L’elettrostimolazione con Tesmed Max 830: la mia esperienza

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E’ proprio vero gli anni passano per tutti… Anche per chi, come me, cerca di fare di tutto per rimanere in forma sotto tutti i punti di vista, a dispetto del  tempo che passa che, ahimè, purtroppo, non si ferma. E noi non possiamo  che cercare di farlo scorrere  più lentamente seguendo una corretta alimentazione, effettuando un’attività fisica regolare, facendo un uso attento  dell’integrazione alimentare,  selezionando  i vari trattamenti per noi più adeguati. Ma le lancette dell’orologio continueranno sempre a segnare il tempo. Inesorabilmente.  Se poi, oltre all’età, ci si mette pure la familiarità, ecco che  il disegno è compiuto. 

Ma perché dico questo? Ora vi racconto.

Due anni fa ho iniziato ad avere dei forti dolori ad un’anca. All’inizio ho pensato fosse un dolore muscolare dovuto a  qualche esercizio eseguito in modo scorretto in palestra. Ma, dal momento che il dolore non passava, mi sono rivolta al medico per effettuare qualche accertamento.

Purtroppo la diagnosi è stata impietosa. Coxartrosi di 4 grado con borsite. Probabilmente legata a familiarità. Unico modo per risolvere completamente la situazione sarebbe stato l’intervento.

Intervento che in  realtà ad oggi non mi sono ancora decisa ad effettuare  e vado avanti con dolori più o meno intensi a seconda di come mi comporto durante la giornata. Stare troppo in piedi, camminare a lungo, portare i tacchi (che adoro), fare attività fisica intensa, peggiorano la situazione…. 

Ma il problema più grande per me, è che i dolori mi limitano nella mia tanto amata e irrinunciabile attività fisica. Che comunque non ho cessato, ma che ho dovuto obbligatoriamente imparare a dosare in modo differente ed alla quale ho dovuto  affiancare una seduta settimanale  di fisioterapia.

Ed è stato proprio il mio fisioterapista che, qualche tempo fa,  rendendosi conto che la gamba sofferente  stava cominciando a perdere  tono muscolare, fondamentale invece da mantenere anche in previsione dell’intervento chirurgico che prima  o poi dovrò effettuare,  mi aveva consigliato l’utilizzo di un elettrostimolatore, il Tesmed Max 830, che, devo dire la verità, ho provato con molto scetticismo avendo sempre avuto l’idea che questi “aggeggi” non servissero a niente o poco e solo perché credo fermamente nel mio ottimo fisioterapista il quale me lo aveva inizialmente dato in prestito per farmi capire le sue potenzialità.

E, di fronte alle mie proteste, soprattutto incentrate sul fatto che  tanto non lo avrei usato perchè di  difficile gestione e troppo complicato, mi aveva detto: “Vedrai, è semplicissimo, basta solo prenderci la mano. Diventerà uno  strumento irrinunciabile. Soprattutto per  una come te”.

E  infatti…. 

Ma prima di raccontarvi la mia esperienza con questo fenomenale strumento voglio spiegarvi cosa è a cosa serve l’elettrostimolazione.

Cosa è l’elettrostimolazione

L’elettrostimolazione è una metodica fisioterapica finalizzata a  stimolare la contrazione muscolare, del tutto simile a quella volontaria,  tramite impulsi elettrici che agiscono sui punti motori dei muscoli. L’apparecchio mediante cui è possibile eseguire questa metodica  è denominato elettrostimolatore.

Come avviene la stimolazione con l’elettrostimolatrore 

I muscoli com’è noto si contraggono a seguito d’impulsi provenienti dal sistema nervoso e grazie alla loro elasticità riprendono la normale lunghezza una volta che questi sono cessati. Una fibra nervosa motoria prima di entrare nel muscolo si divide in parecchi rami e termina sulla placca motrice muscolare. La fibra nervosa motoria e l’insieme delle fibre muscolari da lei innervate, costituiscono l’unità motoria.

Una fibra muscolare risponde alla stimolazione elettrica solo quando l’intensità di questa raggiunge un valore di soglia, caratteristica per ogni fibra, detta reobase.

A cosa serve l’elettrostimolazione

E’ una pratica nata negli anni 70, utilizzata inizialmente solo in  campo riabilitativo e fisioterapico per il suo effetto:

  • antalgico,
  • antinfiammatorio,
  • sul recupero del trofismo muscolare.

Da allora molto è cambiato e l’elettrostimolazione  si è estesa  anche ad altri campi .

I campi  in cui può essere utilizzata l’elettrostimolazione

L’elettrostimolazione, a seconda dei differenti parametri impostati,  può essere utilizzata per diversi scopi.

In riabilitazione  ha la finalità di:

  • migliorare il tono e il trofismo muscolare,
  • velocizzare la ripresa nella fase post intervento o post trauma, 
  • di sollecitare un muscolo denervato  evitandone la degenerazione.

In fisioterapia per trattare patologie dolorose. In questo caso si parla di TENS (Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation), una tecnica antalgica,  che utilizzando impulsi a basso voltaggio, stimola la produzione di beta-endorfine, ovvero sostanze fisiologiche in grado di aumentare l’azione analgesica. 

In estetica viene utilizzata a scopo: 

  • dimagrante, 
  • rassodante,
  • drenante, per combattere la cellulite.

La contrazione muscolare, infatti, favorisce la lipolisi , la tonicità e il drenaggio dei liquidi. 

In campo sportivo l’elettrostimolazione è ampiamente utilizzata dagli atleti per migliorare e potenziare  il  tono muscolare e a completamento e definizione della  preparazione atletica. Questa metodica, infatti, favorisce:

  • la potenza della fibra muscolare,
  • tutela il sistema muscolo-tendineo,
  • defatica il muscolo al termine dello sforzo.
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