamente.

Gli impulsi ultrabrevi determinano, grazie alla loro modalità di emissione della luce in tempi brevissimi, una riduzione della quantità totale di energia ceduta al tessuto circostante che  non viene danneggiato. Questo consente :

  • una diminuzione degli effetti collaterali (iperpigmentazioni post infiammatorie),
  • un accorciamento dei tempi  di recupero
  • una maggiore tollerabilità del trattamento.

Lunghezza d’onda del laser e bersaglio

E’ importante fare una premessa: ogni tipologia di laser,  anzi ogni lunghezza d’onda del laser, può essere utilizzata per specifiche problematiche. Ad esempio, un capillare non può essere asportato con un laser CO2  sia per gli scarsi risultati, sia  per gli  effetti collaterali che potrebbe comportare.

Come già sottolineato  in altri articoli, le caratteristiche fisiche del laser condizionano e determinano il loro campo d’applicazione  ed ogni  lunghezza d’onda  definisce il bersaglio (target).

Solitamente:

  • i capillari del volto e del decolletè , Rosacea Couperose richiedono un  Laser KTP/532 nm, Diodo 840 nm
  • i capillari e le micro-varici degli arti inferiori richiedono un  Laser Neodimio Yag 1064 nm, Diodo 840 nm 
  • le lentigo solari, macchie senili e i tatuaggi richiedono un Laser Q-Switched/ 532-1064, Pico laser  
  • i peli superflui richiedono un   laser ad Alexandrite o a Diodo 
  • i danni da fotoinvecchiamento richiedono un  Laser Neodimio Yag 1064 nm e KTP/ 532 in combinazione a bassa emissione, Pico laser o laser CO2 ablativo

Quali sono le lunghezze d’onda dei Pico laser e la loro profondità di azione

Nel laser Pico le lunghezze d’onda e la profondità d’azione sono differenti a seconda della casa produttrice.

Le lunghezze d’onda vanno da due a quattro  e generalmente sono:

  • 1064  laser infrarosso,  
  • 532 green laser,
  • da 650 a 785 red laser, 
  • da 585 a 595 yellow laser.

La profondità d’azione varia da 2 a 10mm

 

Per quali inestetismi viene utilizzato il  laser a Pico secondi

Il laser a Pico secondi viene utilizzato per:

  • eliminare i tatuaggi multicolor,
  • migliorare piccole cicatrici da acne e chirurgiche,
  • eliminare le iperpigmentazioni sia lentigo solari che lentigo senili,
  • migliorare la compattezza e la texture della pelle (Skin Toning) se utilizzato in modalità frazionata,
  • trattare il melasma.

Qual è il meccanismo d’azione del laser a pico secondi per eliminare i tatuaggi e le iperpigmentazioni cutanee: differenze con i laser Q-switched

Della modalità di  rimozione dei tatuaggi ne avevo già parlato in questo articolo. 

I laser più frequentemente utilizzati per la rimozione dei tatuaggi e delle iperpigmentazioni cutanee sono:

  • il laser Q-Switched: emette impulsi inferiori a un millisecondo (nanosecondi) ed esercita un’azione foto meccanica  selettiva sul pigmento del tatuaggio senza irradiare il suo calore al tessuto cutaneo circostante. L’inchiostro assorbe selettivamente una specifica lunghezza d’onda laser, rilasciando il calore necessario alla distruzione del pigmento,
  • il  Pico Laser che come appena detto, emette impulsi fotoacustici in modalità picosecondi (durata inferiore al trilionesimo di secondo), quindi,  circa 100 volte più brevi rispetto al Laser Q-Switched.

Le due tipologie di laser agiscono in modo differente.  In generale, il Pico Laser emettendo ,come ho già sottolineato  degli impulsi foto-acustici molto più brevi rispetto al Laser Q-Switched, è in grado di  frammentare il tatuaggio in particelle microscopiche  più facilmente e rapidamente smaltibili dall’organismo (vedi immagini sotto pubblicate).

Molti studi scientifici hanno riconosciuto che quanto più breve è la durata dell’impulso, maggiore è la sua efficacia nel convertire l’energia laser in sollecitazione meccanica necessaria per rompere  i pigmenti  in particelle piccolissime.

I vantaggi di utilizzare un laser a Pico secondi rispetto ad un laser Q-Switched sono:

  • frammentare le particelle di pigmento in particelle microscopiche. I granuli di pigmento, colpiti selettivamente dal raggio laser, vengono frammentati in granuli via via sempre più piccoli e nelle settimane seguenti al trattamento, verranno  progressivamente smaltiti dall’organismo in modo naturale,
  • trattare tatuaggi multicolor,
  • raggiungere il risultato in numero minore di sedute,
  • avere minori effetti collaterali,
  • trattare tutti i fototipi.

Come si osserva dalle immagini sotto pubblicate, i granuli di pigmento, colpiti selettivamente dal raggio laser, vengono frammentati in granuli via via sempre più piccoli e nelle settimane seguenti al trattamento verranno  progressivamente smaltiti dall’organismo in modo naturale.

Immagini che mostrano la differenza tra le tecnologie Q-Switched e Pico

Diciamo quindi che nella rimozione dei tatuaggi e nel trattamento delle iperpigmentazioni il pico-laser va a colmare i limiti e le carenze dei laser Q- Switched  riuscendo a trattare con maggior efficacia e sicurezza i tatuaggi multicolor oltre che le iperpigmentazioni.

Ottimi risultati si ottengono anche nei residui di tatuaggi trattati con sedute multiple eseguite in precedenza con il Q-switched  per cui le modificazioni  pirolitiche molecolari dei pigmenti rendevano impossibile la completa rimozione dello stesso con metodiche tradizionali.

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