Era già da un pò di tempo che volevo scrivere un articolo sulla riduzione delle adiposità con il trattamento apoptosico eseguito con Acido ascorbico. Si tratta di una metodica di cui già avevo sentito parlare e, a proposito della quale, al congresso Icamp 2018, avevo ascoltato una relazione presentata direttamente dal padre di questa metodica, il professor Maurizio Ceccarelli Docente di Medicina Estetica e Medicina Fisiologica presso l’Università degli Studi UB di Barcellona e Direttore dell’International Centre for Study and Research in Aesthetic and Physiological Medicine; Commendatore della Repubblica Italiana e Medaglia d’Argento del Presidente della Repubblica Italiana, per meriti scientifici, le cui pubblicazioni rappresentano un punto di riferimento fondamentale nel campo della fisiologia clinica e della medicina estetica.
Il prof. Maurizio Ceccarelli
La tecnica degli Apoptosi degli Adipociti nasce proprio alla fine del 2006, dalla collaborazione scientifica del Prof. Roberto Tullii con il Prof. Maurizio Ceccarelli e fu presentata per la prima volta a livello internazionale nel gennaio 2012, a Los Angeles, in un Corso di Formazione tenuto dal Prof. Maurizio Ceccarelli per l’American Association of Aesthetic Medicine & Surgery.
Ero rimasta affascinata dalla possibilità di utilizzare un prodotto iniettabile finalizzato alla riduzione del grasso che non creasse danno ai tessuti e che fosse utilizzabile in qualunque distretto del corpo in cui vi fossero accumuli adiposi. Tra l’altro alcune mie lettrici mi avevano chiesto informazioni su questa metodica da utilizzare in presenza di borse oculari, inestetismo molto difficile da trattare con i trattamenti di medicina estetica.
Devo ammettere che già quando avevo incontrato il Prof. Ceccarelli che avevo anche intervistato per conto dell’Icamp nel 2018, mi era già balenata l’idea di chiedere informazioni su tale metodica per potere poi scrivere un articolo. Ma nonostante la sua gentilezza e disponibilità, non avevo avuto il coraggio di chiedere niente. La sua notorietà e autorevolezza mi avevano intimorito.

Quest’anno, invece, quando l’ho incontrato nuovamente all’ Icamp 2019 ho preso il coraggio a quattro mani e, in un momento di calma, gli ho chiesto se fosse stato disponibile a raccontarmi qualche dettaglio sul trattamento apoptosico con vitamina C. Lui si è reso subito disponibile . Mi ha dato il suo bigliettino da visita ed ha aggiunto: “Mi chiami quando vuole”.
Ecco quindi cosa mi ha riferito durante la nostra chiacchierata.
Prof Ceccarelli, a cosa serve il trattamento di apoptosi adipocitaria con acido ascorbico in soluzione ferrica?
E’ una tecnica iniettiva che serve per ridurre le adiposità localizzate.
Si basa sull’induzione della morte spontanea cellulare utilizzando i radicali liberi prodotti da una particolare concentrazione di acido ascorbico in presenza di ferro ferrico.
Quali sono le caratteristiche delle adiposità localizzate?
Le adiposità localizzate possono essere costituite, nel loro volume, da:
- cellule in numero normale, ma di grandi dimensioni in questo caso siamo di fronte ad adiposità ipertrofiche,
- cellule di normale dimensione, ma in grande numero in questo caso si parla di adiposità iperplastiche.
Questa distinzione cosa comporta?
E’ fondamentale tale distinzione perché la risposta al trattamento di riduzione del grasso sarà diversa.
Infatti l’adipocita ha una sua volumetria stabilita sul piano genetico. Le variazioni ambientali possono portare ad aumento o a diminuzione del volume ma, non appena queste condizioni si interrompono, abbiamo un ritorno alla volumetria di base. Nello specifico:
- la riduzione di un’adiposità ipertrofica, ottenuta attivando il processo lipolitico, sarà stabile nel tempo, a parità di condizioni ambientali,
- la riduzione di un’adiposità iperplastica, attivando il processo lipolitico, durerà solo il tempo dell’attivazione, ma, sospendendo il trattamento, riprenderà la sua normale volumetria.
Nei casi di adiposità iperplastica dobbiamo, perciò, diminuire l’eccesso di cellule che la compongono.
Questo ci fa comprendere:
- la difficoltà e la transitorietà del trattamento lipolitico delle adiposità iperplastiche,
- la necessità di evitare il processo iperplastico.
Per molto tempo si sapeva che l’iperplasia degli adipociti interessava solo due periodi della vita:
- il terzo trimestre di gravidanza,
- la fase prepuberale.
Per questo si tendeva ad evitare l’aumento di peso in questi due periodi.
Oggi sappiamo che le cellule adipose possono aumentare di numero anche nella vita adulta. Questo avviene quando ingrassiamo e il volume degli adipociti aumenta oltre un particolare valore.