Tempo fa parlando di alimentazione con il professor Eugenio Luigi medico chirurgo, specialista in biochimica e chimica clinica, presidente dell’Osservatorio Internazionale dello Stress Ossidativo, già intervenuto qui sul blog con una diretta molto interessante , il discorso è caduto sull’olio d’oliva e sulla sua importanza nella dieta, intesa come programma alimentare, di ognuno di noi, ma soprattutto degli atleti che svolgendo attività fisica intensa, hanno necessità di energia immediata.
Infatti i grassi come già spiegato in questo articolo, ingiustamente demonizzati per lungo periodo, sono importantissimi in quanto:
- apportano enormi quantità di energia “quasi pronta” all’uso (circa 9 kcalorie per grammo, contro le 4 circa dei carboidrati),
- consentono anche l’assorbimento e, quindi, l’assimilazione di:
- vitamine “liposolubili”, come la A, D, E e K, che vanno sempre assunte accanto ai grassi,
- alcuni antiossidanti, quali quelli del gruppo dei carotenoidi, noti per il loro ruolo di “regolatori” del metabolismo cellulare.
Tra i grassi uno degli alimenti più interessanti soprattutto per noi Italiani è l’olio di oliva
Cosa è l’olio d’oliva
L’olio d’oliva è estratto dalle olive del genere Olea, in particolare della specie Olea Europea , ampiamente diffusa nei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.
Qual è la composizione dell’olio di oliva
L’olio di oliva è composto da:
una frazione saponificabile (98/99%) rappresentata da una miscela di grassi appartenenti alla famiglia dei trigliceridi, sostanze derivate dall’unione della glicerina con 3 acidi grassi tra i quali il più abbondante è l’acido oleico (83%) che rappresenta la frazione monoinsatura la quale conferisce all’olio determinate caratteristiche rendendolo:
- molto stabile ossia molto resiste al calore (per questo è particolarmente adatto alla frittura) e all’ossidazione,
- facilmente conservabile.

Ma soprattutto, essendo l’acido oleico un attivatore del recettore infiammatorio ppar-gamma, il quale è in grado di regolare il deposito degli acidi grassi ed il metabolismo del glucosio, un’alimentazione ricca di tale sostanza è in grado di:
- migliorare l’aspetto della pelle degli annessi cutanei,
- favorire il mantenimento della normale fluidità del sangue e riduce la quota di colesterolo cattivo (associato alle liporoteine), migliora la glicemia e previene il diabete di tipo2, promuovendo la longevità e delle prevenzione dell’invecchiamento e delle patologie dismetaboliche
- non avere effetto importante sul livello dei trigliceridi e sul colesterolo associato a a lipoproteine ad alta densità giocando quindi un un ruolo essenziale nel mantenere fluide le membrane che delimitano le nostre cellule, in particolar modo quelle dei vasi e dei muscoli.
- favorire la differenziazione cellulare,
- favorire la formazione di nuovi adipociti più piccoli e più sani che si sostituiscono a quelli malati ed infiammati.
una frazione insaponificabile (1/2%) ossia la componente che rende diverso questo prodotto dagli altri grassi “liquidi” costituita da molecole “biologiche”
- polifenoli,
- i terpeni,
- le xantofille,
- tocoferoli.

Ed è proprio grazie a queste sostanze che si devono le molteplici attività biologiche dell’olio extravergine di oliva come :
- antiossidante,
- antiinfiammatoria,
- regolatrice sulle funzioni della flora batterica intestinale,
- promotore della longevità e della prevenzione dell’invecchiamento e delle patologie dismetaboliche.
I benefici dell’olio d’oliva
I benefici che apporta il consumo dell’olio di oliva sono quindi così sintetizzabili:
- fornisce grassi facilmente utilizzabili dall’organismo,
- stimola le funzioni digestive,
- tiene sotto controllo la pressione e il colesterolo,
- è antinfiammatorio,
- previene lo stress ossidativo dal quale dipendono l’invecchiamento, ed una lunga serie di malattie tra le quali l’infarto e i tumori. Quest’ultima proprietà è dovuta alla ricchezza delle sue particolari sostanze antiossidanti che, una volta ingerite, trasmettono queste proprietà al nostro organismo difendendolo dagli effetti indesiderati dei radicali liberi.
Olio d’oliva, normalizzazione della glicemia e perdita di peso
Abbiamo detto che un’alimentazione ricca di acido oleico è in grado di favorire la formazione di nuovi adipociti più piccoli e più sani che si sostituiscono a quelli malati ed infiammati. Quest’ultimo punto è molto interessante. Infatti i problemi derivanti dal diabete e dall’obesità cominciano a manifestarsi quando:
- le cellule adipose diventano ipertrofiche ed infiammate,
- non riescono più a formare cellule adipose giovani,
- le cellule adipose vecchie non riescono più ad assorbire grasso e glucosio e quindi possono comportare iperglicemia e trigliceridi.
Solo quando si riesce a stimolare la formazione di nuovi adipociti allora si avvia un processo che:
- migliora la glicemia,
- facilita la perdita di peso.
Ebbene l’acido oleico presente nell’olio di oliva sembrerebbe in grado di innescare questo circolo virtuoso: attraverso la stimolazione delle ppar-gamma comporta infatti:
- morte cellulare degli adipociti vecchi
- creazione di adipociti giovani,
- normalizzazione della glicemia e del livello dei trigliceridi.
Se al consumo dell’olio di oliva si abbina l‘attività fisica aerobica moderata, camminata veloce ad esempio, l’effetto dimagrante oltre che antiossidante , si amplifica perchè nel sangue si forma OSSIDO NITRICO una molecola segnale del sistema cardiovascolare che ha un potente effetto vasodilatatore e che è strategica per i sistemi antiossidanti. dell’organismo.
Vedi articoli:
- Oleic acid activates MMPs up-regulation through SIRT1/PPAR-γ inhibition: a probable linkage between obesity and coronary arterial disease. Chan SH, Chu PM, Kao CL, Cheng YH, Hung CH, Tsai KL.J Biochem. 2016 Oct
- Nitro-oleic acid attenuates OGD/R-triggered apoptosis in renal tubular cells via inhibition of Bax mitochondrial translocation in a PPAR-γ-dependent manner. Nie H, Xue X, Li J, Liu X, Lv S, Guan G, Liu H, Liu G, Liu S, Chen Z.Cell Physiol Biochem. 2015
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