Sul gruppo Facebook di cui sono amministratrice parliamo spesso di alimentazione.
Dai commenti ai vari post, mi rendo conto che tale termine viene, nella maggior parte dei casi, associato a diete dimagranti. Quindi, chi interviene parlando di alimentazione, espone la propria eperienza al riguardo, raccontando di diete miracolose in cui vengono eliminati macronutrienti importanti, rendendo squilibrata la dieta stessa.

Molte ragazze, ad esempio, espongono le meraviglie della dieta chetogenica, un regime alimentare che riduce in modo drastico i carboidrati, aumentando di contro le proteine e soprattutto i grassi. Lo scopo principale di questo sbilanciamento nelle proporzioni dei macronutrienti ha come obiettivo quello di costringere l’organismo ad utilizzare i grassi come fonte di energia.

Altre affermano di avere ottenuto grandi vantaggi dalla dieta vegana (a base di vegetali in cui si elimano TOTALMENTE tutte i prodotti di origine animale) o per contro da una dieta carnivora (in cui si consumano esclusivamente alimenti di origine animale) o paleolitica (molto simile alla dieta carnivora che consente di mangiare solo i cibi che esistevano nell’era paleolitica: è molto ricca in proteine animali in cui si escludono completamente i carboidrati ad eccezione di quelli contenuti in frutta e verdura).

Dieta Vegana

Dieta Paleo
Pur essendo consapevole che nei casi in cui vi sia da perdere molto peso sia necessario sbloccare il metabolismo seguendo regimi alimentari spesso drastici, per lo più sbilanciati che, dando risultati in tempi brevi, sono incentivanti per chi li mette in pratica, ritengo che si tratti di diete che, proprio perchè sbilanciate, risultano oltremodo dannose per la salute, a meno che non siano utilizzate per periodi brevi di tempo, e per lo più inefficaci. Non ci sono infatti prove che, dimostrano che, nel lungo periodo, i risultati ottenuti siano migliori e più duraturi di quelli raggiunti con una dieta bilanciata.
Per quanto mi riguarda in realtà utilizzo il cibo quasi fosse un medicamento, e lo considero uno strumento formidabile che, se utilizzato con criterio e ben calibrato, può aiutare a vivere più a lungo, ma soprattutto in buona salute. E non sono favorevole ad un’alimentazione in cui vengono eliminati e demonizzati alcuni alimenti.

L’alimentazione equilibrata
Del resto noi umani siamo animali onnivori e dovremmo mangiare di tutto per poter soddisfare, attraverso il cibo, le esigenze nutrizionale del nostro organismo.
Carenze nutrizionali dei regimi alimentari “estremisti”
Detto ciò vediamo di capire se, regimi alimentari “estremisti” come quello vegano, molto spesso seguito più per ragioni etiche (sulle quali non mi permetto assolutamente di dare nessun tipo di giudizio) che non per ragioni di salute o per esigenze di dimagrimento o all’opposto quello carnivoro in senso stretto, possono condurre a carenze nutrizionali e in che modo.

I problemi a cui si espongono questa categoria di soggetti sono la carenza di:
- Vitamina B12 nel vegano,
- Acido folico nel carnivoro,
- Serotonina (ormone della calma) e Melatonina (pseudo-ormone del sonno) in entrambe le categorie.
In caso di mancanza di acido folico e vitamina B12, due vitamine che entrano in gioco nel ciclo dell’omeocisteina, i livelli dell’omeocisteina stessa rischiano di subire un’impennata. Questo potrebbe condurre sia i carnivori che i vegani a problemi:
- cardiovascolari (infarto, ictus, arteriosclerosi),
- neurologici (malinconia depressione, ansia ).

Ciclo dell’omeocisteina
Quindi, se pur per ragioni diverse, sia i carnivori che i vegani, potrebbe trovarsi a soffrire di problematiche analoghe.
Gia nell’articolo Il sole stanca. Semplice sensazione o realtà? avevo spiegato come una carenza delle vitamine che agiscono sul ciclo dell’omeocisteina , la vit B6 , B12, l’acido folico e la vitamina C possa provocare un rallentamento del ciclo dell’omocisteina e una riduzione dei livelli di Tetrabiopteridina (BH4) provocando:
- stanchezza,
- depressione e malinconia,
- problemi neurologici (Alzheimer, demenza),
- deficit dell’attenzione.

Per quanto riguarda la carenza di serotonia e di melatonina questa deriva dal fatto che questi due ormoni hanno origine dal triptofano, un amminoacido presente nella carne, nel pesce, nei latticini e nelle uova che non sono consumati nella dieta vegana. Il triptofano per trasformarsi in serotonina e melatonina necessita inoltre di una dose adeguata di carboidrati, assenti nella dieta carnivora.
Una dieta come quella vegana o carnivora, oltre alle carenze nutrizionali sopra menzionate, abbassando i livelli di serotonina, può:
- comportare un aumento dell’aggressività,
- condurre a depressione.
Cosa dovrebbero fare gli “integralisti” dell’alimentazione?
Sarebbe opportuno quindi che, regimi alimentari così restrittivi, fossero utilizzati per periodi brevi di tempo.
Nel caso in cui ciò non fosse possibile, ad esempio nel caso in cui la dieta vegana fosse seguita per ragioni etiche, sarebbe importante, per chi la pratica, un controllo periodico dell’omeocisteina, e nel caso di un suo aumento, sarebbe opportuno cercare di cercare di abbassarla con integratori a base di vit B12 per evitare di incorrere nelle problematiche suddette. Eventualmente sarebbe da preferire una dieta vegetariana, meno intransigente di quella vegana e, tutto sommato, più salutare.
I carnivori invece, dovrebbero sforzarsi di introdurre almeno qualche giorno alla settimana qualche porzione di frutta, verdura, (le porzioni, come stabilito dall’OMS, dovrebbero essere pari a 5 al giorno), legumi e cereali integrali. Sottolineo inoltre che, mangiare carne quotidianamente acidifica l’organismo esponendolo a malattie di vario tipo.
E a proposito dell’aumento dell’agressività che potrebbe riguardare i vegani e i carnivori mi viene in mente di avere più volte letto che alcuni dittatori fossero tendenti all’estremismo anche a tavola. Sembra che Hitler fosse vegetariano con tendenze vegane, mentre Mao Tse-tung, un carnivoro insaziabile…..
Chissà se la loro “follia” fosse davvero legato all’omeocisteina e alla carenza di serotonina ….
Bibliografia
MTHFR AND DEPRESSION – THE FOLATE AND BH4 CONNECTION https://www.beyondmthfr.com/mthfr-depression-folate-bh4-connection/
Alimentazione e nutraceutica https://liborioquinto.altervista.org/lomocisteina-alta-favorisce-la-depressione-la-demenza/