Filtri solari chimici e fisici: la crema solare Staminalis Anti-age

Indice

Filtro solare chimico e filtro solare fisico

Ma prima di descrivere la crema Staminalis Anti-age, vorrei aprire una parentesi per cercare di spiegare come dovremmo orientarci nel “mare magnum” dei prodotti solari,  i quali si differenziano essenzialmente per la loro composizione e meccanismo di azione tra quelli formulati con:

  • filtro solare fisico,
  • filtro solare chimico.

I filtri fisici sono generalmente filtri naturali in grado di  riflettere i raggi solari attraverso processi di riflessione e di diffusione delle radiazioni nocive come piccoli specchietti e, grazie alla loro opacitàoppongono un vero e proprio schermo alle radiazioni UV. Gli  schermanti fisici più utilizzati sono il biossido di titanio (Inci: Titanium Dioxide) e l’ossido di zinco (Inci: Zinc Oxide).  

Lo svantaggio di questi filtri sta nel fatto di non poter garantire protezioni elevate senza produrre un “effetto bianco”. Proprio per questo subiscono un processo detto di micronizzazione che li rende spalmabili. In questi casi la crema ottenuta  sarà bianca e corposa e non penetrerà all’interno della cute. Si tratta di un procedimento differente dalla riduzione in nanoparticelle che viene utilizzato per ridurre in particelle finissime le sostanze e renderle più penetrabili. Procedimento peraltro considerato da taluni dannoso poichè, attraverso  il frazionamento esasperato di una molecola, se ne  forza la penetrazione e si crea  un problema di tracciabilità (vedi art: Sopracciglia e capelli in caduta libera. E se dipendesse dai filtri solari?)e   di reazioni fotocatalitiche che generano radicali liberi.
Impossibile comunque  confondere i prodotti formulati con la tecnologia “nano”  da quelli in cui le sostanze hanno subito il processo di micronizzazione. Infatti laddove siano presenti nella formulazione sostanze in nanoparticelle, sull’etichetta sarà obbligatorio indicarle a fianco al nome della sostanza, con la dicitura  “nano”.

I filtri chimici sono in grado di assorbire in modo selettivo le radiazioni UV (A e B), assorbono dunque energia che verrà poi rilasciata sotto forma di calore o fluorescenza. Pur avendo una texture più leggera sono sostanze di sintesi, create in laboratorio, più efficaci nel riflettere le radiazioni rispetto ai filtri meccanici e quindi riescono a garantire delle protezioni solari più elevate, assicurando un’abbronzatura omogenea.

Può capitare, però, che:

  • i filtri solari chimici non siano sintetici, ma naturali: ad esempio, il gamma-orizanolo si estrae dalla crusca di riso, l’acido cinnamico contenuto nella cannella, i carotenoidi, la vitamina E, e molti altri,
  • i filtri fisici  possano anche essere prodotti artificialmente e, dunque, essere sintetici.

Attualmente viene sempre più impiegata l’associazione tra filtri chimici e fisici, condizione che garantisce un ampio spettro di protezione nella banda UVB ed UVA. Questo per due motivi:

  • per ridurre i rischi derivanti da uso eccessivo di filtri chimici, che possono dar luogo, a volte, se pur raramente,  a fenomeni di sensibilizzazione o fotosensibilizzazione. Infatti di solito gli schermi fisici per loro natura  sono potenzialmente meno allergizzanti, riducendo in modo considerevole il rischio di sensibilizzazione cutanea individuale e garantendo al tempo stesso un ottimo livello di efficacia protettiva,
  • per ottenere  un ottimo livello di protezione nei confronti degli UV ed al tempo stesso realizzare un prodotto solare “gradevole” dal punto di vista cosmetico. L’associazione tra filtro chimico e fisico rende infatti  possibile l’inserimento del  biossido di Titanio e l’Ossido di zinco in una formulazione che non comporti quell’effetto “patina” biancastra sgradito alla maggior parte dei consumatori.

Attualmente le sostanze ammesse da utilizzare nelle formulazioni protettive sono 28, ognuna delle quali caratterizzata dalla sua capacità di filtrare o schermare diverse lunghezze d’onda della radiazione solare.

E’ bene sottolineare comunque che l’efficacia e la sicurezza dei cosmetici con protezione solare non si basa solo sul tipo e la quantità delle molecole-anti UV (chimiche e/o fisiche) contenute, ma sullintera preparazione cosmetica.

A noi consumatori non resterà quindi che leggere il famoso INCI, ossia l’elenco dei diversi ingredienti del prodotto cosmetico elencati in ordine di concentrazione, per attuare una scelta consapevole.

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