Avevo concluso l’articolo L’ossigeno ozono terapia: la mia esperienza lasciandovi con una promessa: parlavi di una molecola chiamata glutatione. Vi avevo infatti raccontato che la dottoressa Beltrami, nel caso in cui l’ossigeno ozonoterapia venga utilizzata per via sistemica, con lo scopo di prevenire l’invecchiamento, per potenziarne gli effetti antiossidanti ed anti-radicali liberi effettua, alla fine di ogni seduta, una iniezione di glutatione intramuscolo. Eccomi pronta ad assolvere alla mia promessa, con un approfondimento proprio su questa molecola.
Prima però voglio cercare di spiegarvi bene cosa s’intende con il termine “antiossidante” e che cosa sono i radicali liberi, di cui tanto si sente parlare, e perché sono cosi dannosi per l’organismo.
Che cosa sono i radicali liberi e come si formano
Ogni cellula del nostro organismo necessita di grandi quantità di ossigeno per produrre l’energia che le serve per funzionare.
L’utilizzo dell’ossigeno, pur essendo vitale per la cellula, può provocare dei danni (danno ossidativo) causati dai Radicali Liberi dell’ossigeno (ROS) che si formano durante le reazioni chimiche che avvengono all’interno della cellula stessa. In natura un esempio dei danni ossidativi provocati dai Radicali Liberi dell’ossigeno è fornito dallo scurirsi di una mela, appena tagliata, a contatto con l’aria.
I radicali liberi sono molecole instabili, ovvero, molecole che possiedono un solo elettrone (invece di due). Tale mancanza fa sì che queste molecole siano pronte a reagire con qualsiasi altra molecola con cui vengono in contatto, alla quale cercano di “catturare” l’elettrone mancante, in modo tale da poter raggiungere un assetto stabile. In questo modo queste molecole, a cui viene “rubato” un elettrone, sono danneggiate, diventano a loro volta instabili e, a loro volta, ricercano un elettrone da catturare, innescando in questo modo un meccanismo d’instabilità a catena, che se non viene arrestato, danneggia le strutture cellulari.
La produzione di radicali liberi può dipendere:
- dalle normali reazioni cellulari che utilizzano ossigeno per produrre energia (fattori fisiologici endogeni),
- da fattori esterni (fattori ambientali esogeni).
Dato che non è possibile impedire la formazione dei radicali liberi (fattori fisiologici endogeni), il nostro organismo ha elaborato un meccanismo di difesa che riesce ad annullarne la produzione, e di neutralizzarne quindi gli effetti negativi. In condizioni fisiologiche normali vi è infatti uno stato di equilibrio tra la produzione endogena di Radicali Liberi e la loro neutralizzazione da parte dell’organismo.
Ma con il passare degli anni, questo meccanismo, a causa di vari fattori esogeni, tende ad “incepparsi”: i radicali liberi si accumulano svolgendo una potente azione ossidante per tutto l’organismo.
Infatti quando prevale la produzione di radicali liberi, si viene a determinare un danno (stress ossidativo) nel quale i Radicali Liberi in eccesso iniziano a determinare alterazioni e/o danni che possono condurre all’instaurarsi di una malattia.
Il danno da radicali liberi produrrebbe soprattutto alterazioni:
- al DNA, ovvero al patrimonio genetico, alterandone le informazioni genetiche,
- ai mitocondri, ovvero le strutture indispensabili per la produzione dell’energia.
Queste alterazioni possono condurre:
- a fenomeni degenerativi cellulari che possono accelerare il processo di invecchiamento,
- a numerose malattie dovute ad una prevalenza dei radicali liberi su quelli antiossidanti di difesa, quali ad esempio:
- arteriosclerosi,
- le artriti,
- malattie neurodegenerative (morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson),
- diabete,
- alcune forme di cancro.
A livello cutaneo i radicali liberi possono provocare alterazioni nella produzione di collagene e di elastina o un indurimento delle loro strutture, che porta ad un invecchiamento precoce della pelle.
Ma quali sono i fattori esogeni che provocano la formazione di radicali liberi? Se volete saperlo andate alla pagina successiva….