Lo stress ossidativo cosa è e come si gestisce: video live con il professor Eugenio Luigi Iorio

Indice

Alle dirette di qualche settimana fa è intervenuto un’ospite d’eccezione, il dott. Eugenio Luigi Iorio Medico Chirurgo, Specialista in Biochimica e Chimica Clinica, Dottore di ricerca in Scienze Biochimiche, Presidente dell’Osservatorio Internazionale dello Stress Ossidativo in Italia, Giappone, Grecia, un’associazione culturale senza fini di lucro che conta su di una rete di almeno 3.000 ricercatori sparsi in circa 35 Paesi del Mondo, Presidente dell’Università Popolare di Medicina degli Stili di Vita / Ascea (Salerno)

Il professor Iorio studia lo stress ossidativo da moltissimi anni ed è uno dei massimi esperti al mondo in questo campo.

Personalmente sono affascinata dai meccanismi che regolano il nostro benessere e ritengo sia molto  importante modulare lo stress ossidativo, un fattore emergente di rischio per la salute, per vivere a lungo ma  in buona salute. 

Quindi vediamo, nel video sottopubblicato cosa ci ha raccontato il prof.  Eugenio Luigi Iorio a proposito di  stress ossidativo.

Riassumo brevemente.

Cosa è lo stress ossidativo?

Lo stress ossidativo è un fattore emergente di rischio per la salute. I fattori di rischio per la nostra salute  sono molti:

  • il fumo di sigarette,
  • la sedentarietà,
  • l’abuso di bevande alcoliche
  • pressione alta.

Il termine stress ossidativo unisce  due concetti legati tra loro:

  • lo stress un fenomeno biologico del tutto normale. Ossia  l’organismo, già in condizioni normali, produce una determinata quota di radicali liberi, per effetto del fisiologico metabolismo cellulare. Da questo punto di vista, i radicali liberi sono stati giustamente definiti “insostituibili compagni” della vita cellulare. Dovremmo fare distinzione tra un meccanismo di adattamento favorevole alla nostra vita che potremmo definire eu-stress,  che  diventa pericoloso quando si trasforma in di-stress
  • l’ossidazione un fenomeno osservabile spesso in natura (una mela che una volta tagliata scurisce, un bullone che arrugginisce ecc.)  in cui si ha la cessione  di un elettrone ad un’altra specie chimica.

Lo stress ossidativo è una condizione patologica provocata dall’azione lesiva, sulle cellule e sui tessuti del nostro organismo, di quantità abnormemente elevate di radicali liberi.

Esso viene a determinarsi perché:

  • la produzione di tali specie chimiche è aumentata
  •  fisiologica capacità di difesa nei loro confronti, ad opera dei sistemi antiossidanti, è ridotta.

Infatti tutti gli organismi viventi e, in particolare, nell’Uomo, esiste un delicato equilibrio fra la produzione e l’eliminazione ad opera dei sistemi di difesa antiossidanti dei cosiddetti radicali liberi. La rottura di questo equilibrio, indicata come stress ossidativo, provoca l’insorgenza di lesioni cellulari che, se gravi e protratte nel tempo, conducono ad un’accelerazione del processo dell’invecchiamento e all’insorgenza di numerosissime malattie

 

Quali sono i fattori che determinano lo stress ossidativo?

I fattori che determinano lo stress ossidativo possono essere di natura:

  • esogena come ad esempio:
    • le radiazioni,
    • agenti chimici come l’inquinamento,
    • agenti biologici come ad esempio i virus,
  • endogena come errati stili di vita (alimentazione, eccesso di fumo, eccesso di alcool, eccesso di attività fisica, abuso di farmaci)

The courtesy of prof. Eugenio Luigi Iorio Osservatorio Internazionale dello stress ossidativo

Se vogliamo  capire perchè la nostra pelle invecchia dobbiamo fare riferimento al fatto  che per il 70% siamo costituiti da acqua. In  18 grammi da acqua ci sono  602 mila 330 miliardi di miliardi di molecole di acqua  e l’acqua è uno dei principali bersagli delle radiazioni che ci circondano soprattutto le radiazioni ultraviolette. In pratica un fotone è in grado di colpire una molecola di acqua e dividerla in due radicali liberi.  Questo fenomeno fa sì che, se il nostro organismo non è sufficientemente protetto,  è  impossibilitato a sfuggire a questo meccanismo.

L’alimentazione incide sullo stress ossidativo e in che modo?

L’alimentazione mediterranea regolare e bilanciata di norma apporta tutto ciò di cui il nostro sistema redox necessita. Noi possiamo assumere i modulatori fisiologici dello stress ossidativo (antiossidanti) come tali, attraverso  gli alimenti.

 Sappiamo inoltre che esistono sostanze:

  • essenziali  che devono essere introdotte con l’alimentazione perchè non le produciamo (Carotenoidi, polifenoli,  xantofille, vitamina C, vitamina E ecc),
  • endogene prodotte dal nostro organismo (superossidodismutasi, glutatione perossidasi e catalasi) e che  ne sono parte integrante.

Da studi recenti condotti sulle popolazioni longeve,  abbiamo appreso che ci sono alcune sostanze hanno un valore biologico , ossia istruiscono il DNA affinchè esso possa produrre l’informazione per produrre gli antiossidanti o le sostanze detossificanti , come ad esempio la curcumina un potente antiossidante ed antinfiammatorio. E in questo caso si parla di  MOLECOLE SEGNALE.

I principi attivi (curcuminoidi) che si trovano all’interno della curcumina agiscono:

  • raggiungendo l’intestino  e quindi ristrutturando il nostro microbiota intestinale favorendo le popolazioni batteriche più funzionali al nostro benessere come i Lactobacilli,
  • agganciando i metalli tossici ed eliminandoli attraverso le feci,
  • raggiungendo tutti gli organi: infatti una volta immessi nel torrente circolatorio raggiungono il fegato  e da lì arrivare fino  il sistema nervoso centrale. E questo processo è ancora più efficace se  alla curcumina associamo la piperina,

Ecco un’alimentazione corretta dovrebbe essere ricca di molecole segnale,  rispetto alle sostanze che apportano solo calorie.

Come si può misurare lo stress ossidativo?

Per misurare lo stress ossidativo esistono test di laboratorio eseguiti sul sangue che sono:

  • D-ROMS test: misura il livello di produzione dei radicali liberi. E’ una misura per capire se e quanto siamo ossidati. I valori di riferimento vanno da 250 a 300 unità . Quindi se il nostro valore è superiore a 320 significa che stiamo producendo troppi radicali liberi e, dal momento che il test non esegue una diagnosi, sarà necessario da parte del medico,  capire il motivo per cui  il paziente  ha questa aumentata produzione per poi prendere provvedimenti.
  • MDA test legato ai processi ossidativi che interessano i grassi.

Una volta eseguiti questi test è importante capire cosa accade all’esterno e all’interno  delle cellule ed è possibile effettuare il dosaggio:

  • del glutatione  una piccolissima proteina, (vedi art. Il glutatione: la molecola del benessere ). Il dosaggio, all’interno dei globuli rossi  permette di capire  il livello intracellulare degli antiossidanti
  • dell‘enzima che utilizza il glutatione chiamato glutatione perossidasi i cui valori devono essere tra 50 e 60.  Valori al di sotto di 40 sono un indice predittivo di eventi cardiovascolari e che quindi deve essere  assolutamente migliorato

Per comprendere la capacità antiossidante individuale  all’esterno delle cellule possiamo utilizzare:

  • il BAP-test,
  • il PAT-test un’evoluzione del BAP test.

Per eseguire inoltre una  valutazione predittiva delle patologie che un individuo potrebbe sviluppare nel tempo indipendentemente dall’età,  esistono poi le analisi cosiddette SNPs che indagano i polimorfisimi genetici. Si tratta di esami interessanti, da eseguire associandoli a tutte le altre citate per avere un quadro ancora più completo della situazione individuale.

I  test citati sono ormai eseguiti in tantissimi laboratori di analisi ed in ogni caso eseguibili anche direttamente presso il nostro osservatorio richiedendo una provetta particolare da reinviare riempita del vostro sangue.

Perchè è importante misurare lo stresso ossidativo?

Misurare e verificare se esiste  stress ossidativo è fondamentale per eseguire una corretta diagnosi ed un’integrazione corretta ed eventuale. Ricordo che un’integrazione alimentare con antiossidanti va eseguita solo se necessaria altrimenti si rischierebbe di  perturbare un equilibrio esistente. Prendiamo ad esempio  la vitamina C. Spesso viene prescritta senza che venga dosata perchè si suppone che, dal momento che non la produciamo, possa esserci una carenza. Ma invece potrebbe non essere così. E anzi a dosaggi eccessivi la Vitamina C potrebbe essere dannosa per l’organismo.

Quindi è assolutamente indispensabile,  con le strumentazioni oggi a disposizione, eseguire una corretta valutazione con gli esami appropriati prima di assumere un qualunque integratore.

E’ importante, per orientare il medico  verso scelte specifiche di integrazione, eseguire almeno un panel medio di esami al fine di  determinare  il dosaggio di alcune molecole fondamentali come:

  • la vit c
  • il glutatione
  • il coenzima q10
  • il betacarotene
  • la vitamina A.

Noi come osservatorio internazionale dello stress ossidativo abbiamo messo a punto delle linee guida diagnostiche in modo tale che diventi molto semplice effettuare delle prescrizioni mirate

Come incide lo stile di vita nello stress ossidativo ?

I quattro pilastri fondamentali dello stile di vita  fondamentali per tenere sotto controllo lo stress ossidativo sono:

  • l’alimentazione,
  • l’attività fisica,
  • l’attività spirituale,
  • le relazioni sociali e il contatto con la natura.

Inoltre questi fattori determinano la velocità con cui si accorciano i telomeri (vedi art. Attività fisica intensa: elisir di lunga vita ) che sono dei piccoli segmenti di DNA (come dei piccoli cappucci) che si trovano alla fine di ogni cromosoma e hanno la funzione di proteggere il DNA stesso.

Ad ogni processo di replicazione cellulare, la lunghezza dei telomeri si riduce. Quando i telomeri scendono sotto una soglia critica, le cellule non riescono più a riprodursi correttamente, invecchiano e muoiono. Nel corso della vita quindi, i telomeri, diventano sempre più corti e questo accorciamento si è rivelato essere la causa principale dell’invecchiamento. Si ritiene inoltre che l’accorciamento dei telomeri, che avviene naturalmente con l’età, sia associato a malattie cardiovascolari, al diabete e ad alla maggior parte dei tumori.

Per capire, ad esempio, quanto l’alimentazione sia importante con il nostro DNA, possiamo fare riferimento ad  uno studio del 2015, condotto su 6000 donne infermiere, dal quale è emerso che quelle di loro che seguivano una dieta  mediterranea avevano telomeri più lunghi rispetto a tutte le altre donne che seguivano altri regimi alimentari. Questo ci fa comprendere che quello  che mangiamo dialoga direttamente con il nostro DNA.

Inoltre altri studi scientifici hanno fatto una scoperta straordinaria, ossia che la meditazione è importantissima ed è in grado di allungare i telomeri.

Quale tipo di attività fisica è indicata per contrastare lo stress ossidativo?

Qualunque tipo di attività che mette in movimento tutti i muscoli del corpo  è efficace.  L’attività ideale sarebbe una camminata veloce, senza arrivare all’affanno, almeno di 45 minuti eseguita senza interruzione tutti i giorni. Un’attività di questo tipo ha due effetti:

  • determina lo “stropicciamento” delle pareti dei vasi  che attiva l’ossido nitrico, un radicale libero che avendo un effetto di vasodilatazione, abbassa la pressione arteriosa
  • attiva dei meccanismi  simili a quelli indotti dalla curcumina e dal resveratrolo che potenzia l’effetto l’ossido nitrico.

Un esercizio regolare porta ad aumento di antiossidanti endogeni, che sono in grado di neutralizzare i radicali liberi.

Invece è assolutamente sconsigliato e dannoso  lo sport svolto sporadicamente. Consideriamo che i nostri mitocondri, che rappresentano le nostre centrali energetiche,  producono, dall’ossigeno che respiriamo, radicali liberi nell’ordine dell’1/2%, che hanno un ruolo biologico fondamentale: servono a difenderci dalle infezioni, a far comunicare le cellule ecc…. Il problema nasce quando, sotto attività aerobica intensa, questa percentuale sale.  In questo caso si parla di paradosso sportivo. Quindi  l’attività sportiva se svolta correttamente previene dalle malattie cardiovascolari, ma  se eccessiva, in soggetti non allenati,  può procurarle.

Come fa il consumatore a capire se un integratore è efficace?

L’aspetto fondamentale è la sua biodisponibiltà, una percentuale  che indica quante molecole di quella sostanza riescono a bypassare la barriera intestinale ed arrivare nel sangue. Quindi è fondamentale  leggere sempre le indicazioni. Ad esempio ottime sono le forme liposomiali o fitosomiali di un integratore.

Per alcune sostanze poi esiste poi la possibilità di eseguire delle efficaci associazioni per aumentarne la biodisponibilità. Faccio nuovamente l’esempio dell’associazione  cucumina-piperina. In realtà la piperina rallenta la bio-trasformazione della curcumina a livello del fegato. Infatti la curcumina una volta nel fegato viene “registrata” come sostanza estranea e potrebbe, se non dosata correttamente,  essere trasformata ed eliminata dal  fegato attraverso la bile.  E questo meccanismo  avviene anche con i polifenoli che se associati a piperina riescono a rimanere più a lungo nel nostro organismo.

La cellulite è legata allo stress ossidativo?

La cellulite è una patologia in cui si determinano delle alterazioni a livello della cute. In realtà non sappiamo ancora bene cosa scatena questo processo. E quindi non conoscendone le cause è difficile anche trovare un cura.

Oggi, per esempio per comprendere il fenomeno CELLULITE stiamo cercando donne che non hanno mai sviluppato la  patologia,  per studiarle e capire quali sono i meccanismi che le hanno rese per così dire immuni.

 

Sembra ad esempio che  le frequenti abbuffate notturne, quasi esclusivamente femminili, causino un’ipertrofia delle cellule adipose. Questo grasso cutaneo porterebbe  alla compressione dei vasi sanguigni creando un’ipossia (insufficiente circolazione) con conseguente stress ossidativo. In uno studio da noi condotto su 65 donne giovani affette da cellulite, abbiamo rilevato come tali donne presentassero, a fronte di parametri ematochimici perfetti, un D-Rom Test costantemente alterato soprattutto, in quelle di loro  che assumevano contraccettivi orali. Questo perchè l’assunzione dei contraccettivi orali a causa, dei loro effetti sul metabolismo a livello del fegato, può comportare un aumento dei radicali liberi. Quindi, alle pazienti che assumono contraccettivi orali, raccomandiamo sempre la valutazione dello stress ossidativo in modo tale da prescrivere un’adeguata integrazione alimentare per mantenere il sistema Redox in  equilibrio. Questo fenomeno non è altrettanto evidente con l’assunzione della TOS:

Come incide lo stress ossidativo sui trattamenti di medicina estetica?

In linea di massima, un importante livello di stress ossidativo inciderà sicuramente  sull’efficacia dei trattamenti di medicina estetica, anche se non abbiamo evidenze scientifiche al riguardo.  Esiste uno  strumento  che, applicato sulla pelle è in grado di valutare  alcuni marcatori che indicano il livello di stress ossidativo presente.  Questo rappresenta una buon sistema di valutazione per capire se esistono carenze ed integrarle a livello sistemico per far sì che i trattamenti di medicina estetica eseguiti possano dare i loro frutti.

Come si assume il Glutatione?

Il glutatione (Il glutatione: la molecola del benessere ) è una sostanza endogena, una piccola proteina composta da tre amminoacidi, la cisteina, la glicina e l’acido glutammico. E’ una sostanza endogena che  il nostro organismo è in grado di produrre autonomamente  quindi andrebbe assunto solo se, dosandolo, vi fosse una carenza.  Nel caso in cui decidessimo in situazioni stressanti di assumerlo indipendentemente dal suo dosaggio  abbiamo diverse opzioni. Possiamo introdurlo:

  • per via endovenosa (600mg) soluzione preferibile in quanto di efficacia immediata, ma difficoltosa
  • in compresse orali  con effetto differito nel tempo non immediato. Infatti  per istruire il nostro organismo a produrlo da solo dobbiamo raggiungere un certo livello di cisteina e questo avviene dopo circa  4 settimane di assunzione,
  • per via sublinguale. Esistono  fomulazioni in compresse o gel  che garantiscono un perfetto assorbimento in 30 minuti
  • assumendo N- acetil citseina, un precursore del glutatione,  da assumere la mattina a digiuno. In questo modo istruiamo il nostro organismo a produrre da solo il glutatione.

Per esempio un’integrazione basica fai-da-te per il controllo dello stress ossidativo potrebbe consistere nell’assunzione di:

  • N-acetilcisteina per “fare” il glutatione da assumere la mattina a digiuno,
  • curcumina, da assumere a pranzo,  accompagnandola ad un alimento grasso come ad esempio dell’olio ed a piperina. Ricordo che la  curcumina istruisce il nostro DNA a produrre gli enzimi che attivano il glutatione,
  • proteine del siero di latte (10 gr al giorno) da assumere la mattina per favorire la sintesi del glutatione endogeno. Importante è utilizzare quelle NON denaturate, native, ottenute per filtrazione, delattosate, delipidate.

Una raccomandazione: quando utilizziamo nutraceutici di sostanze endogene che  il nostro organismo già produce, è opportuno non abusarne. Quindi il mio consiglio, pur non esistendo delle linee guida specifiche, ma solo evidenze pratiche,  è di assumerli dal lunedì al venerdì sospendendoli  il sabato e la domenica lasciando al nostro organismo la libertà di continuare a lavorare da solo per evitare che i nostri enzimi non si mettano a riposo.

Esistono forme di vitamina C che possono provocare ossidazione?

Ci tengo a fare una premessa. I valori ottimali di vitamina C nel sangue dovrebbero  essere pari a 50/70 micromoli per litro. Con valori intorno a  20 siamo in stato di carenza. Ricordo che la vitamina C ha tantissime funzioni: ha circa 60 enzimi controllati oltre ad essere un modulatore epigenetico. Quindi conoscere esattamente i livelli di vitamina C nel sangue  e sapere in che misura  essa viene assorbita dal nostro organismo sarebbe fondamentale per pianificare una corretta integrazione.  Purtroppo però, essendo la cinetica della Vitamina C  molto particolare e l’assorbimento di questa sostanza variabile da soggetto a soggetto, diventa molto difficile ad oggi verificare in maniera precisa  e puntuale questi dati.

In ogni caso abbiamo a disposizioni varie formulazioni di Vitamina C:

  • ascorbato di sodio,
  • ascorbato di potassio, 
  • ascorbato di calcio, 
  • liposomiali. 

Da studi condotti e pubblicati la vitamina C da preferire è  la Ester C  (ascorbato di calcio) che contiene anche dei sottoprodotti del metabolismo della vitamina C. Di fatto è:

  • una forma tamponata che quindi non crea problemi di bruciore allo stomaco
  • è in grado di penetrare  all’interno dei leucociti, dimostrato da studi pubblicati

Il dosaggio ideale è da 500 a 1000 mg al giorno e suggerisco un’assunzione a cicli mai in maniera continuativo.

Cosa ne pensa della somministrazione per via endovenosa di megadosi di Vitamina C?

Si tratta di un uso farmacologico della Vit C, su cui ci sono dei dati molto promettenti. Effettivamente con questa modalità di somministrazione l’acido ascorbico agisce a vari livelli genetici ed epigenetici. E in alcuni studi (case report)  non controllati è stato dimostrato come trattamenti di questo tipo, siano in grado di potenziare gli effetti di alcuni trattamenti chemioterapici.  Inoltre si è visto come, in questo modalità, la vitamina C sia in grado di proteggere dagli effetti della radioterapia. Attualmente possiamo quindi dire che megadosi di vitamina C per via endovenosa possono essere  di  supporto ai trattamenti chemiopterapici, ma non sostituirli.

Cosa ne pensa della Metformina come antiaging?

Gli studi sulla metformina (vedi La Metformina: il farmaco per il diabete che allunga la vita ) come anti-aging e  come molecola da utilizzare nella  prevenzione antitumorale  nel lungo termine sono moltissimi e molto promettenti.  La metformina ha tutti i requisiti di una molecola in grado di controllare  quelle vie metaboliche che portano a processi degenerativi e all’invecchiamento. Ricordo  che si tratta di un farmaco e non di un integratore.

E’ possibile stabilire il profilo lipidico di un paziente?

Nei nostri laboratori abbiamo messo a punto l’esame del profilo lipidomico. Su una striscetta di carta raccogliamo 5 gocce di sangue che, una volta analizzate, forniscono indicazioni sull’esatta  composizione in acidi grassi all’interno dell’organismo,  in modo tale da eliminare quelli eccedenti e integrare quelli mancanti. Ricordo che gli acidi grassi (omega 3 omega 6 ecc… ) sono sostanze fondamentali. Rappresentano degli antinfiammatori naturali che il nostro organismo non produce e che quindi devono essere introdotti o con l’alimentazione o con i nutraceutici. E ne dovremmo assumere circa 250 mg al giorno. Ma  è importante  come sempre non eccedere nella loro assunzione che potrebbe essere controproducente. Infatti se ad esempio assumiamo Omega 3, ma li introduciamo in un organismo ossidato, potrebbero diventare essi stessi “combustibile” per i radicali liberi.

Cosa ne pensa dell’acido alfa-lipoico?

L’acido alfa lipoico è un ottimo antiossidante, da tenere in considerazione in un programma completo, da stabilire sulla base delle carenze individuali.  Ha il potere addirittura di rigenerare il glutatione. Quindi lo pone in una posizione predominante rispetto ad esso. Essendo una sostanza che anche il nostro organismo produce, ha il vantaggio di non avere grossi problemi di biodisponibilità.

Oltre ad essere un antiossidante ha varie caratteristiche:

  • è un ottimo chelante  (rimuove i metalli tossici), 
  • ha effetto neuroprotettivo. 

Il dosaggio ottimale è di 6oo mg al giorno.

L’ossigenozonoterapia può essere considerata una terapia antiossidante?

Personalmente sono un fautore di questa terapia di cui conosco  vantaggi e  limiti per averla eseguita su me stesso. Ma devo dire che dal punto di vista  scientifico avremmo necessità di qualche evidenza in più.

Esiste un studio italiano pubblicato qualche anno fa molto interessante  in cui si dimostra che l’ozono terapia è un modulatore del sistema redox . E’ vero che l’ozono è un ossidante, ma alle dosi precise  e  stabilite per ogni problematica,  è in grado di attivare un fattore di trascrizione,  NRF2, una  proteina che istruisce il DNA a produrre detossificanti ed antiossidanti. Di fatto l’Ozono  nei suoi vari meccanismi noti funziona come la curcumina, attivando lo stesso meccanismo biochimico.

Un limite dell’ozono terapia è che non può essere eseguita quotidianamente. Sarebbe quindi opportuno, per mantenerne gli effetti benefici nel tempo e potenziarli, associare, tra una somministrazione e la successiva,   sostanze sinergiche al trattamento. Per questo motivo ho creato il concetto di GAS-CEUTICI ossia dei nutraceutici che agiscono mimando e riproducendo gli effetti dei gas biologici come ad esempio l’ossido nitrico, l’ossigeno, il monossido di carbonio uno dei più potenti antiossidanti conosciuti, la CO2 utilizzata in carbossiterapia.

E a questo punto non resta che rivolgerci al prof Eugenio Luigi Iorio per eseguire i vari test  ai quali  far seguire un’integrazione mirata e personalizzata. Personalmente  lo farò a breve e poi vi racconterò.

Per qualunque informazione ed un eventuale consulto  potete contattare il professore per email eugenioluigi.iorio@gmail.com

0 0 voti
Valutazione
Iscriviti
Notificami
guest
4 Commenti
Il più votato
Più recente Il più vecchio
Feedback in linea
Vedi tutti i commenti
4
0
Mi piacerebbe avere le tue opinioni, commenta pure.x