L’area mandibolare: progettazione di un piano di trattamento a step con gli iniettabili, i fillers da utilizzare
Come gestire l’invecchiamento del contorno mandibolare con gli iniettabili
Se l’invecchiamento del contorno mandibolare è determinato dai fattori prima descritti, laddove si abbia la possibilità di gestirlo con gli iniettabili e non si renda necessaria la chirurgia, lo si potrà contrastare agendo ed ostacolando ognuno dei fattori che lo determinano, in particolare:
- RIPRISTINANDO, nel caso di riassorbimento osseo,
- VOLUMIZZANDO nel caso di riassorbimento del tessuto adiposo,
- RILASSANDO nel caso di ipertrofia muscolare,
- RIDUCENDO nel caso di doppio mento,
Si potranno quindi utilizzare:
- i FILLERS per RIPRISTINARE e VOLUMIZZARE,
- la TOSSINA BOTULINICA per RILASSARE la muscolatura ,
- AGENTI LIPOLITICI o DEVICE (ad esempio Endolift) utilizzati per RIDURRE .
Come devono essere utilizzati i Fillers per ridefinire il contorno mandibolare
I fillers dovranno essere utilizzati con tecniche iniettive differenti a seconda dell’inestetismo che dobbiamo risolvere:
- con iniezione profonda sul periosteo se l’obbiettivo è quello di ripristinare l’osso e creare una migliore definizione del mento, dell’angolo mandibolare e della linea mandibolare. Come già osservato nell’articolo Il rimodellamento della fronte, delle tempie e del sopracciglio con filler a base di acido ialuronico, iniettando in profondità ed in particolare proprio nello strato osseo, il trauma, dovuto al contatto con l’ago e la deposizione del gel sul periostio, sono in grado di attivare le cellule staminali periosteali, con nuova formazione di tessuto ed un effetto di riempimento quasi permanente. Interessante a tal proposito l’articolo di Mashiko T ed al., Semipermanent volumization by an absorbable filler: onlay injection technique to the bone. pubblicato a Maggio 2013 su Plastic and Reconstructive Surgery-Global Open,
- iniettando nel grasso se l’obbiettivo è quello di ristrutturare e ridare volume alle zone in cui si è avuto un riassorbimento del tessuto adiposo,
- iniettando superficialmente se il problema sono le rughe sottili.
Courtesy of Giovanni Salty (Jawline remodeling with a combination of injectables Published on September 25th, 2016 – Recorded during IMCAS World Congress 2016)
La valutazione degli inestetismi e l’approccio a STEPS
Per eseguire un trattamento efficace è indispensabile inoltre valutare quali sono gli inestetismi che interessano l’area da trattare e procedere in più Steps .
Nel caso in cui, per la ridefinizione del contorno mandibolare sia necessario utilizzare oltre a fillers anche tossina botulinica e agenti lipolitici sarà opportuno procedere a steps ed eseguire:
nel primo Step
- la riduzione del doppio mento (agenti lipolitici),
- il rilassamento della muscolatura (botox),
nel secondo Step
- la ristrutturazione dell’osso (fillers),
- la riduzione del doppio mento (agenti lipolitici, necessitano solitamente di più sedute),
nel terzo Step
- la volumizzazione (fillers),
- la riduzione del doppio mento (agenti lipolitici).
Quali fillers utilizzare per la ridefinizione dell’angolo mandibolare
I fillers da preferire per la ridefinizione dell’angolo mandibolare sono quelli a base di:
- idrossiapatite di calcio (vedi art: Radiesse: il filler per il ringiovanimento delle mani e del viso)
- acido ialuronico con alto/medio G prime (vedi art: Esiste il filler migliore?)
G prime è un parametro che indica la capacità del filler di resistere alla deformazione e ritornare alla propria forma originaria quando sottoposto a forze dinamiche. Un alto G prime caratterizza un gel duro, compatto e robusto capace di:
- riempire spazi,
- creare volume,
- avere un effetto lifting più importante.
Generalmente i prodotti con:
- G prime elevato (solitamente maggiore di 100) sono più adatti per pelli più spesse, piani di iniezione più profondi, e nelle zone dove è richiesta una particolare precisione (es. naso, mento e profilo mandibolare). Se utilizzati con la tecnica “a bolo” agiscono come “pilastri” per sollevare e sostenere i tessuti. Spesso, quindi, l’iniezione effettuata nei piani profondi, è sufficiente per avere buoni risultati in termini di volume e di durata, assicurando naturalezza e buona proiezione dei tessuti,
- G prime modesto (solitamente inferiore a 100) sono adatti per iniezioni in piani superficiali.
La scelta del prodotto da utilizzare, per la ridefinizione dell’angolo mandibolare, deve essere effettuata sulla base dello:
- spessore della cute,
- elasticità cutanea,
- entità della correzione da eseguire.
Courtesy of “Cosmetic Facial Surgery” di Joe Niamtu