Quali sono gli studi sull’efficacia della cimicifuga racemosa?
Gli studi sulla cimicifiga racemosa sono tantissimi (vedi il paragrafo bibliografia). Studi che includono 42.719 pazienti di cui 12.876 trattati con l’estratto propilico di cimicifuga racemosa e gli altri con il placebo.

Per quanto riguarda l’efficacia della cimicifuga racemosa uno studio aperto, prospettico multicentrico pubblicato su Menopause nel 2006 che ha coinvolto 400 pazienti mette in evidenza come dopo 2/3 mesi di assunzione si abbia una riduzione dell’80% delle vampate e che l’effetto si mantenga per un intero anno.

Se poi si considerano tutti gli studi controllati con placebo come in questa metanalisi si può osservare come su 930 pazienti si abbia un miglioramento della sintomatologia vasomotoria nella maggioranza (6) degli studi esaminati.
Dei 6 studi esaminati in:
- quattro di questi sono stati riportati alcuni miglioramenti significativi,
- due studi sono stati riscontrati effetti più importanti nelle donne in perimenopausa.
L’estratto isopropilico di cimicifuga racemosa può essere efficace anche nei disturbi del sonno?
L’estratto isopropilico di cimicifuga racemosa risulta essere efficace anche nei disturbi del sonno, provocati in menopausa anche dalle vampate notturne. Tale efficacia emerge da uno studio del 2015 di Jiang et al., pubblicato su Climateric, condotto su 76 donne di cui 42 hanno portato a termine la sperimentazione.
La ricerca ha portato alla conclusione che, la cimicifuga racemosa, nelle donne in postmenopausa, ha migliorato la qualità del sonno senza alcun effetto avverso.

Addirittura uno studio del 2005 di Rossella Nappi dimostra come l’estratto isopropilico di cimicifuga racemosa abbia effetti sovrapponibili alla terapia transdermica con estradiolo a basso dosaggio:
- sulle vampate di calore,
- sull’ansietà,
- sulla depressione.

Un’ulteriore metanalisi recentemente pubblicata su Climateric nel 2021 che ha preso in esame 35 studi clinici comprendenti 43.759 donne, di cui 13.096 trattate con estratto isopropilico di cimicifuga racemosa, ha messo in evidenza che tale sostanza, rispetto al placebo, ha effetti significativamente superiori nel trattamento dei sintomi neurovegetativi e psicologici della menopausa. L’effetto era maggiore quando venivano somministrati dosaggi più elevati di cimicifuga in monoterapia o in combinazione con l’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum), suggerendo una dose-dipendenza. Per i sintomi psicologici, la combinazione cimicifuga racemosa con iperico era superiore alla sola terapia con cimicifuga.
L’efficacia della cimicifuga è stata considerata paragonabile all’estradiolo transdermico a basso dosaggio o al tibolone. Tuttavia, grazie alla sua migliore tollerabilità, l’estratto isopropilico di cimicifuga racemosa, presentava un profilo rischio-beneficio significativamente migliore rispetto al tibolone.
Il trattamento con Cimicifuga o con cimicifuga associata ad iperico, è stato ben tollerato con pochi eventi avversi, con una efficacia paragonabile al placebo.
I dati clinici della metanalasi hanno dimostrato che:
- non vi è stata alcuna evidenza di epatotossicità,
- i livelli ormonali sono rimasti invariati,
- i tessuti sensibili agli estrogeni (ad esempio seno, endometrio) non sono stati influenzati dal trattamento.
Poiché i benefici superano chiaramente i rischi, la terapia con sola cimicifuga o cimicifuga associata a iperico, dovrebbe essere raccomandata come opzione terapeutica basata sull’evidenza per i sintomi neurovegetativi in menopausa.
Con il suo profilo di sicurezza in generale ed in particolare sugli organi sensibili agli estrogeni, l’estratto isopropilico di cimicifuga racemosa può essere prescritta come terapia erboristica non ormonale e può essere utilizzata anche in pazienti con malattie ormono-dipendenti che soffrono di sintomi climaterici iatrogeni.
