Mi trovo spesso a parlare con persone, anche giovani, che mi chiedono consigli su come migliorare la propria bocca. Rispondo sempre che un aspetto su cui porre l’attenzione, e che a volte si tende a dimenticare, sono i denti. Mi sembra infatti del tutto inutile, se pur importante, cercare di ripristinare i volumi perduti delle nostre labbra, cercare di migliorarne gli angoli (tendono ad andare all’ingiù con il passare degli anni), migliorare le rughe della zona periorale (codice a barre) e poi sorridere e mostrare denti macchiati e ingialliti. Diciamo quindi che gli interventi migliorativi che riguardano la bocca non possono prescindere dal prendere in considerazione anche i denti (l’argomento è vasto, mi occuperò solo di quelli riguardanti la loro colorazione) e devono essere portati avanti di pari passo a quelli che riguardano esclusivamente le labbra.
Per ritornare quindi ad avere un sorriso splendente e recuperare un colore dei denti simile a quello che avevamo quando eravamo giovani esiste un trattamento che si chiama “sbiancamento dentale”. Nonostante mi sia sottoposta a questo trattamento tanti anni fa, ho preferito limitarmi a fornire, a voi amiche, il mio giudizio personale e chiedere informazioni più precise e dettagliate sullo sbiancamento direttamente ad un amico medico, competente, serio ed esperto, il dott Andrea Gesi, DDS MSc PhD, odontoiatra di Pisa. Sono sua paziente insieme alla mia famiglia da sempre, fin dal primo giorno in cui ha aperto il suo studio.

Il Dottor Andrea Gesi
A COSA E’ DOVUTO IL CAMBIAMENTO DEL COLORE DEI DENTI NEL TEMPO?
Con il passare del tempo il colore dei denti tende a farsi sempre meno bianco per:
- un processo di assottigliamento dello spessore dello smalto
- un progressivo scurimento della dentina legato a una sua fisiologica sclerotizzazione e apposizione di dentina secondaria che riduce fisiologicamente la camera pulpare riducendo anche la trasparenza e la translucenza del dente.
A tutto questo si aggiungono spesso cause “soggettive “ legate all’uso/abuso dei denti, anni di sostanze pigmentanti che hanno procurato un effetto di colorazione cumulativa spesso intratubulare.
QUALI SONO GLI ALIMENTI O LE ABITUDINI DI VITA CHE MACCHIANO MAGGIORMENTE I DENTI?
Occorre fare una distinzione tra quanto produce una pigmentazione superficiale e facilmente rimovibile con una semplice “pulizia” e una colorazione del tessuto dentale. Bisogna distinguere due meccanismi per cui i denti perdono il loro colore naturale:
- un processo per cui il dente si decolora a partire dalla superficie esterna;
- un secondo meccanismo per cui il dente di decolora dall’interno attraverso gli strati profondi.
Thè, caffè, fumo, carciofi, alcuni tipi di colluttorio, scarsa igiene orale possono procurare una deposizione di pigmenti sulla superficie del dente che però è assolutamente eliminabile attraverso un’ accurata seduta di igiene orale.
Diversa è invece una colorazione intrinseca e irreversibile del tessuto dentale dovuta all’assorbimento di molecole cromogene da parte di smalto e dentina durante lo sviluppo del dente o dopo l’eruzione, come quella procurata dall’assunzione di farmaci durante la formazione del dente (tetracicline, fluoro in dosi eccessive) che invece richiede un vero e proprio sbiancamento chimico per riuscire ad ottenere tonalità esteticamente più accettabili.
Detto questo, occorre inoltre sottolineare come spesso venga richiesto uno sbiancamento dei denti in situazioni dove non sussiste alcuna colorazione, per così dire, “patologica”, ma soltanto un fisiologico cambiamento del naturale aspetto cromatico del dente, nel tentativo di ottenere comunque tonalità più chiare e esteticamente più valide.
COME VIENE CONDOTTO LO SBIANCAMENTO IN STUDIO?
A seguito di una attenta valutazione della situazione dentale si procede con lo sbiancamento:
Dopo aver accuratamente isolato i tessuti molli con appositi gel e diga di gomma per evitare fastidiose irritazioni che potrebbero derivare dal contatto dei tessuti molli con le sostante ossidanti, si applica la soluzione sbiancante sulla superficie dei denti e si attiva con una apposita lampada a led o una luce laser per alcune decine di minuti. E’ giusto specificare che il processo di sbiancamento avviene grazie ai principi attivi contenuti nel gel e la lampada a led o il laser non fanno che diminuire il tempo del trattamento.
Generalmente con questa tecnica si utilizza una soluzione sbiancante (perossido d’idrogeno) al 35% circa. Chiaramente più a lungo viene protratta l’azione sbiancante maggiore sarà la sua azione, ma al contempo possono aumentare i disagi post-trattamento generalmente rappresentati da una maggiore sensibilità degli elementi dentari.
Trascorso questo tempo la soluzione sbiancante deve essere attentamente rimossa. Generalmente, a seguire, viene applicato sui denti un gel di fluoro per contrastare la sensibilità di cui si parlava sopra.
Questa procedura può essere ripetuta anche a distanza di qualche giorno fino al raggiungimento del risultato desiderato.
IN COSA CONSISTE LO SBIANCAMENTO DOMICILIARE?
Per condurre uno sbiancamento domiciliare è necessario preparare delle mascherine che possano contenere la soluzione sbiancante da porre a contatto con i denti. Queste mascherine vengono preparate in studio sui modelli delle arcate del paziente ricavate dalle sue impronte.
Le mascherine devono avere essenzialmente due caratteristiche fondamentali:
- essere ermetiche a livello del colletto dei denti, per evitare che la soluzione sbiancante possa venire a contatto con la gengiva,
- avere una sorta di serbatoio, spazio vuoto, in corrispondenza della superficie vestibolare dei denti per contenere e mantenere in contatto con i denti la soluzione sbiancante.
Con questa tecnica generalmente si utilizza una soluzione sbiancante (generalmente perossido di carbamide) al 10%. Le mascherine con la soluzione sbiancante deve rimanere a contatto con i denti per alcune ore.
CONSIGLIA LO SBIANCAMENTO FATTO IN STUDIO O QUELLO “FAI DA TE”? QUALI SONO LE DIFFERENZE ED I VANTAGGI DI ENTRAMBI?
La differenza tra lo sbiancamento fatto in studio e quello fatto a casa è legata essenzialmente dalla diversa percentuale di perossido d’idrogeno utilizzato. In farmacia sono in vendita gel con un perossido di carbamide (meno irritante per i tessuti molli) al 10%, mentre in studio utilizziamo perossido d’idrogeno al 35-38%.
Quindi lo sbiancamento effettuato in studio è decisamente più performante e rapido rispetto a quello condotto a casa. Oltremodo in studio vengono utilizzate particolari lampade dedicate che attivano e potenziano l’azione chimica della soluzione sbiancante. Questo però non deve far considerare lo sbiancamento domiciliare inutile. In effetti, questi due diversi tipi di procedure dovrebbero essere considerate complementari tra loro. Difatti, dopo aver eseguito uno sbiancamento più importante in studio, il risultato ottenuto può essere conservato e ravvivato a casa utilizzando mascherine personalizzate, fatte fare in studio, in cui viene posto un gel più delicato.
QUALI RISULTATI SI POSSONO OTTENERE? SI RIESCE AD OTTENERE ANCHE LO SBIANCAMENTO DI OTTURAZIONI E CORONE?
I risultati che si possono ottenere dipendono da diversi fattori, tra cui:
- il colore dentale di partenza,
- la risposta soggettiva del paziente,
- la possibilità di ripetere più volte le sedute di sbiancamento,
- le aspettative del paziente.
Nella valutazione pre-trattamento è sicuramente importante valutare anche la presenza di restauri, otturazioni e corone, presenti nelle zone oggetto di sbiancamento, perchè questi potrebbero non andare incontro a uno sbiancamento ma potrebbero anzi notarsi con una maggiore intensità dopo il trattamento. Di questo se ne dovrà tenere conto programmando una loro eventuale sostituzione.
LO SBIANCAMENTO E’ UTILE?
Lo sbiancamento produce un miglioramento estetico della colorazione dei denti. Possiamo definirlo utile nei termini in cui questo miglioramento estetico può apportare una soddisfazione personale e psicologica nelle relazioni sociali.
LO SBIANCAMENTO E’ EFFICACE E SICURO?
L’efficacia e il grado dello sbiancamento è soggettivo e il risultato ottenuto può essere diverso da persona a persona, anche se sicuramente si riesce sempre ad ottenere un miglioramento della situazione di partenza.
In termini di sicurezza, se viene effettuata una corretta valutazione pre-trattamento che tenda ad escludere dal trattamento sbiancante quei soggetti che presentano situazioni a rischio per tale trattamento, quali presenza di forte ipersensibilità dentinale, gravi perdite di smalto, estesi restauri, gravi recessioni gengivali, etc, lo sbiancamento è una tecnica che se condotta correttamente non produce rischi per la salute dei denti.
LO SBIANCAMENTO QUINDI NON DANNEGGIA I DENTI?
Innanzi tutto, come già detto, lo sbiancamento dentale deve essere preceduto da una accurata visita che possa escludere tutte le possibili controindicazioni.
E’ chiaro che per lo sbiancamento vengono utilizzate delle sostanze chimiche che devono essere utilizzate alle giuste concentrazioni e con i giusti tempi di applicazione. Se il trattamento viene eseguito correttamente e non si eccede nel suo utilizzo non ci sono problemi per il tessuto dentale.
QUALI SONO LE CONTROINDICAZIONI ALLO SBIANCAMENTO?
Presenza di carie (che devono essere trattate prima), presenza di denti fratturati, presenza di otturazioni incongrue, presenza di gengive infiammate o gravi problematiche parodontali, forte ipersensibilità dentinale, gravi perdite di smalto, estesi restauri, gravi recessioni gengivali, gravidanza, bambini.
AL TRATTAMENTO POSSONO ESSERE SOTTOPOSTI SIA UOMINI CHE DONNE?
Si, non ci sono particolari differenze. Nel caso delle donne è opportuno non sottoporsi al trattamento in corso di gravidanza.
QUANDO CONSIGLIA LO SBIANCAMENTO?
Sempre che l’alterazione cromatica dei denti non sia così grave da poter essere interpretata come una sorta di “patologia cromatica”, di fronte a questioni strettamente estetiche, se non addirittura cosmetiche, che non hanno risvolti medici, personalmente rispetto la scelta del paziente, consigliandolo e valutando insieme a lui i possibili risultati.
Occorre sempre tenere presente il fatto che anche i denti, come i capelli e la carnagione, possono avere in natura molteplici tonalità e che queste si devono integrare correttamente in un contesto generale: probabilmente denti eccessivamente bianchi “stonerebbero” nella bocca di una persona anziana….
QUANTO DURANO GLI EFFETTI DEL TRATTAMENTO?
Gli effetti del trattamento non sono permanenti e la durata è difficile da prevedere con certezza. Dopo un periodo, variabile da soggetto a soggetto e dal colore di partenza, che potremmo indicare in circa un anno e mezzo è necessario intervenire nuovamente per ripristinare il colore desiderato.
SI PUO’ RIPETERE LO SBIANCAMENTO EFFETTUATO IN STUDIO?
Lo sbiancamento fatto in studio si può ripetere quando il colore tende a recidivare, quindi dopo circa un anno, un anno e mezzo. Generalmente in questi casi è sufficiente un intervento più blando rispetto a quello effettuato la prima volta.
A QUALE ETA’ SI PUO’ INIZIARE AD EFFETTUARE LO SBIANCAMENTO?
Lo sbiancamento non è consigliabile prima dei venti anni. Questo perché il perossido di idrogeno ad alto volume potrebbe procurare forti sensibilità dentinali dato che la polpa è ancora molto ampia e non ha grandi spessori di tessuto che la proteggono dagli stimoli esterni. Inoltre il colore di partenza, generalmente già chiaro nei soggetti giovani, non darebbe vistosi risultati in termini di sbiancamento.
I migliori risultati si ottengono in soggetti più avanti con l’età per la presenza di un colore di partenza più scuro ed ingiallito e con maggiore massa di tessuto dentale calcificato.
QUALI SONO I PRODOTTI IN COMMERCIO PER LO SBIANCAMENTO E QUAL’E’ LA LORO EFFICACIA?
I prodotti sbiancanti utilizzati sono numerosi:
- striscette adesive con agente sbiancante,
- dentifrici sbiancanti (generalmente hanno effetto solamente sulle macchie estrinseche e non hanno un reale effetto sbiancante),
- mascherine preformate con gel di perossido di carbamide,
- bicarbonato di sodio.
Nessuno di questi strumenti, ad eccezione del perossido di carbamide, garantisce un’effetto sicuro e duraturo come quello dello sbiancamento professionale. Le paste abrasive alla lunga possono causare seri danni allo smalto, è di fondamentale importanza consultare un dentista per individuare eventuali controindicazioni specifiche.
IL DENTIFRICIO SBIANCANTE PUO’ AIUTARE AD AVERE DENTI PIU’ BIANCHI?
I dentifrici sbiancanti permettono di eliminare solamente le macchie estrinseche sui denti. Per macchia estrinseca si intende una pigmentazione posta al di sopra della superficie dentale, per cui più di azione sbiancante si può parlare di un effetto “smacchiante” che non risolve completamente l’esigenza estetica di avere un sorriso più luminoso. Si aggiunge inoltre che spesso si ha a che fare con formulazioni molto aggressive con particelle che possono abradere la superficie dentale.
QUALI SONO I COSTI DEL TRATTAMENTO?
Uno sbiancamento condotto in studio ha dei costi che possono andare intorno a 400-500 euro. Lo sbiancamento domiciliare con le mascherine ha un costo sicuramente inferiore e si aggira intorno ai 250 euro. In questo caso il costo include le mascherine ed il prodotto da applicare a casa.
GLI EFFETTI DELLO SBIANCAMENTO IN STUDIO
LA MIA ESPERIENZA
Ho effettuato lo sbiancamento in studio (presso lo studio Gesi) un’unica volta circa una decina di anni fa e i risultati sono stati eccellenti. Denti bianchi splendenti come da ragazzina. Ho la fortuna di avere di base (geneticamente) uno smalto molto bianco che, con il trattamento, sono nuovamente riuscita a “riconquistare”. (Pensate, visti i risultati ottenuti, si è sottoposto allo sbiancamento anche mio marito!). Il trattamento, che ha una durata di circa un’ora, è assolutamente indolore. L’applicazione del gel al fluoro, successivamente al trattamento, rende quasi inesistenti i problemi di sensibilizzazione dentale. Soffro di retrazione gengivale, un problema che avrebbe potuto accentuare questo fastidio, che invece non ho minimamente avvertito. Ho deciso, oltre al trattamento in studio, di acquistare anche le mascherine, (potete vederle nella foto sotto), per poter continuare a sbiancare i denti tutte le volte che ne avrei avuto necessità. Se utilizzate in maniera corretta e se non ci sono cambiamenti particolari nella struttura dei denti, sono eterne. Le mie sono le stesse da dieci anni, quindi direi che “l’investimento” è stato ben ammortizzato.


Le mascherine, pur non sostituendo il trattamento in studio (come dice il dottor Gesi sono trattamenti complementari), secondo me sono di un’importanza fondamentale, per due motivi:
- utilizzate immediatamente dopo il trattamento in studio, un paio d’ore al giorno per circa quindici giorni con il relativo prodotto, permettono di consolidare i risultati ottenuti:
- quando si comincia ad avvertire di nuovo il cambiamento di colorazione dei denti, se utilizzate circa due volte all’anno con il relativo prodotto, consentono di mantenere il più a lungo possibile i risultati ottenuti, senza dover più ricorrere, come nel mio caso, allo sbiancamento in studio. In questo caso devono essere “indossate”, dopo aver posto il prodotto all’interno, per un’intera notte per circa quindici giorni di seguito. Devo sottolineare che con lo sbiancamento domiciliare il problema della sensibilizzazione e’ maggiormente accentuato in quanto a casa non è possibile effettuare il trattamento al fluoro. Se ciò si verificasse, è possibile sospendere il trattamento per una notte e poi riprenderlo.
Nel caso in cui anche voi decideste, oltre ad effettuare lo sbiancamento in studio di acquistare le mascherine, è necessario sommare i costi dei due trattamenti (più o meno).
Il prodotto (gel) necessario per il trattamento domiciliare, acquistabile presso qualunque dentista, ha un costo di 20/30 euro a siringa. Solitamente per il trattamento completo di 15 giorni sono necessarie due siringhe, che devono essere conservate in frigorifero.
IL GEL SBIANCANTE DA COLLOCARE NELLE MASCHERINE
UN ESEMPIO DI COME COLLOCARE IL GEL NELLE MASCHERINE
UN CONSIGLIO IN PIU’
Nei periodi in cui non utilizzo le mascherine, utilizzo un dentifricio sbiancante (smacchiante, dottor Gesi docet!), Emoform White (Polifarma), un prodotto non troppo agressivo, consigliatomi dallo studio Gesi, che aiuta a mantenere la brillantezza dei denti. Non se ne deve abusare. Può essere utilizzato una sola volta al giorno (lo utilizzo la mattina) e non più di 5 volte alla settimana.
Inoltre 2/3 volte alla settimana, dopo aver lavato i denti, utilizzo dell’acqua ossigenata (che non è altro che perossido di idrogeno) a 10 volumi (quella utilizzata comunemente per disinfettare) come se fosse un colluttorio, per risciacquarli, lasciandola in bocca 1/2 minuti. Oltre ad avere un blando effetto sbiancante (il perossido di idrogeno è ad una concentrazione troppo bassa per avere un effetto potente) è soprattutto utile come disinfettante.
E, sistemati i denti, nel prossimo articolo qualche consiglio sui trattamenti, domiciliari e non, per labbra sempre perfette.