Il ringiovanimento del viso con filler a base di acido ialuronico. Nuove logiche iniettive (prima parte)

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Al congresso FIME a  Pavia, tenutosi ad Aprile, ho assistito agli workshop dedicati ad alcuni trattamenti, tutti molto interessanti. Ma tra tutti, quello che più mi ha appassionato, è stato quello dedicato al ringiovanimento del viso con differenti tipi di acido ialuronico e con nuove tecniche e logiche iniettive,  eseguito dal Dott. Giovanni Salti (www.giovannisalti.com ), specialista in Medicina e Chirurgia  Plastica ed Estetica  con studio a  Firenze. 

L’intervento, effettuato quasi esclusivamente con cannula, su una ragazza con un viso molto scarno dove sono stati trattati tutti i distretti del viso (tempia, sopracciglio, fronte, palpebra superiore ed inferiore, zigomo, naso, mento, zona preauricolare)  con acidi ialuronici aventi caratteristiche differenti, ha dato  risultati  a dir poco strabilianti.

Al termine dell’workshop  ho cercato quindi  di conoscere il Dott. Salti al quale ho chiesto subito se fosse stato possibile andare a trovarlo per effettuare il trattamento nella zona della tempia  o comunque dove lui avesse stabilito sarebbe stato necessario.

Il Dott. Salti, gentilissimo, si è reso  subito disponibile.

Alla fine di Luglio sono andata quindi a trovarlo e lui, dopo avermi “studiata”, ha deciso di effettuare la prima seduta di  trattamento iniziando dalla zona della tempia, zona  spesso dimenticata, e dalla zona preariculare.  E, leggendo l’articolo, capirete perchè il dott. Salti abbia deciso di iniziare proprio da lì.

Ma come sempre, prima di raccontarvi la mia esperienza, vediamo di capire qual è l’approccio innovativo utilizzato dal Dott. Salti nell’effettuare questo tipo di trattamenti. A tale proposito, per  far capire lo studio che c’è a monte di un tale approccio,  riporto in parte un suo articolo Facial Rejuvenation with Fillers: The Dual Plane Technique pubblicato su Journal Cutaneous Aesthetic Surgery  nel 2015 (Jul-Se) scritto a quattro mani insieme al prof. Raffaele Rauso. Integro inoltre  con qualche informazione aggiuntiva fornita durante il  suo intervento “Lifting dei legamenti del terzo superiori e perioculari” effettuato qualche giorno fa a Milano al congresso Agorà.  

Cosa avviene durante l’invecchiamento

Il viso presenta numerosi strati che possono essere così schematizzati:

  1. pelle,
  2. compartimento adiposo superficiale,
  3. SMAS (Sistema muscolo-aponeurotico) che include i muscoli facciali,
  4. compartimento adiposo profondo,
  5. scheletro.

Ogni strato subisce delle modificazioni col passare degli anni. 

Pelle: per l’invecchiamento fisiologico (chronoaging) e l’azione di fattori esterni come il fumo e i raggi solari (photoaging) si verifica un assottigliamento del derma con diminuzione delle fibre elastiche, delle fibre collagene, della vascolarizzazione e del contenuto di acido ialuronico con conseguente disidratazione. Si formano inoltre delle aree con un’aumentata concentrazione delle cellule che producono la melanina (melanociti) con conseguente formazione di macchie.

Compartimento adiposo superficiale e profondo: la perdita di volume nei compartimenti adiposi segue uno schema di esaurimento piuttosto prevedibile.

Negli strati profondi la maggior parte della perdita di volume avviene nella zona:

  • perioculare,
  • mediale della guancia
  • del mento.

A livello sottocutaneo superficiale, la maggior parte della perdita di volume avviene nelle zone laterali a livello :

  • della tempia,
  • della zona preauricolare,
  • nel compartimento mediale della guancia, se pur in misura minore.

È interessante notare che a livello superficiale,  l’area nasolabiale e la zona delle guance non siano fortemente influenzate dalla perdita di volume, ma che subiscano un invecchiamento a causa della mancanza di una tensione laterale e posteriore che tale fenomeno si manifesti essenzialmente per scivolamento. 

The courtesy of Dott. Giovanni Salti e Raffaele Rauso

Negli ultimi anni  si è valutato che tutte le aree in cui si ha riassorbimento del grasso sono confinate tra i legamenti. Questo fa sì che sulla superficie del viso si manifestino varie depressioni in zone ben determinate e visibili in foto.

The courtesy of Dott. Giovanni Salti e Raffaele Rauso

SMAS: è costituito da un sistema di fasce fibrose che comprende anche i muscoli mimici e si estende dal collo a tutto il viso. E’ connesso sia alle strutture sovrastanti che a quelle sottostanti. In particolare è fissato saldamente allo scheletro attraverso dei legamenti molto forti. Tali legamenti tendono ad indebolirsi con l’invecchiamento, contribuendo a determinare l’aspetto cadente del viso se pur  tendendo a mantenere maggiormente la loro forza di tensione  nell’area centrale e diventando più lassi nelle zone laterali del viso.

Scheletro: con l’invecchiamento,  si verifica un riassorbimento dello scheletro, principalmente nelle aree orbitali, periorbitali, malari, submalari e mandibolari.

La perdita di volume maggiore avviene principalmente nello scheletro osseo e nei compartimenti adiposi.

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