Succo di Aloe Arborescens: quale assumere, il succo di padre Romano Zago, cosa contiene, l’importanza del miele e della grappa, lo studio clinico
Quale succo di aloe assumere
Sicuramente il succo di aloe Arborescens preparato secondo la ricetta di padre Romano Zago è quello che ha un maggior numero di studi scientifici al proprio attivo.
Cosa contiene il succo di Aloe di Padre Romano Zago
Il succo di aloe preparato secondo la ricetta di Padre Romano Zago un padre francescano che vive in Brasile è un frullato che contiene:
- foglie di Aloe Arborescens,
- miele biologico,
- grappa.
Nel suo libro “Di Cancro si può Guarire” il frate tende a precisare che la ricetta non è sua ma esiste da anni. Viene utilizzata dagli abitanti poveri della baraccopoli di Rio Grande per guarire dal cancro e da molte altre malattie, non avendo essi nessun altro modo per curarsi, se non quello di attingere da ciò che la natura ha messo loro a disposizione.
Gli ingredienti dell’aloe
A cosa serve il miele nella preparazione
Il miele viene impiegato per la sua capacità di veicolare le sostanze curative contenute nella foglia, consentendo all’Aloe di esercitare la sua azione benefica.
E’ importante scegliere un miele biologico.
A cosa serve la grappa nella preparazione
La grappa ha tre funzioni importanti:
- è un vasodilatatore quindi l’azione depurativa dell’Aloe e del miele più efficace e più veloce quando i vasi sanguigni sono dilatati,
- migliora ed allunga i tempi di conservazione del preparato,
- facilita l’assorbimento a livello intestinale di alcuni nutrienti, come l’aloina, uno dei principi attivi più importanti dell’Aloe con proprietà lassative e anticancerogene, ma difficile da assorbire a livello intestinale.

Lo studio clinico sull’aloe arborescens di padre Romano Zago
In uno studio clinico pubblicato su In Vivo a febbraio 2009 e condotto da Paolo Lissoni et al, su 240 pazienti con carcinoma metastatico (al polmone, al colon retto, al pancreas e allo stomaco) e sottoposti a chemioterapia, si è cercato di verificare se l’utilizzo del succo di Aloe arborescens, preparato secondo la ricetta di padre Romano Zago potesse incidere positivamente sulla malattia.
I pazienti sono stati divisi in due gruppi:
- un gruppo è stato trattato solo con chemioterapia
- un altro gruppo con chemioterapia e succo di Aloe Arborescens, somministrato per via orale a 10 ml tre volte al giorno ogni giorno senza interruzione, durante o dopo la chemioterapia, fino alla progressione della malattia, a partire da 6 giorni prima dell’inizio della chemioterapia.
I risultati sono stati confortanti.
La percentuale di regressioni tumorali oggettive e di controllo della malattia era significativamente più alta nei pazienti trattati contemporaneamente con Aloe che con la sola chemioterapia, così come la percentuale di pazienti con sopravvivenza a 3 anni.
Percentuale dei pazienti sopravvissuti a 3 anni. Courtesy of https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19368145/
Inoltre la chemioterapia è stata sostanzialmente meglio tollerata nei pazienti trattati contemporaneamente con aloe. In particolare, la presenza di astenia e / o fatica era significativamente meno frequente nei pazienti trattati contemporaneamente con aloe rispetto a quelli trattati con sola chemioterapia
Questo studio sembra suggerire che il succo Aloe può essere associato con successo con la chemioterapia per aumentare la sua efficacia in termini di velocità di regressione tumorale e tempo di sopravvivenza.