Dopo avere visto gli ottimi risultati che avevo ottenuto con i trattamenti a base di acido ialuronico eseguiti dal dottor Salti (www.giovannisalti.com) (vedi art. Il ringiovanimento del viso con filler a base di acido ialuronico. Nuove logiche iniettive (prima parte) Il ringiovanimento del viso con filler a base di acido ialuronico e botox. Nuove logiche iniettive (seconda parte) Ringiovanire lo sguardo con i filler: il riempimento della palpebra superiore) mia sorella Francesca, era rimasta colpita a tal punto, che aveva deciso anche lei di intraprendere la strada del “ritocchino”. Lei, sempre titubante (in realtà Faceboost. addicted “all’acqua di rose”), mi disse: “Finalmente dei lavori impeccabili”
E’ chiaro che una volta presa la decisione, voleva che l’accompagnassi dal dott Salti al più presto, per capire cosa poter fare per migliorare alcuni inestetismi.
Aveva talmente insistito che le promisi che l’avrei accompagnata volentieri, ma che lei, in cambio, avrebbe dovuto permettermi di filmare i trattamenti effettuati soprattutto nel caso in cui fossero stati lavori per me non indicati e che quindi, non sarei stata mai in grado di farvi vedere. Fortunatamente, acconsentì subito.
E infatti oggi, la protagonista del video che vedrete, è proprio Francesca, che vi racconterà anche la sua esperienza.
Il dott. Salti, dopo averla osservata attentamente, le consigliò di trattare con acido ialuronico:
- la fronte compresa l’area sopraccigliare e temporale, zone che, data l’età, si stavano scheletrizzando e incavando,
- il mento, in modo tale da poter ottenere una maggiore proiezione che le avrebbe consentito di armonizzare il suo profilo,
- la jaw-line per estendere maggiormente il mento e creare una maggiore definizione e trazione all’ area mandibolare ottenendo un effetto lifting.
In quest’articolo descriverò il trattamento relativo al rimodellamento della fronte, delle tempie e del sopracciglio con filler a base di acido ialuronico utilizzato con nuove logiche iniettive come già descritto nei precedenti articoli, Il ringiovanimento del viso con filler a base di acido ialuronico. Nuove logiche iniettive (prima parte) Il ringiovanimento del viso con filler a base di acido ialuronico e botox. Nuove logiche iniettive (seconda parte)
Vi racconterò dei trattamenti eseguiti sulle altre parti del viso in articoli successivi.
Vediamo quindi come è stato eseguito e com’è andato il trattamento finalizzato al rimodellamento della fronte eseguito su mia sorella Francesca, non prima di ricordare cosa accade al nostro viso con l’invecchiamento e quali sono i motivi per cui questo subisce un processo di scheletrizzazione.
Cosa avviene durante l’invecchiamento
Il viso presenta numerosi strati che possono essere così schematizzati:
- pelle,
- compartimento adiposo superficiale,
- SMAS (Sistema muscolo-aponeurotico) che include i muscoli facciali,
- compartimento adiposo profondo,
- scheletro.

Ogni strato subisce delle modificazioni col passare degli anni.
Pelle: per l’invecchiamento fisiologico (chronoaging) e l’azione di fattori esterni come il fumo e i raggi solari (photoaging) si verifica un assottigliamento del derma con diminuzione delle fibre elastiche, delle fibre collagene, della vascolarizzazione e del contenuto di acido ialuronico con conseguente disidratazione. Si formano inoltre delle aree con un’aumentata concentrazione delle cellule che producono la melanina (melanociti) con conseguente formazione di macchie.
Compartimento adiposo superficiale e profondo: la perdita di volume nei compartimenti adiposi segue uno schema di esaurimento piuttosto prevedibile.
Negli strati profondi la maggior parte della perdita di volume avviene nella zona:
- perioculare,
- mediale della guancia
- del mento.
A livello sottocutaneo superficiale, la maggior parte della perdita di volume avviene nelle zone laterali a livello :
- della tempia,
- della zona preauricolare,
- nel compartimento mediale della guancia, se pur in misura minore.
È interessante notare che a livello superficiale, l’area nasolabiale e la zona delle guance non siano fortemente influenzate dalla perdita di volume, ma che subiscano un invecchiamento a causa della mancanza di una tensione laterale e posteriore che tale fenomeno si manifesti essenzialmente per scivolamento.
The courtesy of Dott. Giovanni Salti e Raffaele Rauso
Negli ultimi anni si è valutato che tutte le aree in cui si ha riassorbimento del grasso sono confinate tra i legamenti. Questo fa sì che sulla superficie del viso si manifestino varie depressioni in zone ben determinate e visibili in foto.
The courtesy of Dott. Giovanni Salti e Raffaele Rauso
SMAS: è costituito da un sistema di fasce fibrose che comprende anche i muscoli mimici e si estende dal collo a tutto il viso. E’ connesso sia alle strutture sovrastanti che a quelle sottostanti. In particolare è fissato saldamente allo scheletro attraverso dei legamenti molto forti. Tali legamenti tendono ad indebolirsi con l’invecchiamento, contribuendo a determinare l’aspetto cadente del viso se pur tendendo a mantenere maggiormente la loro forza di tensione nell’area centrale e diventando più lassi nelle zone laterali del viso.
Scheletro: con l’invecchiamento, si verifica un riassorbimento dello scheletro, principalmente nelle aree:
- orbitali,
- periorbitali,
- malari,
- submalari,
- mandibolari.
La perdita di volume maggiore avviene principalmente nello scheletro osseo e nei compartimenti adiposi.
Per entrambi questi motivi, è chiaro che la fronte rappresenta una delle zone che subisce maggiormente il processo di invecchiamento.
Come sono cambiati i trattamenti con i filler negli ultimi anni
Gli strumenti non chirurgici più utilizzati per la correzione dei volumi sono i filler, soprattutto quelli a base di acido ialuronico, mediante i quali è possibile “riempire” (dall’inglese to fill) e ripristinare i volumi perduti.
L’approccio ai trattamenti con filler a base di acido ialuronico ha subito un progressivo cambiamento negli ultimi anni dovuto essenzialmente:
- all’introduzione sul mercato di filler di nuova generazione con differenti caratteristiche e altamente “specializzati” che hanno reso possibile trattare tutte le zone del volto rispettando l’espressività e la fisionomia di ogni singolo paziente,
- al differente loro utilizzo: infatti mentre in passato i filler sono stati essenzialmente utilizzati per trattamenti superficiali, con approccio più basato sul miglioramento della pelle ed intervenendo sulla singola ruga, oggi si è invece passati alla progettazione di una pianificazione tridimensionale e volumetrica di tutto il viso nelle sue diverse unità estetiche.
Inoltre, mentre in passato la medicina estetica si è concentrata essenzialmente sul ripristino dei volumi della porzione centrale del viso, oggi sta prendendo in considerazione anche la parte laterale in modo da ottenere, sempre mediante filler, effetti di trazione e di lifting, un tempo ad esclusivo appannaggio della chirurgia plastica.
Di fatto oggi ci si basa su una strategia di utilizzo dei filler più moderno basata su tecniche non chirurgiche, ma attuata con logiche chirurgiche, la quale consente di ottenere risultati più naturali e duraturi.
Quindi sarà compito del medico:
- effettuare la corretta valutazione clinica del paziente in statica e dinamica,
- la possibilità di individuare i singoli punti d’infiltrazione a cui possano corrispondere delle precise predittività di risultato e di correzione volumetrico-tridimensionale,
- la profondità ideale a cui iniettare quel determinato prodotto al fine di ottenere il miglior risultato possibile.
Di fondamentale importanza inoltre la scelta e l’utilizzo del filler più indicato per una determinata zona e per una determinata correzione come osservato nell’articolo Esiste il filler migliore?