Un paio di mesi fa la dottoressa Antonelhttps://www.studiomedicofranceschelli.it/chi-siamo-medicina-estetica-roma/la Franceschelli che molte voi conoscono per essere stata ospite a varie dirette sui miei canali social, mi ha invitata a partecipare, in veste di paziente, ad un programma TV che la vedrà protagonista e che si chiamerà proprio come il suo brand, Dr Anthos.

La dottoressa Franceschelli è una persona straordinaria sia dal punto di vista professionale che umano (sapete che per me questo aspetto è di un’importanza fondamentale). E’ medico internista, dottorata in nutrizione clinica e membro dello SCOPE (certificazione internazionale che attesta la competenza nel trattamento dei pazienti obesi). E’ inoltre Medico estetico, diplomata in medicina estetica della Scuola Internazionale di Medicina Estetica. E fa parte del comitato scientifico MenopauseBoost.
Quando mi ha invitata a partecipare alla trasmissione mi ha detto: “Ti va di fare un test di nutrigenetica?”
Ho accettato immediatamente per varie ragioni.
Si tratta di un argomento molto interessante ed innovativo di cui non ho mai parlato.
Ho pensato che si potesse riallacciare al problema dell’aumento di peso e alla modificazione della distribuzione del grasso che tende a localizzarsi soprattutto sull’addome, che tante di noi sperimentano in Menopausa. Problema che peraltro avevamo già trattato in una diretta con la dottoressa per capire se esistesse una dieta ad hoc da seguire in menopausa.
The last but not the least, ultimamente, nonostante attività fisica, alimentazione corretta (almeno credevo) ed integrazione alimentare, ho molta difficoltà a mantenere la tonicità della muscolatura e quando ingrasso, se pur di poco, quel grasso si posiziona tutto sulla pancia.
Quindi, prima di raccontarvi cosa ho scoperto con il test di nutrigenetica e quale tipo di alimentazione mi è stata consigliata, vediamo di capire cosa è a cosa serve questo test.
Cosa s’intende per nutrigenetica
La nutrigenetica studia i rapporti tra alimentazione, malattie e patrimonio genetico individuale, cercando di capire come l’alimentazione influenzi l’attivazione o il silenziamento del messaggio contenuto nei nostri geni.

Alcuni alimenti in alcuni individui, infatti, se consumati regolarmente, possono portare a modifiche del DNA e quindi possono, potenzialmente andare a migliorare o peggiorare la funzionalità del nostro organismo.
Medicina personalizzata o personomica
I pazienti e i trattamenti e le terapie mediche applicate sono solitamente stabilite sulla base dell’evidenza scientifica secondo quelli che sono i risultati dei trial clinici randomizzati su grandi numeri di individui con problematiche di salute simili a quelle del paziente da trattare e con lo stesso livello di progressione della malattia.
Ma un paziente non è un NUMERO ma una PERSONA con il suo patrimonio individuale, fatto di genetica, relazioni sociali, situazione lavorativa, ambientale, familiare, credo etici e religiosi che possono inficiare l’efficacia degli interventi terapeutici a prescindere da quello che per la “media” della popolazione che la scienza ha stabilito con gli studi, può essere valido.
Questo è particolarmente vero nei trattamenti dietoterapici, perché l’alimentazione è parte integrante della vita quotidiana e gioca inoltre un ruolo psicologico molto importante.
Ecco perchè ultimi anni la medicina si è sempre più indirizzata verso la personalizzazione ossia l’adattamento del trattamento medico alle caratteristiche individuali di ogni paziente. L’obiettivo è quello di rendere il processo di cura mirato ad una determinata PERSONA, con l’obiettivo di:
- aumentare l’efficacia e l’aderenza alle terapie,
- diminuire le complicanze e gli insuccessi,
- evitare gli sprechi economici.
Cosa è il test di nutrigenetica
Il test di nutrigenetica o test alimentare genetico serve per valutare l’impatto che l’alimentazione o alcuni alimenti potrebbe avere sul nostro organismo.

Cosa ci dice un test di nutrigenetica
Il test di nutrigenetica è molto utile poichè nel nostro approccio al cibo ci portiamo dietro un patrimonio genetico (abitudini familiari, sociali, lavorative, etiche e religiose) come probabilmente in nessun altro ambito della nostra vita.
Consiste nella lettura del DNA del paziente dal quale si possono evidenziare vari polimorfismi che possono indicare un incremento del rischio di sviluppare malattie come:
- obesità,
- diabete,
- osteoporosi,
- malattie cardiovascolari,
- le allergie (ad esempio la celiachia),
- i dismetabolismi (ad esempio la sindrome metabolica)
- malattie cardiovascolari.
Il test oltre ad identificare e riconoscere eventuali predisposizione a varie patologie e quindi prevenirle è utile per:
- comprendere la capacità dell’organismo di assimilare i diversi cibi,
- scegliere la tipologia di allenamento ideale per il proprio fisico.

Perchè eseguire un test di nutrigenetica
Il test di nutrigenetica permette al medico un trattamento ed un approccio mirato alla persona, secondo quella che abbiamo definito prima come “personomica”, ossia la medicina personalizzata.
L’indagine genetica è attualmente l’unico modo con il quale è possibile avere informazioni sulla predisposizione dell’individuo a sviluppare alcune patologie. Questo significa che, conoscendo le caratteristiche genetiche e la predisposizione, è possibile intraprendere azioni preventive a livello di:
- nutrizione e integrazione,
- stile di vita e attività fisica,
- monitoraggio diagnostico e terapia mirata.
Queste azioni possono impedire lo sviluppo della malattia a cui il soggetto è geneticamente predisposto, ritardarla o mitigarne il rischio.
Questo perchè noi ereditiamo solo la predisposizione a sviluppare una mallattia, ma non la malattia stessa. Quindi quanto prima riusciamo a conoscere il probabile rischio a cui siamo esposti, prima possiamo agire con delle azioni preventive.
Vi sono ad esempio evidenze crescenti sul fatto che i fattori genetici siano coinvolti in tutti gli aspetti di regolazione del peso, compresi l’introito calorico e il dispendio energetico , tanto che diversi studi attribuiscono all’ereditarietà il 40-70% della responsabilità di sovrappeso e obesità, sia nell’adulto che nel bambino.
Queste informazioni aiutano in modo determinante il medico specialista nella definizione della dieta.
Infatti, sulla base dei risultati che scaturiscono da un test di questo tipo è possibile stabilire un percorso nutrizionale personalizzato. Questo approccio tailor made aumenta molto l’efficacia degli interventi terapeutici incentivando il paziente ad aderire alla cura. (3)
Quali sono i geni che analizzati con il test di nutrigenetica
I geni che vengono analizzati sono quelli implicati:
- nella predisposizione al sovrappeso,
- nel comportamento nell’assunzione del cibo,
- nell’efficacia dell’esercizio fisico,
- nel metabolismo dei grassi,
- nel metabolismo dei carboidrati,
- nel profilo lipidico,
- nel metabolismo del glucosio,
- nella sensibilità ai sapori,
- nelle alterazioni della detossificazione,
- nell’integrazione alimentare,
- nelle intolleranze alimentari,
- nel rischio di deficit di vitamine,
- nel tipo di dieta idonea,
- nell’infiammazione,
- negli ormoni.

Vi sono evidenze crescenti sul fatto che i fattori genetici siano coinvolti in molti aspetti che riguardano:
- la regolazione del peso,
- l’introito calorico,
- il dispendio energetico (metabolismo basale).
Quali sono i pazienti che possono trarre benefici dal test di nutrigenetica
Tutti i pazienti possono beneficiare di un test di questo tipo.
In particolare i soggetti che traggono maggiore beneficio dal test di nutrigenetica sono quelli che:
- hanno difficoltà a perdere e/o a mantenere il peso dopo una dieta ipocalorica,
- soffrono di obesità. Per l’obeso sapere che la sua condizione non è dovuta ad una sua “debolezza” nei confronti del cibo o a mancanza di determinazione, ma ad una predisposizione genetica lo rende psicologicamente più forte ed aderente al percorso terapeutico.
Uno studio significativo sul test di nutrigenetica
Molto interessante i risultati di uno studio pubblicato nel 2020 su BMC Nutrition in cui i ricercatori hanno seguito 114 pazienti in sovrappeso ed obesi suddivisi in due gruppi con due tipologie di dieta differente.
Il primo gruppo, composto da 53 pazienti, ha scelto di seguire una dieta chetogenica standardizzata.
Il secondo gruppo composta da 61 soggetti ha deciso di seguire una dieta nutrigenetica personalizzata a basso indice glicemico (IG) stabilita sulla base delle informazioni provenienti dal test di nutragenetica.
Entrambi i gruppi hanno seguito la dieta per 24 settimane. Dopodichè sono stati monitorati per altri 18 mesi.
Dopo 24 settimane, il gruppo che aveva seguito la dieta chetogenica aveva perso più peso.
Ma nel follow-up a 18 mesi, i soggetti che avevano seguito la dieta nutrigenetica a basso indice glicemico avevano:
- perso significativamente più peso rispetto a quelli della dieta chetogenica che avevano ripreso peso,
- avuto miglioramenti significativamente maggiori.
- nel colesterolo totale ed HDL,
- nella glicemia a digiuno.
Ciò suggerisce che la personalizzazione della nutrizione attraverso i test di nutrigenetica consente:
- una maggiore perdita di peso nel lungo termine,
- il miglioramento dei parametri cardiometabolici.