Atri ormoni Bioidentici da associare alla terapia ormonale sostitutiva: il Deha, il testosterone, il pregnonolone, la melatonina
Esistono altri Bioidentici che possono essere utilizzati in menopausa da associare alla Terapia Ormonale Sostitutiva?
Abbiamo altri bioidentici che stiamo utilizzando con buoni effetti, e che si integrano sia ad una HRT che ad una BHRT e sono:
- il DHEA,
- il Testosterone,
- il Pregnenolone,
- la Melatonina.
Qual è il ruolo del DEHA in Menopausa?
DHEA è prodotto dalla ghiandole Surrenali.
La sua produzione si riduce di circa l’80% con l’età.
Andamento dei livelli plasmatici di DHEA, DHEAS e cortisolo nei diversi momenti della vita. L’invecchiamento in ambedue i sessi porta ad un
lento ma progressivo aumento dei livelli del cortisolo plasmatico mentre il DHEA e e DHEA-s tendono a ridursi (Courtesy of “L’uso del DHEA in menopausa” Gennazzani A. e altri)
Viene definito la madre degli ormoni per la sua capacità di trasformarsi in Androstenedione e di conseguenza in estrogeno e in Testosterone che a sua volta si aromatizza in estriolo .
Esso deriva, come il suo precursore Pregnenolone, dal colesterolo sintetizzato dal fegato.
Il DHEA dovrebbe essere prescritto alle donne che lamentano affaticamento e perdita di benessere psicofisico, andando a reintegrare gli ormoni androgeni.
Ha una azione più androgenica rispetto al Pregnenolone.
La dose media è di 10 mg-15 mg al giorno o da assumere a giorni alterni
Qual è il ruolo del Testosterone in menopausa?
Il Testosterone non e’ un ormone solo maschile ma è prodotto anche dalle donne, se pur in quantità inferiore rispetto all’uomo (20-80 volte in meno). E’ prodotto
- in sede ovarica,
- nelle ghiandole surrenali a partire dal DHEA ,
- nel tessuto adiposo.
Nel corpo umano viene sintetizzato a partire dal ciclo colesterolo- pregnenolone-DHEA-Androstenedione-Testosterone
Una piccola modificazione dei range di Testosterone nelle donne può contribure a migliorare non solo la libido, ma agisce in modo positivo:
- sul tono cutaneo e muscolare,
- sull’atrofia vaginale e vulvare,
- sulla secchezza dei capelli e della pelle,
- sulla perdita dei peli pubici ,
- sulle malattie infiammatorie croniche,
- sul senso di depressione e stanchezza costanti,
- sul pallore cutaneo.
In premenopausa la perdita di Testosterone e’ superiore al 50% e ciò è particolarmente evidente nelle donne annessiectomizzate ed in donne con funzione surrenalica deficitaria a causa di stress cronico.
La North American Menopause Society si e’ proposta di aggiungere il testosterone alla TOS che viene normalmente prescritta. E’ quindi assodato che tutte le donne possono beneficiare di un’integrazione con il Testosterone.
Tuttavia le donne di costituzione più androgina subiscono un calo di DHEA e di Testosterone piu’ lento rispetto a quello degli Estrogeni e del progesterone. Si assiste in questo caso alla comparsa di transitori segni di iperandrogenismo che si manifestano con:
- caduta di capelli,
- comparsa di acne e peluria sul viso,
- seborrea,
- libido eccessiva,
- maggiore aggressivita’,
- accresciuta sensibilita’ dei genitali.
In questi casi la somministrazione di DHEA e o di Testosterone andrebbe evitata.
Ottimi risultati si ottengono con la crema vaginale al Testosterone Vegetal origin in pentravan, che a differenza del Testosterone proprionato in vasellina che veniva utilizzato negli anni 80, viene estratto dalla Dioscorea ed ha una breve emivita. Pertanto non porta ad accumulo e il suo utilizzo è privo di effetti collaterali legati a fenomeni di androgenizzazione.

Può essere utilizzato anche dalle donne operate di tumore alla mammella che assumono inibitori dell’aromatasi, i quali impediscono la trasformazione del testosterone in estriolo. In tal caso tale reazione non avviene e il testosterone rimane laddove viene applicato.
Qual è il ruolo del Pregnenolone in Menopausa?
Il Pregnenolone è il precursore del DHEA sintetizzato dal colesterolo, da cui possono trarre origine almeno 150 ormoni steroidei.
Puo’ essere trasformato in DHEA e Progesterone quindi cortisolo, aldosterone, androstenedione, ma la sua conversione è molto variabile e quindi non e’ prevedibile quali intertrasformazioni fra i diversi ormoni possano verificarsi.
E’ una terapia ancora per certi versi controversa perche’ non vi sono molti studi clinici su questa sostanza. Negli studi a breve termine condotti finora sui roditori e sugli esseri umani il Pregnenolone si e’ dimostrato essere privo di rischi. Teniamo presente che il Pregnenolone ha proprietà attive indipendenti dalla sua trasformazione in altri ormoni: in particolare riveste azione neurotrofica poichè è maggiormente concentrato nel Sistema Nervoso Centrale.

Sembra infatti che il nostro cervello sia in grado di sintetizzare Pregnenolone dal colesterolo. Ciò spiegherebbe il particolare trofismo del Pregnenolone per il Sistema Nervoso centrale. I suoi effetti infatti sono quelli di:
- aumentare le funzioni cognitive e la memoria,
- aumentare la capacita’ di concentrazione e di apprendimento,
- svolgere azione antiossidante e neurotrofica.
Ha inoltre effetti GABA-agonisti, migliorando il tono dell’umore.
I suoi effetti sono molto simili al DEHA, per quanto riguarda la capacita’ di produrre sensazioni di benessere, ma ha una minore attività androgenica.
Il dosaggio va da 3 mg a 15 -20-50 mg al giorno. A seconda della carenza e dell’effetto che si desidera ottenere
Qual è il ruolo della Melatonina in Menopausa?
La Melatonina è un ormone prodotto:
- dalla ghiandola Pineale
- dall’apparato digerente,
- dalla pelle,
- dai linfociti,
- dalla retina,
- dal midollo osseo.
La melatonina segue un ritmo circadiano, con maggiore secrezione notturna e regola il ritmo sonno-veglia
La sua produzione è stimolata dall’attività dei nuclei soprachiasmatici dell’ipotalamo. In condizioni di buio la serotonina, che a sua volta origina dall’aminoacido Triptofano, è convertita in melatonina .
La melatonina, in armonia con il cortisolo, regola il ritmo sonno-veglia. E’ più attiva di notte, mentre il cortisolo, la cui produzione è indotta dalla luce, è l’ormone del risveglio e che ci aiuta ad essere attivi durante la giornata. Questi due ormoni si inibiscono a vicenda.
Pertanto la ghiandola Pineale agisce come un una sorta di computer omeostatico o di radar che riceve diverse informazioni da fonti esterne all’organismo (ciclo luce-buio, temperatura, stress, aggressioni infettive, campi elettromagnetici) e, a seconda dei segnali, li rielabora attraverso la produzione di melatonina e altri ormoni al fine di garantire l’adattamento del nostro organismo.
Dai 50 anni in poi la produzione di melatonina da parte della Ghiandola Pineale si riduce. Da ciò derivano:
- disturbi del sonno
- delle gambe senza riposo,
- disturbi dell’umore,
- indebolimento delle difese immunitarie
- fibromialgia,
- invecchiamento,
- perdita della circadianita’ associata a crisi di fame.
Il dosaggio fisiologico va da 0.05 a 1 mg. La melatonina va assunta la sera sempre alla stessa ora, circa 1 ora prima di coricarsi.
Attenzione ad aumentare il dosaggio a dosi sovrafisiologiche (3-10 mg). Potrebbe verificarsi una ridotta produzione di cortisolo che potrebbe condurre ad affaticamento, sonnolenza, umore depresso.