Menopausa, vampate e controindicazioni alla terapia ormonale sostitutiva. Quale soluzione? Interviene il dott. Marco Gambacciani

Indice

Riassumendo? Cosa ci può dire del profilo di sicurezza ed efficacia dell’estratto isopropilico di cimicifuga racemosa?

Quindi riassumendo l’estratto isopropilico di cimicifuga racemosa ha un profilo di sicurezza ed efficacia molto elevato poichè:

  • ha una tolleranza ottimale,
  • non contiene fitoestrogeni,
  • non altera i parametri ormonali, lo spessore endometriale o la citologia vaginale,
  • non modifica la funzione epatica,
  • non modifica la densità del tessuto mammario,
  • non interagisce con:
    • il tamoxifene,
    • gli inibitori dell’aromatasi,
    • il GnRH-A.
Sicurezza dell’estratto isopropilico di cimicifuga racemosa (courtesy of dott. Marco Gambacciani)

Quindi nei tumori ormono-dipendenti la terapia con l’estratto isopropilico di cimicifuga racemosa è una scelta efficace e sicura?

Assolutamente direi di sì. Considerando che si tratta di una sostanza che ha un’ottima efficacia sulla sintomatologia vasomotoria ed è sicura perchè non stimola il tessuto mammario. Certo è che non è efficace su tutti gli altri sintomi della menopausa descritti all’inizio dell’articolo.

Ma del resto, per le donne che hanno avuto un carcinoma mammario, è una delle poche opzioni efficaci e sicure.

Mentre vorrei sottolineare, come avevo già fatto all’inizio di questa intervista che, poichè molti tumori non hanno alcuna correlazione biologica con gli ormoni sessuali, non vi è motivo per ritenere che in questi casi la terapia ormonale sostitutiva personalizzata, non possa essere prescritta con le stesse indicazioni seguite per la popolazione generale.

Varie forme di cancro e possibilità di utilizzare la terapia ormonale sostitutiva (courtesy of dott. Marco Gambacciani)

L’estratto isopropilico di cimicifuga racemosa può essere assunto anche dalle donne che stanno seguendo una terapia antiestrogenica per un tumore ormonodipendente o è necessario attendere di avere terminato le cure?

L’estratto isopropilico di cimicifuga racemosa può essere assunto anche dalle donne che sono sottoposte a chemioterapia e che soffrono di vampate derivanti deprivazione estrogenica indotta dai farmaci.

Alcune raccomandazioni

Ci tengo a sottolineare alcuni aspetti.

E’ importante utilizzare l’estratto isopropilico di cimicifuga racemosa e non una cimicifuga racemosa qualunque.

Ricordo che l’estratto isopropilico di cimicifuga racemosa è un integratore e come tale non richiede prescrizione medica. In ogni caso, in particolare per le pazienti oncologiche, suggerisco SEMPRE di richiedere il parere dell’oncologo o del medico curante.

La cimicifuga è efficace ma per dare i suoi effetti può impiegare anche un paio di mesi. Quindi se iniziate vi suggerisco di avere pazienza, di perseverare e non abbandonare la terapia. I risultati arriveranno.

Qual è il dosaggio ottimale da assumere?

Il dosaggio raccomandato dipende molto dal tipo di prodotto, dalla sintomatologia e da come reagisce la paziente. In ogni caso si può arrivare ad assumere anche dose giornaliere abbondanti. L’importante, lo ripeto è non arrendersi. Perchè la sintomatologia migliora, ma lentamente.

Le mie considerazioni personali

Ci tenevo molto a scrivere questo articolo.

Perchè è importante che tutte le donne, soprattutto le pazienti oncologiche, alle quali non può essere ASSOLUTAMENTE prescritta la terapia ormonale sostitutiva siano a conoscenza dell’esistenza di un prodotto efficace e sicuro, che può ridurre la sintomatologia vasomotoria che si manifesta in queste donne in maniera rilevante. Infatti, se già nella donna non oncologica il calo ormonale può comportare sintomi importanti e a volte invalidanti che interferiscono sulla qualità della vita in modo pesante, la deprivazione estrogenica indotta (da chemioterapia o iatrogena) può essere molto più devastante, soprattutto nelle giovani donne le quali entrano in menopausa, a causa delle cure, improvvisamente e bruscamente. E per le donne oncologiche non più giovani che stanno facendo terapia ormonale, la sospensione obbligata della terapia, le porta a patire nuovamente di determinati disturbi.

Ecco queste donne soffrono doppiamente:

  • psicologicamente per la malattia che le ha colpite,
  • fisicamente per tutte le conseguenze sia delle terapie farmacologiche molto impattanti a tutti i livelli (pelle, mucose, capelli, ossa, ecc) sia per i disturbi conseguenti alla menopausa indotta.

C’è da osservare che i disturbi conseguenti alla menopausa indotta, non sono molto diversi a quelli di una donna molto sintomatica che entra in menopausa naturalmente.

Ma il problema è che, una donna “normale” può decidere liberamente e scegliere come curarsi, non avendo nessuna restrizione o veto e avendo un ampissimo ventaglio di terapie, mentre voi, pazienti oncologiche, avete a disposizione una gamma ridotta di alternative terapeutiche.

Però, se pur poche, le possibilità di cura per stare meglio ci sono. Anche a livello locale, per l’atrofia e la secchezza vaginale, le terapie esistono, come ad esempio il laser o altri prodotti che non hanno attività ormonale.

Informatevi bene e non arrendetevi.

E ricordatevi che NON SIETE DIMENTICATE . Noi con la nostra associazione, all’interno della quale vi sarà anche un’oncologa e un radiologo senologo, ci prenderemo cura anche di voi.

OGNI DONNA HA IL DIRITTO DI STARE BENE

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