Nell’articolo Trasfusioni di sangue giovane come terapia antinvecchiamento. Scienza o fantascienza?vi avevo raccontato che negli USA era nata un pò di tempo fa, Ambrosia ( www.ambrosiaplasma.com/) una start-up con base a Tampa e a San Francisco che offre ai propri pazienti, estremamente facoltosi, trasfusioni di sangue giovane per sconfiggere l’invecchiamento.
Il sangue viene prelevato da donatori compresi fra 16 e 25 anni e depositato nella banca del sangue. Quindi, il plasma ottenuto, viene usato per trasfusioni in soggetti più anziani, che devono aver superato come minimo i 35 anni.
Il trattamento:
- dura due ore,
- richiede due litri di plasma,
- costa la modica cifra di 8 mila dollari a seduta.
Tutto ciò non sembrava fosse fantascienza. Infatti Ambrosia, opera non sulla base di fantasie, ma, come avevo spiegato nell’articolo, su ricerche scientifiche ben delineate.
La nascita della società infatti deriva da una ricerca condotta nel 2007, a Stanford da Thomas Rando, ricercatore sulle cellule staminali, il quale aveva condotto una ricerca sui roditori, pubblicata poi su Nature, che descriveva come dei vecchi topi, che condividevano il sangue con topi giovani, tecnica nota come parabiosi, ringiovanivano, soprattutto a livello di muscoli, cuore, fegato e pancreas.
Agli stessi risultati era giunto, nel 2012, Amy Wagers ad Harvard il quale aveva dimostrato che, il sangue di un giovane roditore, trasfuso in uno vecchio, curava l’ipertrofia cardiaca del topo vecchio.
Un altro team, a Stanford, diretto da Tony Wyss Coray, ha condotto simili studi nel 2015-2016. Lo scopo era quello di capire se, trasfondendo sangue umano giovane in topi vecchi, si potessero riscontrare effetti ringiovanenti anche sul cervello.
Sulla base dei risultati riscontrati dopo un esperimento, in cui era stato trasfuso sangue umano, di diciotteni, per qualche settimana a topi di 12 mesi (l’equivalente di un uomo di 50 anni), dal quale è emerso che diventavano più giovani sotto tutti i punti di vista e mostravano un cervello più pronto e che funzionava meglio, era stata creata una società di biotech, Alkahest ( www.alkahest.com), che ricerca nuovi rimedi contro l’Alzheimer.
La Alkahest aveva quindi dato il via alla sperimentazione sui pazienti di Alzheimer per cercare di invertire il processo di decadimento cerebrale, quello che più spaventa nel processo di invecchiamento.
Ad un gruppo di anziani, affetti da una forma ancora lieve di questa incurabile malattia era stato trasfuso, una volta alla settimana, per quattro volte, circa mezzo litro di plasma di ventenni. I risultati sarebbero dovuti essere pubblicati nel mese di novembre 2018.
Invece…. Invece proprio qualche giorno fa su The Scientist https://www.the-scientist.com/news-opinion/young-blood-unproven-as-anti-aging-treatment–us-fda-65494leggo che la Food and Drug Administration statunitense ha diramato una nota nella quale si sconsiglia di utilizzare le infusioni di plasma da giovani donatori di sangue come terapia antinvecchiamento o per curare altre patologie come Alzheimer, demenza, sclerosi multipla, malattie cardiache e disturbo da stress post-traumatico.
“Non vi è alcun comprovato beneficio clinico derivante dall’infusione di plasma da giovani donatori per curare, mitigare, trattare o prevenire queste condizioni, e vi sono rischi associati all’uso di qualsiasi prodotto o derivato del plasma”, ha scritto il commissario della FDA, il dott. Scott Gottlieb. “Gli usi riportati non sono considerati sicuri o efficaci“, ha aggiunto, sottolineando che l’FDA scoraggia vivamente i consumatori dall’utilizzare questa terapia “al di fuori delle sperimentazioni cliniche sotto supervisione di apposita commissione istituzionale e normativa”.
Gottlieb ha aggiunto che “un numero crescente di cliniche” (Ambrosia aveva aperto 5 cliniche negli ultimi tempi in vari stati USA) sta offrendo plasma da giovani donatori e terapie simili, anche se non ha fatto il nome di nessuno in particolare.
Ambrosia ha risposto pubblicando un avviso sul proprio sito Web in cui ha dichiarato che, in conformità con l’annuncio della FDA, emesso il 19 febbraio 2019, ha sospeso i trattamenti per i pazienti.
Sul sito della società si legge che le infusioni di plasma giovane rappresentano il risultato di una ricerca scientifica aggiungendo che i risultati promettenti degli esperimenti sui topi ha fornito l’indicazione per i trattamenti con plasma giovane. Ma la FDA richiede in genere prove su umani prima che le società possano indicare l’efficacia specifica di un prodotto o di un trattamento.
Lo studio sull’infusione di plasma invece non è stato eseguito nell’ambito del programma Investigational New Drug (IND). “Quando gli studi clinici non vengono condotti nell’ambito di una IND, significa che la FDA non ha esaminato la terapia sperimentale per assicurarsi che sia ragionevolmente sicura”, ha affermato la dichiarazione di Gottlieb.
A partire dallo scorso autunno, la società aveva eseguito il trattamento su circa 150 persone di età compresa tra 35 e 92 anni, ma i risultati dei loro studi clinici, che come ho sottolineato sarebbero dovuti essere pubblicati a Novembre del 2018, non sono stati resi pubblici.
In realtà si tratta solo di una “sospensione” del giudizio da parte dell’FDA su tale pratica che, per approvarla, vuole prove concrete di sicurezza e di efficacia per non mettere a rischio la salute, oltre che il portafoglio, dei pazienti.
A questo punto, coloro che vorranno utilizzare questo tipo di trattamento per mantenersi giovani e in buona salute, dovranno cercare altrove…… e magari, visto il successo che pare abbia avuto tra i multimiliardari americani, utilizzare la pratica sottobanco….