Al congresso Agorà di medicina estetica tenutosi ad ottobre a Milano, la novità più rilevante, almeno dal mio punto di vista, è stata la presentazione di un macchinario, Enerjet 2.0 curata da un medico d’eccezione il dott. Matteo Tretti Clementoni (www.laserplast.org) che chi mi segue conosce benissimo.
Durante la presentazione il dottor Tretti ha esposto in modo egregio tutte le caratteristiche del macchinario spiegando nel dettaglio che cosa è Enerjet 2.0, a cosa serve e come agisce.
Il dispositivo è distribuito da Enermedica (www.enermedica.it). Al congresso, ho scoperto che proprio Enermedica aveva organizzato, nella settimana successiva all’evento, un workshop, in cui, sempre il dottor Tretti, oltre ad illustrare nuovamente le specifiche del macchinario avrebbe anche mostrato l’applicazione pratica del macchinario e come avveniva il trattamento su pazienti aventi differenti inestetismi. Ed essendo proprio questo l’aspetto che mi interessava di più, ho chiesto di partecipare.
Nell’articolo quindi oltre a raccontarvi cosa è e a cosa serve Enerjet 2.o potrete quindi vedere anche come viene effettuato il trattamento su vari pazienti aventi problematiche differenti.
Cosa è Enerjet 2.0
Enerjet 2.0 è un dispositivo medico innovativo molto simile ad una grande pistola mediante il quale è possibile veicolare o somministrare principi attivi di vario genere nello spessore cutaneo.
Come agisce Enerjet 2.0
Enerjet 2.0 “spara” e diffonde, senza aghi, ma solo mediante una potente flusso di energia cinetica, i principi attivi inseriti all’interno della pistola e scelti dal medico in relazione alla problematica da trattare negli strati più profondi della pelle e ne permette una diffusione ottimale.
Di fatto è un sistema di somministrazione di una sostanza senza l’utilizzo di un ago, ma solo attraverso energia cinetica
Quale tecnologia utilizza Enerjet 2.0
EnerJet 2.0TM, certificato FDA e CE, utilizza un’avanzata tecnologia Jet Volumetric Remodeling (JVR) mediante la quale viene rilasciata simultaneamente energia cinetica e un determinato principio attivo che, con danno epidermico minimo, genera un microtrauma profondo, con effetto controllato.
Di fatto il prodotto, un volta introdotto nella cute, non si deposita come avviene normalmente utilizzando un ago o una cannula di un qualunque diametro, ma crea migliaia di piccolissimi canali che ne permettono la diffusione in modo uniforme e in tutte le direzioni. Tale effetto di diffusione è chiamato Blast che significa esplosione.
Nell’immagine potete notare a sx la modalità di diffusione del prodotto con enerjet 2.0 a dx come si deposita il prodotto con l’utilizzo di un ago.
Infatti è come se il prodotto “esplodesse” all’interno della cute ad una velocità di 150 metri al secondo. L’effetto Blast diffonde i principi attivi nella pelle:
- nelle varie direzioni (fino ad arrivare ad 1cm di diffusione), attorno al punto di ingresso coprendo 100 volte l’area interessata da l’infiltrazione effettuata con un ago da 32G,
- in modo uniforme.
Potremmo immaginare che la gocciolina del materiale somministrato, funzioni come un proiettile, che riesce a perforare lo spessore della cute che, come appena osservato, crea migliaia di canalini, i quali comportano microdanno ai tessuti . L’organismo, a seguito di tale microdanno, innescherà il naturale processo riparativo necessario per riparare il danno stesso, il quale condurrà a produzione massiccia di collagene.
The courtesy of Matteo Tretti Clementoni, MD
Il video sotto pubblicato illustra l’effetto Blast e la successiva formazione del collagene.
E’ chiaro che se con Enerjet 2.0 il materiale esplode formando tanti minuscoli canalini, aumenterà molto la superficie di contatto tra ciò che è stato iniettato e il derma rispetto alla superficie di contatto che si ha nel caso in cui sia utilizzato un ago. L’esempio di questo è visibile in questa immagine
Nell’immagine è possibile notare quante goccioline di materiale sono presenti nella cute trattata
Test di verifica dell’effetto Blast
Per verificare l’effetto Blast, il dottor Tretti, ha effettuato un test mediante il quale ha iniettato, con Enerjet 2.0, in un pezzo di cotenna di maiale, blu di metilene mescolato ad acqua fisiologica. Il test è visibile nel video sotto pubblicato e la voce che sentite è quella del dottore.
Mediante tale test è stato possibile verificare che:
- il foro d’ingresso che si crea è di 4 mm, e quindi riesce a chiudersi in circa 4 ore senza comportare quindi rischio di infezioni,
- il prodotto si diffonde in modo uniforme e giunge in profondità, confermando l’effetto blast.
La modulabilità del trattamento con Enerjet 2.0
Il trattamento con Enerjet 2.0 è modulabile. L’operatore potrà decidere:
- la profondità a cui far arrivare il materiale nello spessore cutaneo (6 mm e oltre),
- la pressione da imprimere che determinerà la profondità e la lunghezza dei canali che si formeranno nello spessore cutaneo. La pressione stabilita dipenderà dallo spessore della pelle da trattare che dovrà essere tanto inferiore quanto più è sottile la cute,
- la quantità di materiale da somministrare che dipenderà dalla problematica da trattare.