Eliminare la lassità cutanea con J-Plasma: intervista al dottor Federico Romano

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Forse non tutti i miei lettori sanno che, insieme alla mie amiche, Cristina e MariaCarla,  sono amministratrice di un gruppo chiuso su Facebook, “La community di Superanta” https://www.facebook.com/groups/577130353029210/  in continua crescita. I temi trattati sono gli stessi di cui racconto in   Faceboost e riguardano  quindi la medicina e la chirurgia estetica,  l’integrazione alimentare, le problematiche relative alla menopausa. 

I gruppi chiusi su Facebook sono molto interessanti ed istruttivi. Se ben moderati, si impara veramente molto dall’esperienza altrui.  Di fatto ognuno degli iscritti, il cui inserimento è soggetto ad approvazione degli amministratori,   può lanciare un argomento, chiedere informazioni su un trattamento o su un medico o su una problematica di qualunque genere sempre relativa agli argomenti trattati, e da lì si apre il dibattito. Ognuno porta la proprie esperienza e indica una eventuale soluzione al problema. Possono, se iscritti, intervenire anche medici che spesso vengono “taggati” per rispondere su problematiche specifiche, per le quali,  raccontare la  semplice esperienza di noi pazienti è insufficiente a suggerire un corretta soluzione al problema.  

Diciamo che per me è doppiamente interessante questo gruppo perchè, oltre ad esserne parte attiva ed essere il punto di riferimento per tutto ciò che riguarda  la medicina estetica, la chirurgia e la medicina antiaging, spesso sono interpellata per esprimere giudizi  a proposito di trattamenti innovativi  dei quali ho sentito parlare, ma che magari non conosco nel dettaglio non avendoli mai sperimentati su me stessa, ma a proposito dei quali, se ne ravvedo l’utilità e la potenzialità, inizio ad informarmi in modo più approfondito intervistando medici competenti che li eseguono. E questo mi arricchisce e stimola la mia curiosità. 

Così è andata con J-Plasma, una  nuova tecnica chirurgica  sulla quale alcune ragazze mi hanno chiesto informazioni e soprattutto un parere sulla sua efficacia. 

Non avendo sperimentato direttamente il trattamento, ma avendo saputo, un pò di tempo fa,  direttamente  dalla dottoressa Jasmine Fuhr, chirurgo plastico, che avete già avuto modo di conoscere su questo blog per averla intervistata a proposito di  altri trattamenti (Trattamento Cellfina per sconfiggere la cellulite: intervista alla dottoressa Jasmin Fuhr  , Il ringiovanimento dei genitali femminili: intervista alla dott.ssa Jasmin Fuhr ), che il J- Plasma era approdato, da circa 8 mesi, nel suo studio di Firenze (www.studio-romano-fuhr.com) dove il marito,  dottor Federico Romano, specialista in  chirurgia plastica e ricostruttiva, molto serio e preparato, ha iniziato ad utilizzarlo, ho deciso di  farmi raccontare, direttamente da lui, qualcosa in più a proposito di questo “gioiellino”, come da lui stesso definito.

Il Dottor Federico Romano

Studio Romano-Fuhr

Vediamo quindi di capire cosa è e a cosa serve J-Plasma, ma, soprattutto, cosa promette questa innovativa tecnologia.

Dott. Romano, la curiosità rispetto a questa nuova tecnologia è massima. Siamo tutt’orecchie. Ci racconti. Cosa è J-Plasma e cosa serve?

J Plasma o Revunion è una nuova tecnologia di provenienza statunitense mediante la quale si esegue un trattamento chirurgico microinvasivo che consente una potente retrazione cutanea, con conseguente rassodamento sub dermico, con evidenti miglioramenti in termini di compattezza del derma e profilo cutaneo.

La scelta di investire in questa tecnologia è nata dalla volontà di reperire sul mercato uno strumento elettromedicale, con comprovata efficacia nel rassodamento cutaneo profondo. Dopo una meticolosa ricerca fatta negli USA, abbiamo deciso di investire nella tecnologia del J-Plasma by Renuvion riuscendo a introdurre nel nostro studio, in anteprima nazionale nel dicembre 2018, la prima macchina distribuita in Europa.

La nuova frontiera della chirurgia è infatti orientata ad ottenere una buona retrazione cutanea dei tessuti lassi al fine di evitare o procrastinare un intervento chirurgico più aggressivo come il lifting delle cosce, delle braccia o dell’addome.

Il macchinario J-Plasma o Renuvion

Qual’è il meccanismo di azione  di J-Plasma?

J-Plasma combina:

  • l’energia della  radiofrequenza, 
  • le proprietà gassose dell’elio.

Il nome deriva dall’energia del plasma.  Il Plasma, dal punto di vista fisico è rappresentato dal quarto stadio della materia (gli stadi della materia sono 3: fisico, gassoso e liquido)

Il quarto stadio della materia si pone tra quello liquido  e quello gassoso. Secondo i fisici si tratterebbe di un gas liquefatto. In realtà il plasma è  gas ionizzato.

La tecnologia J-Plasma consente di trasformare un gas inerte come l’elio, in plasma, nel momento in cui questo attraversa un elettrodo a Radio Frequenza attivato, ottenendo un flusso preciso di plasma freddo a bassa corrente. Di fatto  agisce riscaldando il tessuto sottocutaneo, senza inciderlo né bruciarlo .

  C

on il suo alto livello di precisione e la minima dispersione termica, J-Plasma può creare un riscaldamento del sottocutaneo sicuro ed efficace con un minimo danno termico (visibile nel video dimostrativo sotto pubblicato) senza causare:

  • sanguinamento, 
  • alcun danno necrotico ai tessuti circostanti e sottostanti.

Quali sono le caratteristiche dello strumento utilizzato ?

Lo strumento utilizzato è una cannula all’interno della quale scorre  l’elio il quale in prossimità della punta incontra un elettrodo a radiofrequenza. La tecnologia J plasma  trasforma l’elio che fluisce attraverso l’ elettrodo a radiofrequenza, in un flusso di plasma freddo.  In questo modo:

  • la fonte di energia è protetta. Trovandosi infatti all’interno della cannula non è a diretto contatto con la pelle,
  • solo il plasma fuoriesce dalla cannula creando  un arco voltaico che si forma tra la punta dello strumento e il tessuto, che è il suo recettore (la zona in cui viene scaricata l’energia), il quale, quando viene colpito da questa energia, cambia il suo contenuto di acqua (la sua impedenza) e si contrae. Una volta scaricata l’energia in quel punto, il meccanismo si disinnesca e  automaticamente il fascio di energia trova un’altra zona del tessuto che viene nuovamente colpito e così via. Si creano quindi una miriade di archi voltaici, all’interno del tessuto, che consentono una omogenea retrazione tissutale con conseguente rassodamento del tessuto.

Lo strumento mediante il quale viene eseguito il trattamento

Solo l’1% dell’elio che attraversa  questa sonda  e che viene iniettato, si trasforma in energia e quindi in calore mentre il 99% di fatto è totalmente inerte.

Quali sono le caratteristiche dell’elio?

L’elio ha varie caratteristiche:

  • ha un profilo di sicurezza molto elevato non essendo tossico. E’ ad esempio  molto più sicuro della CO2 che si utilizza generalmente nelle laparoscopie,
  • ha un effetto refrigerante, quindi non scalda il tessuto,
  • può essere ionizzato ad un livello di energia relativamente basso.
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