Alleggerire la piega della marionetta con una tecnica innovativa “indiretta”: l’esperienza di Faceboost.

Indice

Alleggerire la piega della marionetta : la tecnica della dottoressa Piersini, come avviene il trattamento, tipologia e quantitativo di filler utilizzato, numero delle sedute, effetti collaterali e complicanze, rischi, tempi di recupero, quanto si mantiene l’effetto, costi

Come avviene il trattamento di correzione della piega della marionetta con i filler secondo la tecnica della dottoressa Piersini

Trattare la piega della marionetta con i filler non è semplice. Soprattutto se la situazione è particolarmente compromessa, l’utilizzo del filler direttamente in quella zona, rischia di appesantirla ulteriormente, soprattutto nel caso in cui si abbia una paziente con pelle:

  • sottile,
  • poco elastica,
  • che presenta una notevole lassità.

L’approccio della dottoressa Piersini, ben visibile nel video sotto pubblicato nel paragrafo in sui racconto la ia esperienza, è  quindi quello di utilizzare, nella stessa seduta,  il filler in due fasi:

  • nella prima fase il filler viene iniettato in zona  preauricolare/sovra parotidea (o zigomatica a seconda della situazione della paziente). In questo modo si imprime ai tessuti un leggero effetto di sollevamento senza variare i volumi, alleggerendo fin da subito la piega della marionetta senza averla trattata direttamente. Così come descritto nello studio The posteriortemporal supraSMAS minimallyinvasivelifting technique using soft-tissue fillers.    Suwanchinda A, et al., pubblicato su Journal of Cosmetic  Dermatology ad Agosto 2018, in si rileva come un’infiltrazione minima di prodotto (0,5 cc di acido ialuronico) effettuata al di sopra della fascia temporale determini uno spostamento di circa 1,5/2 mm a livello della mandibola e della parte inferiore del viso.  E’ quindi possibile “muovere”  e trazionare i tessuti  della parte inferiore del viso infiltrando semplicemente la zona temporale e la zona pre auricolare (Supra Smas area Tightening) utilizzando un prodotto che riesca ad avere un buon effetto lifting,
  • nella seconda fase il filler viene iniettato, partendo da due accessi eseguiti nel mento, nella porzione laterale del mento e a livello della commissura labiale, per sollevarla,

E’ importante valutare e se necessario correggere anche l’area mentoniera che a volte potrebbe essere poco rappresentata.

Il trattamento di alleggerimento della marionetta con cannula

In questo modo la piega della marionetta migliora e si alleggerisce “indirettamente” più perchè è stata trattata la zona esterna del volto che non per avere agito direttamente nella zona della marionetta, zona nella quale viene  utilizzato pochissimo prodotto.

Come viene infiltrato il filler a base di acido ialuronico

Il  filler viene infiltrato in entrambe le zone:

  • con micro cannula (per evitare il rischio di infiltrare il filler a livello della parotide),
  • con tecnica lineare retrograda,
  • nel sottocute o sopra il piano muscolare. 

La cannula utilizzata dalla dottoressa Piersini la quale comprende anche la guida per creare l’accesso

Mediante l’utilizzo di un ago molto sottile, viene  praticato un piccolo foro attraverso cui viene inserita la cannula, la quale viene fatta scorrere fino a raggiungere tutta l’area da sottoporre a trattamento  dove  viene depositato il filler. Nel punto di accesso della cannula viene applicata della crema anestetica, in modo tale da rendere il trattamento quasi completamente indolore.

Quale tipologia di filler viene utilizzato per eseguire il trattamento di alleggerimento della piega della marionetta

La scelta del tipo di filler dipende essenzialmente da:

  • lo spessore della cute,
  • l’elasticità cutanea,
  • l’entità della correzione da eseguire.

Generalmente la dottoressa Piersini in quella zona utilizza un filler a base di acido ialuronico RH4 della Teoxane con:

  • alto G prime  un parametro che  indica la capacità del filler di resistere alla deformazione e  ritornare alla propria  forma originaria quando sottoposto a forze dinamiche. Un alto G prime caratterizza un gel duro, compatto e robusto capace  di:
    • riempire spazi,
    • creare volume,
    • avere un effetto lifting più importante
  • alta dinamicità (come dimostrato da studi clinici pubblicati)
  • ottima capacità di integrarsi con i tessuti.

Teosyal RH4

Nelle pelli più spesse, soprattutto nella zona della mandibola o del pre-jowl la dottoressa alcune volte utilizza Ultra Deep (Teoxane) un prodotto più rigido e che consente una notevole proiezione e che deve essere iniettato più in profondità.

Altre volte, in alcuni pazienti,  viene impiegata la multilayer tecnique:

  • in profondità viene utilizzato un filler come Ultra Deep (Teoxane) per definire e dare proiezione
  • più superficialmente viene utilizzato Teosyal RH4 per rendere omogenea la correzione .

Quante fiale di prodotto sono necessarie per  migliorare la piega della marionetta

La dottoressa Piersini è sempre molto cauta e preferisce procedere gradualmente.  Comincia sempre utilizzando di una o due  fiale. Per poi eventualmente aggiungere prodotto nelle sedute successive.

Quante sedute sono necessarie per ottenere il risultato desiderato

Il numero di sedute  necessarie per raggiungere il risultato desiderato dipende dalla risposta della paziente e dall’entità della correzione. A volte una seduta è sufficiente, altre volte possono essere necessarie 2  sedute da eseguirsi a distanza di 3/4 settimane l’una dall’altra.

Quali sono gli effetti collaterali e le complicanze del trattamento

Dal punto di vista degli effetti collaterali il trattamento può comportare:

  • dolore o fastidio nel sito di iniezione. Si tratta di effetti che si risolvono spontaneamente entro 2-3 giorni,
  • lividi nel punto di accesso, se pur ridotti al minimo grazie all’utilizzo della cannula.

Se ben eseguito il trattamento non comporta nessuna complicanza,  se non quelle intrinseche a tutti i trattamenti iniettivi con acido ialuronico.

 L’area sovra parotidea e la zona della marionetta sono a rischio complicanze?

Se osserviamo l’immagine sotto pubblicata  notiamo come  l’area mentale, da cui si esegue l’accesso con  la cannula per raggiungere la commissura labiale e l’area della parotidea siano ricche di importanti strutture neurovascolari che richiedono attenzione ed esperienza.

La buona conoscenza anatomica oltre all’utilizzo della cannula accompagnata da un’infiltrazione lenta e a piccoli quantitativi, nella maggioranza dei casi,  mette al riparo da complicanze gravi.

Come già osservato in altri articoli (Focus su ialuronidasi, l’enzima che degrada l’acido ialuronico: interviene il dottor Marco Papagni , Il rimodellamento della fronte, delle tempie e del sopracciglio con filler a base di acido ialuronicoEliminare il sorriso gengivale (gummy smile) con il filler: interviene la dottoressa Patrizia Piersini) le  regioni anatomiche del volto considerate “difficili” sono principalmente:

  • glabella e sopracciglio,
  • aree temporale,
  • infraorbitale e periorale,
  • commissure labiali,
  • solchi nasogenieni,
  • naso.

Le difficoltà di intervento in queste zone sono dovute a:

  • una specifica complessità anatomica;
  • fitta presenza di strutture vascolari e nervose.

Interessante a tale proposito un articolo Facial Danger ZonesTechniques to Maximize Safety during Soft-Tissue Filler Injections.di Scheuer JF 3rd et al., pubblicato a Maggio 2017 su Plastic and Reconstructive Surgery in cui gli autori prendono in esame  le zone difficili da trattare   e le tecniche di iniezione da adottare in  zone pericolose del volto, con particolare riferimento alla sua anatomia, nel tentativo di ridurre al minimo il rischio e massimizzare i risultati.

Tra le complicanze più gravi, ricordiamo l’ “embolia cutis medicamentosa” che  consegue all’iniezione intra-arteriosa del filler che può provocare occlusione del vaso e necrosi della zona servita da quel vaso.

Va anche  ricordato che la circolazione arteriosa del volto presenta numerose anastomosi (comunicazioni tra vasi sanguigni) e quindi l’iniezione di prodotto in un’arteria può provocare necrosi anche in altri distretti lontani dalla sede di iniezione  (come nei casi descritti di cecità dovuti ad occlusione dell’arteria retinica in seguito ad iniezioni nella regione glabellare).

A: Rappresentazione delle arterie facciali che illustrano le aree primarie di rischio B: la loro struttura anatomica associata (Courtesy of J Clin Aesthet Dermatol. 2019 Jun; 12(6): E65–E72.
Published online 2019 Jun. 1)

Quali sono i tempi di recupero post trattamento

Il trattamento consente la ripresa immediata delle attività quotidiane.

Per quanto tempo si mantiene l’effetto del trattamento

La durata dell’effetto del trattamento dipende:

  • dalla quantità di prodotto utilizzato
  • dal tipo prodotto utilizzato.

Costo del trattamento

Il trattamento ha un costo  variabile dai 500 ai 900 euro e dipende dal numero di fiale utilizzate.

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