Elementi che ci permettono di capire se il trattamento sta avvenendo in modo corretto e quale qualifica deve avere l'operatrice
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Quando ci rechiamo ad effettuare un consulto per una dermopigmentazione, come facciamo a capire se la persona che abbiamo di fronte è una vera professionista?
Il paziente, come sempre quando deve effettuare un trattamento, tra l’altro duraturo nel tempo come la dermopigmentazione, deve poter porre tutte le domande che desidera e ottenere tutte le informazioni che richiede. Se già dal primo incontro l’operatrice è reticente, non indica i vari pro e i contro della procedura, spinge in modo insistente per effettuare il trattamento subito, senza far riflettere il paziente, deve scattare un campanello d’allarme.
Ripeto la dermopigmentazione e il trucco permanente sono trattamenti duraturi nel tempo, sui quali bisogno riflettere con calma.
E poi fatevi guidare dal vostro istinto effettuate il trattamento solo se la persona che avete di fronte vi ispira fiducia.
Quali studi e quale qualifica deve avere un’operatrice che effettua dermopigmentazione
E’ necessario essere estetiste qualificate e ad aver effettuato almeno un corso di dermopigmentazione di un buon livello che abilita ad esercitare l’attività
Quali sono gli elementi che ci fanno capire se l’operatrice sta effettuando il trattamento in modo corretto?
Sono vari i fattori che permettono di capire se il trattamento viene effettuato in modo corretto:
- il sanguinamento che avviene durante il trattamento. A volte è possibile che ci sia fuoriuscita di qualche gocciolina di sangue dovuta ad un capillare in superficie. Ma se c’è sanguinamento ovunque e continuo significa che l’operatore non sta lavorando in modo corretto. Quindi dovrà ridurre o la velocità dell’ago o la profondità o dovrà variarne l’inclinazione. Oppure potrebbe darsi che stesse lavorando con un ago spuntato, evento possibile. Di fatto tutte le volte che intingiamo l’ago nella coppetta per prelevare il colore, può verificarsi l’eventualità che l’ago sbatta nella coppetta e che, di conseguenza, possa spuntarsi. Se un’eventualità del genere dovesse verificarsi, sarebbe indispensabile cambiare l’ago. Ma poiché gli aghi sono molto costosi (ogni ago va dai 50 ai 150 euro), l’operatrice non sempre lo fa e continua a lavorare con un ago spuntato che provocherà un conseguente sanguinamento,
- l’ago e tutto il materiale utilizzato deve essere nuovo e deve essere aperto di fronte alla paziente,
- l’operatrice deve essere in grado di disegnare perfettamente la zona da trattare sottolineando comunque che l’effetto finale sarà molto simile al disegno effettuato, ma mai perfettamente uguale e dovrà indicare quanto è possibile avvicinarsi al disegno tracciato.
E’ possibile rimediare ad un trucco semipermanente che non rispecchia i nostri desideri?
Dipende dai casi, non sempre si possono apportare modifiche o rimediare agli errori. Anzi, quando ci sono situazioni veramente drammatiche di orrori ed errori mi rifiuto di trattarli. Perchè potrei rischiare di peggiorare la situazione.
Nella maggior parte dei casi, e soprattutto quando mi trovo di fronte a forme errate, se non si ha la pazienza di aspettare che il colore via via svanisca, l’unica soluzione è il laser.
Nel caso in cui la forma invece sia corretta, ma il colore sia troppo scuro e il trattamento sia stato effettuato da poco tempo, consiglio di aspettare prima di fare qualunque aggiunta o modifica ed eventualmente suggerisco di utilizzare dei peeling che, accelerando il ricambio cellulare, possono di conseguenza accelerare anche l’eliminazione del pigmento.
A volte, ma non sempre, quando il colore è troppo scuro (nel caso di colori troppo chiari il problema è di facile soluzione) riesco a a schiarirlo preparando una miscela di colori antagonisti allo scuro eccessivo e cerco di sfumarlo.
Comunque il mio consiglio è sempre quello di aspettare o di rivolgersi ad un bravo laserista.
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