Nonostante la mia brutta esperienza con il needling, di cui ho raccontato nell’articolo Curare la pelle con i trattamenti di medicina estetica tanto da averlo definito un trattamento cruento e dolorosissimo, una vera tortura che mai e poi mai avrei pensato di ripetere, ultimamente ne ho riscoperto l’efficacia.
Come vi ho raccontato nell’articolo Il Lipogems: la mia esperienza , a fine trattamento il medico aveva deciso di spalmare il Lipogem rimasto su tutto viso e veicolarlo proprio con la metodica del needling, utilizzando il dermaroller con risultati eccellenti.
Ho cominciato quindi a capire, anche grazie a qualche pubblicazione che ho letto in merito, che la mia brutta esperienza con il needling era derivata probabilmente all’incompetenza del medico che lo aveva effettuato. Ho pensato quindi scrivere un articolo in merito.
E dal momento che, seguendo le dirette su Facebook della dottoressa Simona Varì (www.medico-estetico.info), noto medico estetico di Anagni che chi mi segue già conosce (vedi art. Rimpolpare la pelle con l’insulina: intervista alla dottoressa Simona Varì), mi ero resa conto di quanto lei fosse esperta ed appassionata di tale metodica e dei risultati conseguibili, ho deciso di chiederle un’intervista, alla quale è poi seguito il trattamento su braccia e gambe.
La dottoressa Simona Varì
Ma come sempre, prima di parlarvi della mia esperienza, vediamo che cosa mi ha raccontato la dottoressa a proposito del Needling.
Dottoressa Varì ci dica. Cosa è il needling e qual’è il suo meccanismo di azione?
Il Needling è un trattamento medicale non chirurgico e non ablativo, il cui principio consiste nello sfruttare la naturale capacità di auto-guarigione dell’organismo. Ha lo scopo di mimare delle microlesioni sulla pelle, la quale, per ripararsi, attiva tutti quei processi di rigenerazione e di riparazione fisiologici necessari per “guarire” tali piccole lesioni.
Questo processo favorisce l’arrivo nella zona danneggiata dei fibroblasti, le cellule che risiedono nel derma e sono responsabili della generazione del tessuto connettivo e che consentono alla pelle di rigenerarsi in caso di danno, i quali favoriranno la produzione di collagene ed elastina che permetterà la riparazione di queste microferite.
Possiamo distinguere due fasi nel processo di rigenerazione indotto dal needling:
- nella prima fase la stimolazione esercitata dal Needling permette la formazione del fibroblasta. Infatti nella pelle, come in quasi tutti gli organi del nostro corpo, esistono le cosiddette cellule indifferenziate ossia quiescienti. Queste, in base al tipo di stimolo a cui sono sottoposte, si differenziano verso una popolazione cellulare specifica. Il Needling permette di fatto che queste cellule indifferenziate si differenzino e si trasformino in fibroblasti.
- nella seconda fase il fibroblasta, cosi formatosi, indurrà la formazione di collagene ed elastina.
A cosa serve il needling?
Il Needling è quindi un trattamento che, stimolando il meccanismo di auto-riparazione della pelle, induce la produzione di collagene nella zona in cui viene eseguito il trattamento, mediamente un processo di rigenerazione dall’interno.
Il Needling non produce direttamente un cambiamento dei tessuti ma induce i tessuti a rigenerarsi autonomamente.
Rientra infatti tra i trattamenti rigenerativi.
Si sente sempre più spesso parlare di Microneedling. Che differenza c’è tra Microneedling e Needling?
La differenza dipenda dalla lunghezza degli aghi utilizzati durante il trattamento e quindi dalla profondità a cui il trattamento viene effettuato.
Fino ad una lunghezza di 0,5 mm si parla di Microneedling.
Oltre 0,5 mm, fino ad un massimo di 3 mm si parla di Needling
Quale tipo di collagene viene stimolato attraverso il Needling?
Dipende dalla lunghezza degli aghi utilizzati nel trattamento:
- fino ad una lunghezza di 0,50 si assiste a produzione di collagene reticolare, giovanile di tipo 3,
- dagli 0,75 in su si ha stimolazione di collagene cicatriziale, fibrotico di tipo 1.

Ricordo che:
stimolando la produzione di collagene reticolare (quello “buono” giovanile di tipo 3) si ha un miglioramento delle funzioni biologiche della cute attraverso una stimolazione non solo riparativa, ma soprattutto rigenerativa (rigenerazione dermica). In questo caso non si mira esclusivamente al miglioramento della pelle dal punto di vista estetico, ma alla sua rigenerazione, a cui poi in seconda battuta, seguirà anche un miglioramento estetico
stimolando la produzione di collagene cicatriziale fibrotico (di tipo 1), si otterà solamente un effetto di tipo estetico e non rigenerativo. Trattamento che stimolano tale tipo di collagene si effettuano solitamente su soggetti con pelli mature ed ipotoniche in cui si ha già una presenza notevole di collagene fibrotico e nei quali diventa praticamente impossibile riuscire a stimolare la produzione di quello giovanile (di tipo 1).
Quindi in quali casi è preferibile utilizzare il Needling ed in quali invece il Microneedling?
Nel caso di pelli giovani, non solo dal punto di vista anagrafico, ma anche dal punto di vista biologico (gli anni che una persona dimostra), in cui si può ancora effettuare la stimolazione di collagene reticolare ed in cui lo scopo del trattamento sia solo di tipo preventivo e rigenerativo si dovrebbe preferire il Microneedling.
In pazienti che invece hanno molte rughe diffuse, cicatrice da acne o notevole lassità è preferibile il Needling. Infatti, come appena osservato, in pelli molto invecchiate, in cui vi sia già una presenza notevole di collagene fibrotico, diventa impossibile stimolare il collagene reticolare. Quindi l’unica soluzione rimarrà quella di stimolare collagene cicatriziale. In questo modo si otterrà un risultato meramente estetico. Si tratta di un prezzo che decidiamo di pagare per poter comunque ottenere un risultato visibile e soddisfacente.