Alle dirette di qualche giorno fa sui social ho avuto il piacere di avere come ospiti il dottor Riccardo Forte ed il dottor Domenico Romano, entrambi medico e chirurgo estetico, che chi mi segue conosce già, per averli già presentati quando vi ho raccontato della mia esperienza con il trattamento Endolift (vedi art: Endolift: il laser a fibra ottica per la riduzione della lassità cutanea e del grasso ), eseguito presso il loro studio. Ho deciso di invitarli perchè oltre a ritenerli dei professionisti di altissimo livello, seri e competenti, volevo che condividessero con noi un protocollo, da loro messo a punto, finalizzato al ringiovanimento dell’area perioculare, di cui ho potuto apprezzare risultati entusiasmanti, seguendo la loro relazione presentata durante il congresso Agorà, tenutosi ad Ottobre 2019 a Milano.
Il protocollo, che prevede l’utilizzo di un iniettabile con finalità rivitalizzante, combinato eventualmente ad un laser CO2 ,nelle modalità di seguito illustrate, è frutto di tantissimi anni di esperienza e di attività. Durante la loro pratica quotidiana infatti il dottor Forte e il dott. Romano, si sono trovati spesso a dover affrontare e risolvere problematiche riguardanti all’area perioculare, spesso gravata da reazioni indesiderate essenzialmente legate ai fillers a base di acido ialuronico cross linkati iniettati. Da qui l’idea di abbandonare l’uso dei fillers per cercare un prodotto che consentisse buoni risultati, ma senza gli effetti collaterali sperimentati con i fillers.
Vediamo quindi che cosa ci hanno raccontato nel video che segue a proposito di tale protocollo.
Riassumo in breve.
Quali sono le problematiche relative alla zona perioculare che hai potuto osservare in questi anni di attività e che ti hanno portato ad abbandonare i filler ed a cercare un materiale che fosse efficace ma soprattutto sicuro?
I sistemi utilizzati in questi anni per riempire e/o ringiovanire l’area perioculare sono stati essenzialmente:
- lipofilling classico (secondo Coleman),
- nanofat (tessuto adiposo micronizzato),
- filler a base di acido ialuronico.
Il lipofilling (tecnica di Coleman) consente:
- la rivitalizzazione e il ringiovanimento dei tessuti attraverso le cellule staminali mesenchimali adulte,
- l’effetto di riempimento.
Tale metodica presentava peraltro effetti collaterali quali:
- nodulosità e irregolarità,
- riassorbimento non omogeneo,
- necrosi del tessuto adiposo infiltrato, creando calcificazioni.
Questi effetti collaterali hanno quindi portato ad abbandonare il lipofilling a favore del nano-fat (tessuto adiposo micronizzato) che presenta il vantaggio di rivitalizzare i tessuti, ma consente un effetto riempitivo quasi nullo.
Quando sul mercato sono arrivati i filler a base di acido ialuronico per trattare l’area perioculare, sembrava a chiunque di avere trovato la perfetta soluzione. Infatti il filler all’inizio sembrava assommare a sè tanti vantaggi. Era un trattamento
- semplice e rapido, molto più di un lipofilling che comunque resta sempre un intervento chirurgico se pur mini invasivo,
- sicuro,
- economico.
Quali sono gli effetti collaterali che avete potuto osservare con l’utilizzo dei fillers?
Dopo qualche anno di utilizzo dei fillers sono comparsi i primi problemi riassumibili essenzialmente in:
- edemi persistenti,
- effetto tyndall,
- tumefazioni dovute ad aumento di volumi indesiderati,
- pseudo Xantelasma (Xanthelasma-Like Reaction to Filler Injection.Or L, et al., Ophthalmic Plast Reconstr Surg. 2017 Jul/Aug) .
The courtesy of dr Domenico Romano e dr Riccardo Forte
Quali sono le cause che danno origine a tali problematiche?
Le cause di tali effetti collaterali, alcuni precoci altri ritardati nel tempo, sono dovuti a vari fattori, riconducibili non solo alla presenza fisica dell’acido ialuronico. I motivi per cui si determinano effetti collaterali sono:
- compressione da parte del gel all’acido ialuronico dei dotti linfatici che comporta una difficoltà di drenaggio dei liquidi che si accumulano in questa zona (fenomeno fisico),
- liberazione nel tempo di piccole frazioni di acido ialuronico crosslinkato che determinano una reazione infiammatoria,
- ipersensibiltà ritardata che attiva il sistema immunitario, alimentando e amplificando l’infiammazione.
Da qui l’idea di abbandonare lo ialuronico e cercare un prodotto che ci desse meno problemi.
Come e con cosa trattare l’area perioculare in cui persistano effetti collaterali legati allo ialuronico iniettato?
Nei casi in cui anche a distanza di tempo (anni) persistano problematiche quali edemi persistenti, nonostante lo ialuronico non sia più presente, la scelta d’elezione è la ialuronidasi (vedi art. Focus su ialuronidasi, l’enzima che degrada l’acido ialuronico: interviene il dottor Marco Papagni).
Cosa fare in alternativa allo ialuronico?
Per cercare un’ alternativa allo ialuronico abbiamo pensato che fosse un necessario un prodotto che, come il grasso, fosse in grado di rivitalizzare e ristrutturare tutti i vari tessuti che compongono la zona perioculare:
- tessuto osseo,
- tessuto muscolare,
- tessuto adiposo,
- tessuto legamentoso,
- tessuto cutaneo.
La scelta è caduta su Profhilo (vedi art:Profhilo: il bio-rimodellamento della lassità cutanea ), un prodotto che non contiene acido ialuronico cross linkato, ma si basa sulla tecnologia a complessi ibridi stabili di acido ialuronico ad alto e basso peso molecolare. Contiene 64 mg di acido ialuronico in 2 ml di cui:
- 32 mg a basso peso molecolare,
- 32 mg ad alto peso molecolare.
Profhilo ha una duplice azione:
- bio-rigenerante su tutti i tessuti dell’area perioculare: la frazione a basso peso molecolare stimola i fibroblasti a produrre sostanze fondamentali quali collagene, elastina ed acido ialuronico endogeno,
- effetto liftante e tensore legato alla frazione ad alto peso molecolare che facendo da sostegno (effetto scaffold) al derma, “rimpolpa “ e contrasta il cedimento cutaneo.
Vorrei sottolineare che su Profhilo esistono moltissimi studi che dimostrano come il prodotto agisca su tutti i tessuti prima citati.
HYALURONAN HYBRID COOPERATIVE COMPLEXES SUPPORT MUSCLE DERIVED CELL DIFFERENTIATION IN VITRO: NEW PROSPECTIVE FOR REGENERATIVE MEDICINE. Antonietta Stellavato, Barbara Rinaldi, Maria Donniacuo, Mario De Rosa, Chiara Schiraldi, AESTHETIC AND COSMETIC DERMATOLOGY, Giugno 2019
High and low molecular weight hyaluronic acid differentially influence macrophage activation., Rayahin JE, Buhrman JS, Zhang Y, Koh TJ, Gemeinhart RA., ACS Biomater Sci Eng. 2015 Jul
Hybrid Complexes of High and Low Molecular Weight Hyaluronans Highly Enhance HASCs Differentiation: Implication for Facial Bioremodelling Antonietta Stellavato et al, Ottobre 2107, Cellular Physiology and Biochemistry
In vitro analysis of the effects on wound healing of high- and low-molecular weight chains of hyaluronan and their hybrid H-HA/L-HA complexes Antonella D’Agostino et al., BMC Cell Biologyvolume 16, Article number: 19 (2015)
Come viene utilizzato Profhilo nell’area perioculare
Profhilo viene utilizzato come un normale filler e iniettato con cannula.
The courtesy of dr Domenico Romano e dr Riccardo Forte
La quantità iniettata è pari a 0,3/0,5ml per lato. E’ assolutamente sconsigliata un’iper correzione che avrebbe come conseguenza un edema prolungato.
Quali sono i risultati che le pazienti devono aspettarsi con questo tipo di trattamento?
Profhilo NON è un filler quindi non consente un risultato di volumizzazione dell’occhiaia, ma consente un’ispessimeto dei tessuti.
Profhilo è un RIGENERANTE quindi:
- idrata,
- nutre,
- da luminosità e compattezza,
- dona un leggero effetto tensore.
In sintesi ridensifica la pelle senza gli eccessi volumetrici tipici dei filler cross-linkati.
Profhilo può migliorare i cosiddetti “dark circle”?
Un leggero miglioramento l’abbiamo notato in alcune pazienti giovani.
The courtesy of dr Domenico Romano e dr Riccardo Forte
Profhilo può essere utilizzato anche nella palpebra superiore?
Abbiamo iniziato ad utilizzarlo. Ma in quella zona, con l’acido ialuronico cross linkato, otteniamo ottimi risultati, senza effetti collaterali. Quindi non ha senso cambiare prodotto.
Profhilo può essere utilizzato anche per ridurre la borsa adiposa?
Per la borsa adiposa il trattamento d’elezione è la blefaroplastica. Diciamo che è possibile migliorare le strutture di contenimento della borsa adiposa eseguendo utilizzando:
- il laser per tensionare la pelle,
- Profhilo per migliorare il trofismo del muscolo e delle strutture legamentose,
- un filler leggero nel solco per ridurre il “salto” tra borsa e occhiaia.
In questo modo eseguiamo un camouflage che consente anche un miglioramento qualitativo del tessuto. Potremmo dire quindi che la palpebra non solo appare migliorata, ma é effettivamente migliorata perchè migliore è la qualità del tessuto, ottenuto grazie all’utilizzo di Profhilo.
Quali sono gli effetti collaterali di un trattamento con Profhilo nella palpebra inferiore?
Dopo il trattamento con Profhilo si possono presentare i seguenti effetti collaterali:
- lividi, che si presentano raramente, visto l’utilizzo della cannula,
- gonfiore dovuto alla capacità dell’acido ialuronico di richiamare acqua, permane da 2 fino a 4/5 giorni (30% dei pazienti).
Quante sedute sono necessarie per ottenere il risultato desiderato?
Il protocollo prevede:
- una seduta con un primo controllo a 30 giorni ed eventuale richiamo a 60 giorni, se necessario,
- ulteriore controllo a 120 giorni con eventuale richiamo .
Per mantenere i risultati, si consiglia una seduta ogni 6/12mesi.
Dopo quanto tempo sono visibili i risultati?
E’ opportuno sottolineare che non essendo Profhilo un filler, l’effetto non sarà immediato come quando si utilizza un filler.
Nella nostra casistica di 100 pazienti trattati, con un follow up di due anni abbiamo verificato che i risultati sono visibili dopo circa 30/40 giorni dal trattamento. Ecco perchè è importante aspettare per procedere con le eventuali sedute successive.
Quanto durano gli effetti del trattamento?
La durata degli effetti del trattamento sono molto soggettivi e dipendono molto anche dalla capacità intrinseca del tessuto di rigenerarsi. Difficile indicare un tempo standard.
Con quali device possono essere trattate le zone contigue all’area perioculare?
Nella nostra pratica utilizziamo:
- l’acido ialuronico crosslinkato nella zona malare laterale e mascellare anteriore fino al limite del legamento zigomatico cutaneo, per sostenere la guancia e evitare lo scivolamento verso il basso,
- Profhilo per trattare l’area palpeprale e orbitaria,
- la tossina botulinica per la parte laterale dell’occhio,
- laser CO2 frazionato per migliorare le rughette e lassità della palpebra inferiore e superiore.
Come viene eseguito il laser CO2 frazionato nella palpebra inferiore e superiore?
Per migliorare le rughe e la lassità cutanea moderata presente nella palpebra inferiore e superiore, sulla quale altre metodiche (tossina botulinica utilizzata nella palpebra inferiore) non consentivano risultati ottimali, abbiamo deciso di utilizzare il laser CO2 frazionato in modalità defocalizzata che consente una contrazione della cute con conseguente riduzione della lassità e rugosità.
Quali sono le differenze tra l’utilizzo di un laser CO2 in modalità continua e in modalità defocalizzata?
L’utilizzo del laser CO2 in modalità defocalizzata consente:
- una riduzione degli effetti collaterali come iperpigmentazioni post infiammatorie che sono tanto più frequenti quanto maggiore è l’infiammazione creata dal laser,
- un’ablazione moderata senza croste importanti,
- tempi di recupero veloci.

The courtesy of dr Domenico Romano
Quante sedute di laser CO2 sono necessarie?
Dipende molto:
- dalla situazione di partenza
- dal risultato che si vuole ottenere.
A volte è necessario ripetere la seduta, soprattutto se non siamo molto aggressivi, a volte con una sola applicazione si raggiunge il risultato desiderato
Il laser CO2 può essere eseguito anche in presenza di acido ialuronico nella palpebra inferiore?
Dipende dai casi e dalla storia clinica della paziente. In linea generale la presenza di acido ialuronico crosslinkato nella palpebra inferiore potrebbe rendere sconsigliabile l’uso di laser ablativi o minimamente ablativi per evitare l’aumento della risposta infiammatoria. A volte nei casi di pazienti con presenza di edema persistente preferiamo procedere per gradi:
- prima utilizziamo la ialuronidasi,
- dopo circa tre settimana iniettiamo Profhilo che ci aiuta anche ad evitare la destrutturazione dei tessuti probabile con l’utilizzo della ialuronidasi,
- successivamente è possibile procedere con il laser.
Quando è consigliato un protocollo completo Profhilo più laser CO2?
Nel caso in cui sia presente solo l’occhiaia è possibile eseguire esclusivamente il trattamento con Profhilo.
Nel caso in cui siano presenti, oltre all’occhiaia, anche rughe e lassità cutanea, è consigliabile oltre al trattamento con Profhilo eseguire anche il trattamento con laser CO2 .
Importante sottolineare che si tratta di un protocollo “tailor made” quindi da stabilire sempre dopo una visita preliminare, in cui è importante capire quali sono le problematiche da risolvere e i desiderata della paziente.
Cosa fare come primo trattamento? Laser o Profhilo?
Dipende dalla situazione.
Tendenzialmente preferiamo eseguire prima Profhilo, il quale avendo un notevole effetto antinfiammatorio e migliorando il trofismo dei tessuti, è in grado di “creare” un tessuto più ricettivo al laser, riuscendo a modulare gli effetti collaterali del Laser come ad esempio le iperpigmentazioni post infiammatorie.
Interessantissimo questo nuovo protocollo.
Effettivamente anche io nella mia esperienza con i filler nella palpebra inferiore ho avuto risultati altalenanti. Non sempre è andata bene e sono dovuta ricorrere più volte ad ialuronidasi.
Ora vorrei migliorare un’incisura causata da un legamento che sta invecchiando, attraverso il laser CO2 . Avrei dovuto eseguirlo presso lo studio del dott. Forte, proprio prima che scoppiasse questa pandemia.
Ormai ovviamente è tutto rimandato ad ottobre …… Non appena fatto tutto vi racconterò, come sempre, com’è andata