Come scegliere un integratore? Interviene il prof Andrea Fratter

Indice

La diretta di due settimane fa con il prof. Andrea Fratter ha avuto un enorme successo E  tantissime di voi mi hanno chiesto di ricavarci un’articolo. Eccomi qui ad esaudire le vostre richieste.

Il prof. Fratter è esperto in formulazioni cosmetiche e nutraceutiche, presidente e fondatore Sifnut (società italiana di formulatori in nutraceutica) società che nasce con lo scopo di fissare dei requisiti per la buona formulazione dei prodotti nutraceutici. Si tratta di una società nata da poco, ma di cui davvero si sentiva il bisogno in questo mondo della nutraceutica molto frastagliata e in cui c’è veramente di tutto e in cui noi consumatori ci muoviamo con grande difficoltà.

Nella diretta abbiamo deciso proprio di parlare di nutraceutici per capire come orientarci nel vasto mondo dell’integrazione alimentare tanto di moda e sicuramente valida ma solo se:

  • eseguita in modo coerente,
  • condotta con prodotti che siano efficaci,
  • impostata sulla base di analisi che accertino carenze effettive e patologie eventuali con le quali il nutraceutico potrebbe interferire  e sulla base delle quali la conseguente terapia venga impostata.

Prof Fratter, perchè SIFNUT?

Questa società è nata con l’obbiettivo di sensibilizzare tutti coloro che si occupano di nutraceutica (medici, farmacisti e operatori del settore) sulle norme di buona formulazione di prodotti. Si tratta  di una categoria di prodotti che se pur molto diffusa e prescritta anche da medici specialisti per migliorare il benessere e lo stato di salute  della persona non sono normati come lo sono i farmaci e quindi spesso   nonostante  contengano principi attivi utili e di comprovata efficacia non sempre vengo formulati nel modo migliore. Noi di SIFNUT riteniamo che sia fondamentale mettere al centro l’efficacia del principio attivo che passa  attraverso la sua capacità di  assimilazione (biodisponibilità) da parte dell’organismo. Si tratta di una tutela nei confronti del consumatore.

Quali sono le figure più adeguate a guidarci  nel  mondo della Nutraceutica?

Difficile dirlo. Anche il medico che prescrive i prodotti  spesso è impreparato ed ha interessi ad indicare  una marca piuttosto che un altra. Sulla carta la figura più adeguata potrebbe essere quella del farmacista, ma anche in questo caso, il farmacista  spesso è guidato da scelte commerciali e di interesse nel consigliare un prodotto piuttosto che un altro. Da qui la necessità di SIFNUT.

Facciamo un esempio: il RESVERATROLO

Il resveratrolo è un polifenolo, una sostanza che si trova nelle bucce dell’uva rossa e in altre piante e che ha una validazione scientifica clinica e farmacologica di eccellenza oltre ad avere svariate proprietà quali:

  • cardioprotezione,
  • riduzione dei sintomi della menopausa (una sorta di fitoestrogeno molto efficace),
  • antiossidanti.

Nonostante ciò, dopo averlo assunto per via orale, meno dell’1% della dose che si assume può essere assimilato senza essere biotrasformato. Quindi anche se assumessimo una dose molto elevata (ad esempio 100mg dosaggio difficile da trovare perchè si tratta di una sostanza molto costosa) un solo  grammo andrebbe in circolo nel nostro organismo. Da ciò si evince  che la commercializzazione di prodotti di questo tipo  rappresenta  una bufala.

E l’aspetto incredibile è che queste problematiche, rispetto a questa sostanza, e non solo a questa,  sono arcinote  nel mondo degli integratori. Nonostante ciò i prodotti vengono  comunque pubblicizzati e anzi ne escono di nuovi continuamente. E questo perchè non esiste una legge che impone alle aziende di garantire la biodisponibilità dei loro prodotti prima di essere immessi nel mercato. E quindi la difesa del consumatore viene meno.

Un altro esempio: il Glutatione

Il glutatione è un tripeptide, una piccola proteina che aiuta le nostre cellule a disattivare  i radicali liberi che se prodotti in eccesso possono provocare molti danni a vari organi e anche alla cute. Oggi sappiamo che uno dei principali  fattori che porta all’invecchiamento precoce della cute è proprio dovuta all’incapacità di ridurre i radicali da parte del glutatione. Questo ha portato al proliferare di tantissimi prodotti a base di glutatione. Ma il glutatione non può essere assimilato per via orale ed è destinato a non superare neppure l’intestino a causa di un enzima che idrolizza il glutatione e non gli permette di entrare in circolo. L’alternativa è quella di utilizzare prodotti:

  • per via sublinguale. In questo modo la sostanza arriva più velocemente in circolo e non viene trasformata dal fegato e dall’intestino,
  • liposomiale.  Ossia si introduce questo peptide all’interno di una vescicola fatta di fosfolipidi, colesterolo e alcool e in questo modo si riesce a far superare al glutatione la barriera enterica. Si tratta di una strategia corretta.

Glutatione o NAC?

NAC o n-acetil cisteina è il precursore obbligatorio del glutatione. Senza N-Acetil Cisteina non c’è glutatione. E assumendo NAC si ha la certezza che questo aumenti il livello di glutatione ridotto nel sangue. Dimostrato anche da studi clinici.

Assumere NAC al posto  del glutatione quindi rappresenta  è un’eccellente soluzione.

Assumere mezzo Fluimucil al giorno sine die è efficace:

  • sulla pelle,
  • a livello epatico (epatoprottettore),
  • come antitumorale.

E’ importante sottolineare che non c’è nessun rischio di sovradosaggio. Consideriamo che l’n-acetil cisteina prima di essere NAC è cisteina un  amminoacido che si assume con gli alimenti (ne sono ricche le crucifere e alcuni cavoli).

Quale forma di vitamina C assumere?

Nel caso della vitamina C abbiamo una buona notizia. L’acido ascorbico per via orale si assorbe sempre e comunque bene. A parte il caso in cui venga assunto con sostanze ricche di fibre che possono trattenerla nell’intestino. Il problema, se  mai, si ha con i dosaggi. In commercio esistono formulazioni che contengono fino ad un grammo di vitamina C. Ma è opportuno sottolineare  che il nostro intestino  assorbe fino ad un massimo  di 4/500 mg di acido ascorbico. La restante parte viene espulsa con le urine o le feci. Laddove non esistono carenze particolari sono sufficienti 80/10 mg al giorno. Tanto è vero che il ministero della salute fissa il VRN, che è la quantità giornaliera raccomandata, ad 80 mg. Un dosaggio maggiore, pari fino ad arrivare ad  1 grammo di vitamina C al giorno, è consigliabile solo nei casi in cui l’organismo sia  carente di vitamina C a causa ad esempio di:

  • malattie virali o batteriche,
  • convalescenza per una malattia o un intervento chirurgico.

Solo infatti in caso di carenza l’intestino è in grado di assorbire dosaggi elevati di vitamina C.

Consideriamo che il ministero della salute fissa il VRN che è il dosaggio raccomandato

Quando assumere la vitamina C?

La vitamina C può essere assunta in qualunque momento della giornata. Ci sono alcuni alimenti, come già detto, che possono rallentarne l’assorbimento e quindi è preferibile evitare l’assunzione concomitante.

Raccomando di evitare di assumere integratori liquidi perchè in acqua la vitamina C è sempre instabile e si ossida.

Prodotti a base di collagene sono validi?

Dipende, come sempre, da come sono formulati i prodotti.

Ad esempio ora esistono molti prodotti a base di collagene vegetale.  Ecco è bene sottolineare che il collagene vegetale non è biologicamente attivo e non ha un valore biologico  elevato.

La regola è SEMPRE  questa. Se vogliamo  ricostruire una certa proteina del nostro organismo dobbiamo assumere una proteina animale che sia molto simile a quella che vogliamo ricostruire.

Quindi se voglio ricostruire proteine nel muscolo e nella cute dovrò  assumere proteine simili a quelle presenti nella cute e nel muscolo.

Ecco perchè l’unico collagene che ha dimostrato di funzionare è quello derivato da tendine di bovino idrolizzato. Sono prodotti molto costosi e già questo costituisce  un parametro di selezione che ci può fa capire se si tratta  di integratori  validi.

Ci sono collageni che sono stati impiegati per via orale con successo nella osteoartrite  per ricostruire le strutture osteocartilagenee con  evidenze cliniche molto solide.

E’ molto importante, affinchè  si possano ottenere risultati con il collagene :

  • l’assunzione a lungo termine (almeno 3/4 mesi). Si tratta di sostanze che non agiscono in qualche settimana o mese,
  • la fonte di derivazione del collagene che DEVE essere tassativamente BOVINO.

Il collagene marino Idrolizzato funziona?

Il collagene marino idrolizzato è un collagene che ha un valore biologico maggiore  di quello vegetale ma inferiore di quello bovino. E’ opportuno sottolineare che per ricostruire collagene di qualità occorre utilizzare collagene animale  e questo vale anche per le altre proteine. Sul mercato esistono degli ottimi integratori di proteine per il trofismo del collagene dermico e muscolare  e non a caso contengono uovo latte e bovino.

Quale collagene utilizzare?

Ottimi sono i prodotti di:

  • Prodemix e Mix Albumina, della MENEMOI  fondata dal prof Romolo Mene,
  • Bioproteina di MyCli  a base di collagene bovino di altissima qualità associato alla N-acetil-D-glucosamina precursore dell’acido ialuronico.

Una precisazione. L‘acido ialuronico, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, viene  assorbito abbastanza bene dall’intestino se ha determinate caratteristiche (ad es. peso molecolare  non troppo elevato) mentre al contrario, se applicato sulla cute, svolge solo un effetto barriera, ma non può in alcun modo arrivare al derma.

Quindi chi volesse ricostruire l’acido ialuronico in modo funzionale, dovrebbe assumere l’N-acetil-D-glucosamina.

Il collagene necessita di vitamina C e di minerali per essere assorbito dall’organismo?

Il collagene si assorbe, come tutte le proteine previa idrolisi. Quindi il  collagene, così come viene assunto, non viene assorbito. Viene prima demolito in peptidi, oligopetidi e peptidi più grandi che riescono ad innescare la sintesi del collagene  una volta assorbito. Poi è vero che ci sono prodotti che esaltano il fatto di avere al proprio interno la vitamina C piuttosto che altre sostanze. Ma sono solo operazioni di marketing che non aumentano la biodisponibilità del collagene.

Per stimolare la formazione di collagene sarebbe sufficiente assumere Vitamina C con prolina e lisina?

Il collagene è costituito  da:

  • prolina,
  • idrossiprolina
  • lisina.

La vitamina C  gioca un ruolo chiave nella sintesi del collagene perchè attiva l’enzima lisina idrossilasi, fondamentale per creare la tripla elica del collagene.

Il problema è che assumendo i tre componenti  di cui il collagene è composto insieme alla vitamina C, che potrebbe essere considerata come la sostanza che fa da collegamento tra gli altri amminoacidi,  non è detto che si abbia  formazione di collagene.

Il collagene per essere sintetizzato non necessita solo dei suoi tre amminoacidi, ma è importante che i fibroblasti lo sintetizzino nuovamente. E per fare questo è necessario assumere il collagene per via orale che produce dei peptidi che attivano la sintesi del collagene da parte dei fibroblasti.

Quindi assumere prolina, lisina e vitamina C può andare bene, ma senza aspettarsi miracoli.

E’ preferibile, per ottenere risultati,  assumere i prodotti al collagene indicati precedentemente.

La Monacolina K estratta da riso rosso è preferibile della statina nelle ipercolesterolemie lievi?

La Monacolina K è a tutti gli effetti una statina. E la cosa interessante è che:

  • il riso rosso fermentato con un lievito produce ESATTAMENTE la  molecola di sintesi che sia chiama LOVASTATINA che è un farmaco,
  • la monacolina K è più biosdiponibile e del suo analogo di sintesi.

Devo sottolineare che l’ente regolatorio ha deciso di ridurre il contenuto di Monacolina K dagli attuali 10 mg a 3 mg. Il motivo di questa decisione dipende dal fatto che  questa sostanza, come  la statina di sintesi, può comportare danni ai muscoli  e provocare un distrofia transitoria.

La buona notizia è che, dagli studi clinici condotti la monacolina K utilizzata al dosaggio di 3 mg è efficace quanto al dosaggio di  10 mg.

Berberina o metformina?

La berberina è una sostanza molto interessante. E’ considerata la metformina naturale. E’ in grado di ridurre l’iperglicemia e il danno d’organo da iperglicemia. Ma purtroppo la sua biodisponibilità è molto scarsa in quanto l’intestino prima la assorbe e poi  la rigetta.

Esistono peraltro alcuni prodotti a base di Berberina  che riescono ad inibire questo meccanismo come:

Si tratta di prodotti che hanno un’azione non solo sulla iperglicemia, ma anche sull’ipercolesterolemia

Curcuma e piperina: associazione efficace?

La piperina  è l’alcaloide contenuto nel piper Nigrum. Ha la capacità di inibire uno degli enzimi che rende difficile l’assorbimento della curcuma  e del resveratrolo. Ma gli integratori che  propongono curcuma e resveratrolo con piperina per essere efficaci, secondo gli studi scientifici pubblicati, dovrebbero contenere almeno 50/100 mg di questa sostanza. Invece al massimo le case produttrici, a causa del costo elevato della piperina,  ne inseriscono dai 3 ai 5/10 mg a massimo.

Il problema degli integratori è sempre questo. Poichè il costo del prodotto non deve essere eccessivo dal momento che è a carico del consumatore, i dosaggi sono spesso simbolici e  non sono mai quelli corretti. E di conseguenza i prodotti sono inefficaci.

Quali integratori si possono assumere per lungo periodo?

Diciamo che è difficile rispondere a questa domanda, perchè molto dipende dalla situazione individuale del singolo  soggetto.

In linea di massima l’integrazione SINE DIE  in una persona sana potrebbe essere composta da:

  • l’N-Acetil-cisteina,
  • la vitamina A,
  • la vitamina E,
  • gli omega 3 da pesce,
  • la vitamina C.

In particolare gli omega 3 da pesce sono sostanze totalmente atossiche davvero molto utili:

  • riducono l’infiammazione,
  • riducono il rischio cardiovascolare,
  • favoriscono la barriera cutanea della pelle,
  • migliorano la psoriasi.

Un tempo si mangiava più pesce e il rapporto tra omega 3 e omega 6 (acidi della carne che favoriscono l’infiammazione) era di 1 a 1. Oggi questo rapporto è di 1 a 24  dove 1 rappresenta  l’omega 3 e 24 rappresenta l’omega 6. Ebbene questo dato viene messo in correlazione da molti studiosi  evince l’aumento con il vertiginoso incremento negli ultimi decenni delle malattie reumatiche  autoimmuni.

Quali integratore di Omega 3  scegliere?

Importante, quando si sceglie un integratore di Omega 3 è che il prodotto sia:

  • provvisto certificato IFOS che garantisce che il pesce:
    • è stato pescato in mari non contaminati,
    • che non contiene metalli pesanti,
  • in forma triglicerica in quanto è  più assimilabile.

Inoltre è opportuno far presente che anche i prodotti derivati da alghe sono comunque ottimi e tra l’altro non hanno sapore di pesce .

Quando assumere gli Omega 3?

Gli Omega3 si devono assumere durante i pasti, a stomaco pieno.

Vitamina D3: quale scegliere?

Innanzitutto è opportuno sottolineare l’importanza  di livelli sierici adeguati di  vitamina D3 per scongiurare il rischio di forme gravi di infezione da COVID , così come riportato in alcuni studi pubblicati su prestigiose riviste specializzate.

Importante in ogni caso prima di iniziare ad assumere vitamina D3 eseguire un’analisi del sangue per capire se sia opportuno integrarla. Anche se, va osservato, che è comunque molto probabile che, dopo i 40/45 anni  la vitamina D, sia carente. Nei casi di quasi carenza o carenza severa,  è assolutamente obbligatorio ripristinarne i livelli sia per:

  • proteggere le ossa,
  • aumenta le difese immunitari e quindi riduce il rischio di infezioni. 

Le forme di vitamine D3 oggi presenti sul mercato sono tutte in forma di olio, da assumere con il pane e durante un pasto in cui sia assumano grassi. Di base è il prodotto più noto e più diffuso ed esiste in vari dosaggi.

Il problema è che le forme di vitamina D3  in olio, in alcuni casi (celiachia, intolleranze, funzione epatica  alterata) si assorbono a fatica o per niente. Sono nate quindi delle formulazioni in spray  in nanoemulsioni che sono risultate più efficaci della vitamina D3 assunta sotto forma di olio.

Tra le forme di vita D3 in spray possiamo ricordare:

  Vita D3

Come assumere la Vitamina D3?

Secondo gli studi pubblicati su Lancet, l‘assunzione quotidiana o bi-giornaliera o tri-giornaliera o settimanale è più veloce nel ripristinare i livelli di vitamina D3 rispetto al bolo mensile o quindicinale.

C’è in ogni caso un dibattito aperto. Perchè ci sono altre pubblicazioni e anche medici che vanno nella direzione opposta. Ma credo che Lancet sia sufficientemente autorevole.

Quindi chi ha una carenza conclamata è opportuno che assuma le 2000 unità giornaliere che il ministero della salute raccomanda .

E gli spray menzionati sono molto pratici. E’ sufficiente un puff al giorno per ottenere il dosaggio necessario raccomandato (2000 unità).

E’ opportuno associare la Vitamina K alla Vitamina D3?

La vitamina K, in alcuni casi, può aiutare a fissare il calcio nelle ossa. 

La vitamina K pone però due problemi:

  • è molto instabile. Quindi è difficile che nel prodotto finito rimanga stabile e quindi efficace,
  • alcune forme avevano prodotto effetti tossici abbastanza gravi quali trombosi e tromboflebiti. Tanto è vero che per un periodo il ministero della salute ne aveva  sospeso la distribuzione.

Infatti, dopo un iniziale entusiasmo nei confronti di questa sostanza, attualmente  i prodotti a base di Vitamina k  sul mercato sono pochissimi.

E’ opportuno associare il Magnesio alla vitamina D3?

Non esiste un razionale scientifico che indichi la particolare sinergia tra Vitamina D3 e Magnesio. Ma neppure una controindicazione all’associazione.

Se mai il magnesio compete nell’assorbimento  con il calcio. Quindi sarebbe  opportuno evitare di assumere calcio e magnesio insieme.

Molto più interessante invece l’associazione e la sinergia tra Calcio e vitamina D3, da assumere sopratutto in quei soggetti che per vari motivi non possono consumare latte o derivati del latte o utilizzano un acqua povera di calcio che, ricordiamolo, rappresenta una delle nostre maggiori fonti di calcio.

In quali soggetti si consigla l’assunzione di amminoacidi?

Gli amminoacidi sono assolutamente consigliati soprattutto nei soggetti sarcopenici che consumano poche proteine animali quali:

  • soggetti anziani, 
  • vegani che consumano proteine vegetali che sono povere di alcuni amminoacidi essenziali,
  • soggetti che hanno subito un intervento chirurgico. L’assunzione in questo caso di amminoacidi essenziali accelera la riparazione della ferita.

Tra i prodotti validi a base di amminoacidi ricordo:

Aminotrofic di ERREKAPPA

AminoTher di Professional dietetics 

Si tratta di prodotti in polvere.

Vorrei sottolineare che è preferibile assumere gli amminoacidi liofilizzati  in polvere piuttosto che in compresse per due motivi:

  • la concentrazione di prodotto presente in una compressa non può mai fornire il dosaggio minimo utile. Questo significa che per raggiungere il dosaggio necessario all’organismo (uno/due  grammi ogni 10 kg di peso corporeo) il numero di compresse da assumere è molto elevato,
  • i prodotti in polvere sono idrosolubili e quindi meglio assimilabili dall’intestino. E’ bene sottolineare che l’intestino assorbe bene ciò che può sciogliere. Le compresse prima di mettere i suoi principi attivi in circolo devono disgregarsi. E  questo non è detto che avvenga sempre nè facilmente.

Gli amminoacidi di origine vegetale sono efficaci?

Gli amminoacidi sono prodotti dalle piume dell’oca. Quindi capisco che chi è animalista o vegano chieda prodotti di origine differente.

Una valida alternativa sono quindi gli amminoacidi di origine fermentativa che vengono prodotti da batteri coltivati in bioreattori e che hanno caratteristiche analoghe a quelli di origine animale.

Come promesso, dopo questa interessante diretta, la prossima settimana avremo nuovamente con noi il prof Fratter per parlare di bufale cosmetiche.

Nel frattempo ho comprato il suo libro interessantissimo per essere sufficientemente preparata con tutte le domande.

Non vedo l’ora… E  voi?

 

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