I fillers

I Fillers

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L’invecchiamento del viso è caratterizzato da riassorbimento osseo, scivolamento verso il basso dei tessuti, riduzione del tessuto adiposo (svuotamento) , dalla minore capacità della pelle di produrre collagene (che comporta la comparsa di rughe) e dalla presenza di macchie e sottili capillari superficiali. (In pratica un disastro!). Ho già parlato nel precedente articolo I trattamenti laser di come risolvere il problema delle macchie e dei capillari. La perdita dei volumi e la caduta dei tessuti possono invece essere corretti mediante chirurgia o utilizzo di fillers e tossina botulinica.

PERCHE’ FARE UN FILLER

I fillers (dall’inglese to fill – riempire) sono sostanze biocompatibili che vengono iniettate nella pelle per colmare (appunto riempire) depressioni, rughe del viso e per ripristinare i volumi perduti di una determinata zona anatomica. I fillers sono quindi finalizzati al ringiovanimento del viso nella sua totalità e possono rappresentare un’efficace alternativa alla chirurgia plastica.

I fillers possono essere utilizzati per:

  • Aumentare/rimodellare il volume delle labbra
  • Correggere i solchi naso-labiali
  • Ridare forma e volume a zigomi, mento e fronte
  • Riempire rughe e depressioni tipiche dell’invecchiamento
  • Rughe glabellari (sulla fronte tra gli occhi)

I FILLERS A BASE DI ACIDO IALURONICO

Tra i vari tipi di fillers l’acido ialuronico è sicuramente quello più utilizzato vista la sua versatilità e la sua capacità di idratare la pelle in profondità, richiamando acqua nei tessuti. Si tratta di acido ialuronico reticolato (cross-linkato) che si diffonde progressivamente nel derma, diverso dall’acido ialuronico non reticolato che viene utilizzato come bio-rivitalizzante come già spiegato nell’articolo Curare la pelle con i trattamenti di medicina estetica.
In base al risultato che si vuole ottenere e la zona dove il trattamento deve essere effettuato il medico deciderà quale tipo di ialuronico utilizzare, se con un maggiore o minore peso molecolare (densità) e la profondità a cui posizionarlo. Ad esempio per un aumento di volume degli zigomi bisognerà utilizzare uno ialuronico ad alto peso molecolare, più denso, che quindi una volta iniettato gonfia molto la parte (per un po’ di tempo, circa 3 settimane, la zona risulterà dura al tatto) e iniettarlo molto in profondità fino ad arrivare all’osso zigomatico ( si sente proprio il rumore dell’ago che si appoggia sull’osso) mentre per le labbra uno ialuronico molto più leggero e fluido e iniettato più superficialmente.
I risultati sono immediati, anche se l’effetto finale è apprezzabile dopo circa 7/10 giorni, a causa del gonfiore iniziale dovuto sia al traumatismo dell’ago che al prodotto che, come abbiamo già detto, richiama acqua nei tessuti.
Proprio per questo escono continuamente nuove formulazioni sempre più all’avanguardia, tali da richiamare meno acqua nei tessuti e assicurare così un minore gonfiore iniziale.
Si tratta di sostanze completamente riassorbili che hanno una durata variabile che va dai 10 mesi all’anno (alcuni addirittura 20 mesi), ma molto dipende dallo stile di vita di ognuno di noi. Fumo, stress, troppo sole, cattiva alimentazione, inquinamento, eccessiva attività fisica, producono radicali liberi che, oltre ad accelerare già di per se, il processo di invecchiamento, riducono drasticamente la durata del trattamento.
È molto importante essere certe che ciò che vi iniettano sia un prodotto riassorbile e dovete diffidare di chi vi incanta decantando i vantaggi dei prodotti permanenti. Anzi rifiutatevi categoricamente di farvi iniettare prodotti di questo tipo onde evitare gravi danni. Quindi, una volta terminato l’effetto, il trattamento va ripetuto. Anzi il mio consiglio è di non aspettare che il prodotto abbia completato la sua efficacia. In questo modo si ha un effetto accumulo che evita l’utilizzo di una quantità eccessiva di prodotto nelle applicazioni successive e via via una maggiore durata del risultato. Inoltre lo ialuronico inducendo produzione di collagene fa sì che il nostro viso non ritorni mai allo stadio iniziale.

MODALITA’ DI INIEZIONE

I fillers possono essere iniettati sia con aghi sottili e corti, uguali a quelli che si utilizzano per la biorivitalizzazione, o mediante l’uso di microcannule. Con la tecnica ad aghi il medico può decidere di utilizzare la modalità a ventaglio, per depressioni circoscritte facendo ruotare l’ago nelle varie direzioni da un solo foro (ma essendo l’ago molto corto la regione trattata è molto piccola) o quella retrograda, rilasciando una  goccia di prodotto nella pelle mentre l’ago sta uscendo. Con la tecnica della microcannula viene utilizzata una cannula, un ago lungo a punta smussa, attraverso cui viene iniettato il prodotto. In questo caso il medico utilizzando un ago di un diametro molto piccolo (di solito inferiore alla cannula) si crea una via di accesso praticando un piccolissimo foro nella pelle in cui poi viene infilata la cannula che viene fatta scorrere sotto la pelle nelle varie direzioni per posizionare il prodotto. I vantaggi di questa tecnica sono quello di limitare al minimo l’uso dell’ago (solo con 2/3 accessi per lato si riesce a trattare tutto il viso) e di conseguenza ridurre la possibilità di ematomi e gonfiore. Inoltre il prodotto può essere distribuito meglio senza eccessi ottenendo un effetto più naturale.
Con questa tecnica si possono trattare praticamente tutte le zone del viso anche quelle che un tempo erano considerate “proibite” come le tempie, la parte inferiore delle palpebre (in questo caso la cannula è ancora più sottile di quelle utilizzate per il resto del viso) e il sopracciglio e vengono utilizzati gli stessi tipi di Filler o skinbooster che si impiegano con la tecnica ad aghi.
Io adoro questa tecnica! Io, che tutte le volte che facevo un trattamento ero sempre livida, con questa tecnica non ho nessun segno! E ho potuto trattare senza traumi zone delicate come le tempie e le palpebre inferiori (non si è accorto di niente neppure mio marito che è molto attento perché convinto che “tutte le volte vada a farmi rovinare”!).
Solo una volta ho avuto un problema. La dottoressa da cui andavo ormai già da tempo e che utilizzava la maggior parte delle volte questo tipo di tecnica ad un certo punto ha iniziato ad usare un ago di un diametro troppo grande per crearsi la via di accesso. Questo per impiegare meno tempo ad infilare la cannula, che a volte fa un po’ fatica a essere inserita. È una operazione che richiede un po’ di pazienza e più tempo rispetto alla comune tecnica ad aghi ( proprio per questo motivo molti medici non la praticano adducendo varie scuse). Ma se il foro non è abbastanza piccolo (in realtà dovrebbe essere più piccolo della cannula da inserire e richiudersi immediatamente), si creano dei traumatismi che lasciano una piccolo segno sulla pelle simile ad un bozzetto (una fibrosi). Ecco a me è accaduto questo. Mi è rimasto un piccolo ponfetto sulla guancia che non è più andato via. La volta successiva ho fatto presente alla dottoressa la situazione. Lei ha negato categoricamente di avere utilizzato un ago più grande rispetto alle volte precedenti. Ma io non ne ero convinta. Risultato: non sono più andata. Tempo dopo, accompagnando mia figlia dal dermatologo, senza fare cenno a cosa mi fosse successo, le ho chiesto cosa potesse essere quel segno. E lei immediatamente: “traumatismo da cannula!”. Confermata la mia ipotesi. Ho fatto bene a non andare più. Perché il problema è sempre lo stesso: la serietà e la professionalità di chi fa questo mestiere.

COMPLICAZIONI

Le uniche complicazioni che si possono avere dopo aver iniettato acido ialuronico sono gonfiore ed ematomi. Il gonfiore scompare in circa due giorni e dipende molto dal tipo di acido ialuronico utilizzato, alcuni richiamano molta acqua e quindi gonfiano di più, altri meno. Per quanto riguarda gli ematomi, sia dal punto di vista della prevenzione che del loro trattamento, ne ho già parlato nell’articolo “Curare la pelle con i trattamenti di medicina estetica”.
Un’ altra complicazione che si può verificare, anzi in realtà la definirei problematica dovuta solo ed esclusivamente all’incompetenza del medico, è che il prodotto non venga iniettato alla profondità corretta o nella giusta sede  (in pratica non viene “beccata” la ruga, ma si resta di lato). Infatti abbiamo detto che nella biostimolazione le iniezioni devono essere fatte superficialmente perché l’acido ialuronico è fluido e lo scopo è quello di idratare la pelle, mentre quando lo scopo è quello di riempire è necessario utilizzare un acido ialuronico più pesante che deve essere iniettato ad una profondità maggiore. Se invece lo si inietta troppo superficialmente possono comparire dei piccoli ponfetti: in questo caso lo ialuronico non si “diffonde” ma si crea un accumulo che tende a “vedersi” sotto pelle. In tutta franchezza mille volte meglio la ruga! In questo caso, a me è capitato, e’ necessario utilizzare la ialuronidasi.

COSA E’LA IALURONIDASI

La ialuronidasi é un enzima in grado di degradare l’acido ialuronico, in pratica il suo antidoto naturale, che viene iniettata con un ago piccolo e corto. Si potrebbe essere portati a pensare che la ialuronidasi possa essere utilizzata in qualunque caso anche quando il medico ha ecceduto con il prodotto. In realtà è meglio utilizzarla solo dove c’è un accumulo circoscritto, cioè quando si crea una piccola cisti. Essendo infatti un prodotto molto potente, distrugge l’acido ialuronico in poche ore, potrebbe creare essa stessa delle depressioni in zone molto ampie come la bocca. Quindi, se non dosata adeguatamente e nelle stesse proporzioni in tutta l’area da trattare, rischia di peggiorare ulteriormente la situazione. Proprio per questo motivo la maggior parte dei medici seri quando c’è solo eccesso di prodotto e non accumulo, consigliano di aspettare, dal momento che si tratta di prodotti riassorbibili. Comunque anche nel caso di piccole cisti, che vanno comunque trattate con ialuronidasi perché difficilmente spariscono col tempo, va usato in quantità ridottissima ed eventualmente fatto un piccolo ritocco in un secondo momento fino a raggiungere il risultato desiderato.
Io ad esempio ho avuto una sventura anche con la ialuronidasi. Ero stata da una dottoressa la quale mi aveva trattato le occhiaie con acido ialuronico. Dalla parte sinistra era andato tutto bene, ma sotto l’occhio destro c’era una zona più gonfia (aveva messo troppo prodotto) che mi dava molto fastidio. Lei continuava a ripetere di aspettare e che pian piano si sarebbe riassorbito (aveva ragione lei). Io testarda volevo assolutamente ridurre questo gonfiore. Quindi sono andata da un’altra dottoressa che mi ha combinato un disastro. Mi ha iniettato la ialuronidasi ma in quantità eccessiva creandomi una vero e proprio buco (voragine la definirei) sotto l’occhio. Ero disperata! A quel punto dovevo nuovamente riempire e anche velocemente perché non potevo assolutamente stare così. Stupidamente ho pensato bene di farmi fare il trattamento dalla dottoressa che mi aveva creato il danno. Risultato? Palpebra di nuovo troppo gonfia, anche in questo caso sia per un eccesso di prodotto sia, probabilmente, per una sua anomala collocazione, che fa si che, tuttora, a distanza di tre anni ci sono dei giorni in cui il gonfiore si ripresenta.

ANESTESIA

Sono trattamenti che non richiedono nessuna forma di anestesia perché sono assolutamente indolore. Anche perché la maggior parte delle aziende farmaceutiche inserisce nella siringa, insieme all’acido ialuronico della lidocaina (un anestetico). Nonostante questo, nel caso la paziente sia particolarmente sensibile, si può applicare anche una crema anestetica. L’unica zona veramente dolorosa sono le labbra. In quella zona alcuni medici praticano addirittura l’anestesia (la stessa che si fa dal dentista) secondo la mia esperienza non indispensabile.

LA MIA ESPERIENZA CON I FILLERS

Ho iniziato a fare filler all’età di 45 anni. Fino ad allora ho cercato di mantenere idratata la mia pelle attraverso cicli di biostimolazione. Solo ogni tanto mi facevo correggere qualche rughetta sottile che si presentava via via con un acido ialuronico molto leggero. Le rughette che avevo ed ho non mi hanno mai dato particolare fastidio, ma quando ho cominciato a vedermi con il viso svuotato e scarno (tendo alla scheletrizzazione) ho pensato che fosse arrivato il momento di utilizzare fillers più pesanti, che riempissero di più, per avere un aspetto più fresco. Il mio problema maggiore era la perdita di volume degli zigomi che scivolando verso il basso avevano creato le pieghe che si formano al lato del naso (nasogeniene) e le occhiaie.
La prima esperienza è stata scioccante. Ero molto inesperta. Sono andata da questo medico accompagnata da una mia amica, che me lo aveva decantato come se fosse un mago. Gli ho spiegato il problema e lui mi ha consigliato di riempire le occhiaie con l’acido ialuronico e fare il botulino, trattamenti che, ho poi saputo nel tempo informandomi, non potrebbero essere fatti insieme a meno che non si trattino distretti del viso diversi. Ha preso da un frigorifero (e per fortuna che almeno erano in frigorifero!) delle fiale già aperte e senza dirmi che cosa fosse ha cominciato a sforacchiarmi. Immediatamente dopo, quando mi sono guardata allo specchio, mi sono resa conto di essere gonfia e livida come se avessi fatto un intervento chirurgico. Non ero ridotta così neppure dopo la blefaroplastica! Vi giuro che non sapevo come fare a tornare a casa. Anche perché ho un marito che si arrabbia moltissimo quando mi vede con un lividino (e gli va a capitare una moglie come me!), pensate a vedermi in quello stato! Il giorno dopo ho chiamato il medico e sono andata a farmi vedere. Lui mi ha ricevuto e in modo molto cortese mi ha detto che rientrava tutto nella normalità. Oggi, con l’esperienza che ho, so che non è normale una cosa del genere. L’ematoma e anche più di uno ci possono stare, ma non a quel livello. (probabilmente aveva utilizzato un prodotto troppo pesante che aveva rotto tutti i capillari). Ci sono voluti 20 giorni perché la pelle ritornasse al suo colorito normale. E oltretutto dopo tutto questo disagio almeno ci fossero stati i risultati! Botulino nessun risultato, ma neppure un accenno di decontrazione dei muscoli! Sotto l’occhio, leggermente sotto il solco della palpebra (non era riuscito neppure a stare nella zona dell’occhiaia che era quella da migliorare) avevo una striscia spessa e dura dovuta al materiale che mi aveva iniettato che non sapevo cosa fosse e che quindi nessuno ha mai voluto toccare. E se fosse stato un prodotto permanente? Quindi niente ialuronidasi e mi sono dovuta tenere la “striscia” per un paio di anni fino a quando pian piano è scomparsa.
Ma non mi sono arresa. Ero certa che il problema fosse solo quello di trovare il medico giusto. E così è stato. Ho ricominciato a fare fillers solo quando ho incontrato una dottoressa molto seria, che usava prodotti molto buoni e conosciuti e che aveva un approccio molto naturale. Ero veramente molto soddisfatta. Ha iniziato con il rimodellamento degli zigomi utilizzando la tecnica della cannula ed il risultato è stato sorprendente. Incontravo persone che non vedevo da molto tempo e che mi trovavano con un aspetto disteso e riposato. Tra l’altro con lei alternavo trattamenti a base di acido ialuronico e cicli di biorivitalizzazione anche autologa ( lei faceva un po’ di tutto) per la cura della pelle. Ho continuato con la dottoressa per un bel po’ di tempo finché non ho avuto un’altra brutta esperienza con il rimodellamento delle labbra. Non avevo mai fatto niente alla bocca perché avevo molta paura. Si vedono in giro tante donne artefatte con labbra a canotto e io non volevo certamente diventare una di queste. Io, come avrete capito sono una maniaca, mi piace sperimentare trattamenti e tecniche nuove, ma non voglio stravolgermi, il mio obiettivo è solo quello di mantenermi in forma. Alla fine mi decido. Parlo con lei e le spiego il mio scopo: aumentare semplicemente il volume della parte finale della labbra che sembravano troppo piatte. Un ritocco rapido e che richiede pochissimo ialuronico. Invece lei che fa? Me le gonfia tutte come una “rifattona” con due fiale di prodotto (per farvi capire la differenza, ad oggi, quando la dottoressa dove vado attualmente mi fa qualche ritocco, utilizza un quarto di fiala!). Che rabbia! Lei continuava a ripetere che era solo il traumatismo dell’ago e il prodotto, che nella bocca richiamando acqua gonfia molto, ma che in un paio di giorni non avrei avuto più niente. Certamente è tutto vero.
La bocca è molto delicata e tende a gonfiare subito, ma nel mio caso era stato messo proprio troppo ialuronico. Non vi dico la reazione di mio marito. Il commento più carino è stato che sembravo un transessuale. E io peraltro mi vergognavo ad uscire pensando che tutti guardassero la mia bocca! Nei giorni successivi la situazione è migliorata, ma la bocca è comunque rimasta troppo gonfia ed innaturale per circa due anni dandomi veramente un’aria da “rifattona”. La ialuronidasi era sconsigliata perché avrebbe potuto creare delle irregolarità come ho spiegato sopra. Quindi non ho potuto fare altro che aspettare. Da quella dottoressa ho continuato ad andare per un po’ solamente a fare  quei trattamenti di cui la ritenevo capace, ma avendo perso fiducia alla fine non sono più andata. Anche se credo che proprio non ci fossimo capite, o forse a lei piacciono le bocche di quel tipo (continuava a dirmi che stavo benissimo!). Perché a volte non è neppure tanto un problema di capacità del medico a cui ci affidiamo, ma del suo senso estetico. È vero che i fillers a base di acido ialuronico sono riassorbibili, quindi dopo un po di mesi l’effetto svanisce, ma nel frattempo siamo costretti a tenerci un inestetismo peggiore di quello che volevamo togliere. In più abbiamo speso anche dei soldi!

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La mia bocca immediatamente dopo il trattamento con Juvederm ultra 3

Nonostante questi “incidenti”, frutto in gran parte dell’inesperienza, io continuo a pensare che chi si vuole mantenere giovane più a lungo non può fare a meno di ricorrere a questi strumenti che se ben utilizzati sono efficacissimi e danno risultati straordinari. Basta fare molto attenzione. Selezionare bene il medico e fargli capire bene il risultato che vogliamo ottenere, facendoci spiegare nel dettaglio ciò che ci propone e se le nostre aspettative sono realizzabili e in quale misura, evitando inutili delusioni. Un altro consiglio che posso dare è quello di chiedere al medico di andare per gradi. Molti già lo propongo di loro iniziativa. Seguite il consiglio. Meglio iniettare poco prodotto alla volta che non tutto insieme. Perché ricordatevi che siamo sempre in tempo ad aggiungere, mentre togliere, come avrete capito dalla mia esperienza,  può non essere sempre possibile. Inoltre parte della fiala rimasta, che può essere conservata in frigo per circa due mesi con su scritto il nostro nome, può essere utilizzata per successivi ritocchi, senza essere costretti ad acquistarne un’altra!

FILLERS DA ME TESTATI

I fillers all’acido ialuronico sono moltissimi. Devo dire che non ho trovato molte differenze tra le varie marche, se non per quanto riguarda la durata. Sta al medico come già spiegato, decidere quello più adatto in relazione al risultato che si vuole ottenere. Vi elenco qui di seguito quelli da me utilizzati tenendo presente che ogni marca ha un’intera linea di differenti formulazioni che vanno dallo ialuronico più leggero a quello più denso:

JUVEDERM: Voluma (molto denso e volumizzante  utilizzato per zigomi e mento) Volbella (molto fluido e richiama pochissima acqua, utilizzato per contorno occhi e labbra), Ultra 2 (molto fluido utilizzato per rughe superficiali),  Ultra 3 (densità media utilizzato per le rughe agli angoli della bocca o per le nasogeniene). Durata ottimale per ognuno di essi.
RESTYLANE: Perlane (densità media utilizzato per le rughe profonde) . Durata media
TEOSYAL: first Lines ( molto fluido utilizzato per rughe sottili). Durata scarsa. Redensity II (specifico per le occhiaie). Durata media
EMERVEL: lips (utilizzato per dare volume alle labbra. L’ho trovato un prodotto troppo denso e che quindi gonfia troppo). Durata scarsa.

Costi: 350-400 euro circa a fiala (indipendentemente dalla marca)

ALTRI TIPI DI FILLERS

Oltre all’acido ialuronico esistono altri tipi di fillers: Ellansè a base di carbossimetilcellulosa (CMC) e di policaprolattone (PCL) e Radiesse a base di idrossiapatite di calcio. In entrambe i casi si tratta di Filler riassorbibili che stimolano la produzione di collagene.
Non ho nessuna esperienza con il Radiesse,  mentre ho utilizzato un’unica volta Ellansè. Mi è stato iniettato con la micro cannula per aumentare il volume degli zigomi. In realtà da’ poco volume, ma agisce soprattutto come impulso alla stimolazione di collagene. A seconda della formulazione è possibile scegliere a priori la durata desiderata da 1 a oltre 3 anni. Io ho scelto la durata intermedia. A me è sembrato un ottimo filler aventi  particolari caratteristiche che peraltro  ho eseguito un’unica volta per due motivi:

  • è molto costoso,
  • non ho più trovato nessun medico che lo utilizzasse. Di fatto sembra essere sparito dal mercato.

Costo: 600 euro circa a fiala

IL LIPOFILLING

Si tratta di una tecnica di riempimento e ringiovanimento del volto autologa, cioè effettuata mediante prelevamento dal paziente di una porzione di grasso, che poi una volta centrifugato e purificato viene reimpiantato attraverso microcannule nelle varie zone del viso in cui ci sia necessità (anche nel corpo ad esempio il seno). Il grasso può essere prelevato da qualunque parte del corpo, generalmente dall’addome o dalle cosce, o comunque laddove ce ne sia in eccesso. Si tratta di un intervento che può essere fatto anche ambulatorialmente. Essendo io, per mia fortuna, mancante della materia prima (il grasso), non ho mai potuto fare ricorso a questo tipo di trattamento. Sembra che dia risultati eccellenti, molto naturali. Ne ho parlato solo per completezza e per farvi presente che esiste anche questa tecnica, di cui però non so darvi nessun tipo di suggerimento. Non conosco neppure i costi.

E nel prossimo articolo tossina botulinica!

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